I titoli della rassegna asiatica di oggi:
– Cina ed Europa ai ferri corti: operai e padroni in marcia contro il dumping cinese
– Pechino: «A Hong Kong separatisti violenti»
– Linee guida per i «bambini lasciati indietro» cinesi
– La Cina non entrerà in nessuna coalizione anti-Isis
– Il parco industriale intercoreano di Kaesong diventerà una base militare nordcoreana?
– Governo indiano contro le proteste studentescheCina ed Europa ai ferri corti: operai e padroni in marcia contro il dumping cinese
Oggi, migliaia di metalmeccanici europei marciano insieme ai loro padroni su Bruxelles. I lavoratori e le imprese del Vecchio Continente manifestano contro l’eventuale concessione dello status di «economia di mercato» (Mes) a Pechino, che renderebbe molto difficile alzare barriere doganali contro il dumping, la concorrenza sleale e i sussidi, grazie ai quali l’acciaio cinese invade i nostri mercati.
L’industria siderurgica europea soffre di una sovraccapacità che ha portato al taglio di migliaia di posti di lavoro negli ultimi mesi. Nello stesso tempo, c’è stato invece il boom delle importazioni dalla Cina, il più grande produttore al mondo. Così si chiedono misure contro l’acciaio cinese, sussidiato. Il bello è che questi sussidi creano problemi – e grossi – soprattutto alla Cina, perché tengono in vita le cosiddette «imprese zombie» inefficienti e inquinanti.
Pechino: «A Hong Kong separatisti violenti»
Così un funzionario di Pechino ha bollato i partecipanti alla rivolta di Mong Kok, sulla parte peninsulare di Hong Kong. Si tratta di Zhang Xiaoming, direttore dell’ufficio di collegamento del governo cinese a Hong Kong, che ha aggiunto che tali «separatisti» sono «Inclini al terrorismo».
L’accusa offre un’indicazione sulla linea più dura che Pechino intenderebbe assumere verso il disagio di Hong Kong: di fatto, i rivoltosi vengono messi in una categoria simile a quella usata per i separatisti del Tibet e dello Xinjiang.
Linee guida per i «bambini lasciati indietro» cinesi
Il Consiglio di Stato cinese ha rilasciato delle linee guida sulla protezione dei «bambini lasciati-dietro» – cioè i figli di migranti che lavorano lontano da casa – delineando le diverse responsabilità dei genitori, del governo e della società. Il documento firmato dal premier Li Keqiang afferma che i governi locali e i comitati di villaggio devono tenersi ben informati sulla situazione dei bambini e assicurarsi che siano adeguatamente seguiti e protetti, mentre si sottolineano anche le responsabilità fondamentali dei genitori.
La Cina non entrerà in nessuna coalizione anti-Isis
La Cina non prenderà parte a nessuna coalizione contro «organizzazioni terroristiche» in Medio Oriente, ma farà la sua parte, a suo modo, e sta già aiutando l’Iraq. L’ha detto il ministro degli esteri cinese Wang Yi il 12 febbraio. La Cina vuole sviluppare legami più profondi nella difesa e nell’anti-terrorismo con il mondo arabo: esercitazioni congiunte, condivisione delle informazioni e formazione. Il governo cinese ha resa nota la strategia in un documento diffuso a gennaio.
Il parco industriale intercoreano di Kaesong diventerà una base militare nordcoreana?
Seul ha espresso grande timore sul fatto che il parco industriale di Kaesong possa essere trasformato in una base militare della Corea del Nord, posta a meno di 35 miglia dalla capitale della Corea del Sud. Giovedì scorso, le imprese della Corea del Sud hanno evacuato il complesso che si trova sul lato nordcoreano della zona demilitarizzata, una mossa decisa da Seul in risposta al lancio del missile di Pyongyang della domenica precedente e a un test nucleare sotterraneo di gennaio.
Governo indiano contro le proteste studentesche
A seguito delle proteste nella Jawaharlal Nehru University in memoria dell’impiccagione di Afzal Guru – secondo la Corte suprema indiana, terrorista e separatista kashmiro – il ministro degli interni Rajnath Singh non solo ha accusato gli studenti di sedizione (facendo arrestare un leader del movimento studentesco), ma ha anche affermato che il capo dell’organizzazione Lashkar-e-Taiba, Hafiz Saeed, starebbe appoggiando le proteste.
Ulteriori indagini hanno rivelato che l’affermazione di Singh sarebbe basata su un tweet proveniente da un account falso, precedentemente ri-twittato dalla polizia di Delhi che chiedeva agli studenti di non sostenere la «retorica anti-nazionale». Oltre a suscitare ilarità, le affermazioni del ministro preoccupano: si teme un giro di vite contro gli studenti non allineati alla retorica nazionalista hindu del governo.