I titoli della rassegna di oggi:
– Cina: budget militare cinese di nuovo a doppia cifra?
– Ancora morti in Xinjiang
– Bye bye Tpp, arriva il Rcep
– La bolla dei diritti sportivi
– Giappone: Masayoshi Son e i computer di domani Cina: Budget militare di nuovo a doppia cifra?
La Cina deve aumentare esponenzialmente la propria spesa militare. Se gli Usa di Trump sembrano puntare molto sul complesso militare-industriale, gli esperti strategici cinesi osservano e rispondono. Da quest’anno, Pechino ha bisogno di tornare agli incrementi a doppia cifra delle spese per la difesa – dicono – per affrontare le sfide crescenti della nazione, sia in patria, sia all’estero. Durante il Lianghui – la doppia seduta dei parlamenti cinesi in programma la settimana prossima – il Congresso Nazionale del Popolo annuncerà il budget di quest’anno per l’Esercito Popolare di Liberazione, che nel 2016 si era assestata sui 954 miliardi di yuan (138,6 miliardi di dollari Usa), per un aumento del 7,6 per cento rispetto all’anno precedente. Si era trattato del primo aumento a una sola cifra dal 2010, che aveva sorpreso molti osservatori militari cinesi. Ora, per portare a termine l’ammodernamento di un comparto militare attraversato da scandali e decapitazioni eccellenti, si pensa che Pechino dovrà tornare a investire non solo in armi, ma anche in addestramento e salari.
Un altra strage all’arma bianca in Xinjiang
Un nuovo ciclo di violenze sembra attraversare lo Xinjiang. Radio Free Asia riporta che un panettiere uiguro già agli arresti avrebbe ucciso cinque persone nella prefettura di Kashgar all’inizio di questo mese. Secondo la ricostruzione, il 9 febbraio Memet Eli, di circa trent’anni e già in stato di detenzione, è stato portato in ospedale per avere delle cure mediche. Lì, avrebbe aggredito con un’ascia un numero imprecisato di persone, ammazzandone 5 e ferendone altre. Le fonti di Rfa riportano la testimonianza di un agente di polizia della contea, secondo cui “Memet Eli aveva vomitato sangue il giorno prima, e Abduhalik, il capo della sicurezza nel paese in cui Eli era sotto inchiesta, lo ha portato in ospedale per un controllo”. A quel punto l’uomo avrebbe effettuato la sua aggressione. Da tempo è in corso un giro di vite nella regione più occidentale della Cina. Il pugno di ferro di Pechino, ufficialmente contro separatisti e jihadisti, potrebbe avere acuito le tensioni.
Bye bye Tpp, arriva il Rcep
I negoziatori provenienti da 16 diversi Paesi asiatici si sono riuniti nella città portuale giapponese di Kobe questa settimana per colloqui finalizzati alla creazione di un patto commerciale regionale, che potrebbe soppiantare la Trans-Pacific Partnership (Tpp) già liquidata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La Cina sta giocando un ruolo di primo piano in quello che è stato battezzato “partenariato economico regionale comprensivo”, o Rcep, di cui non sono ben chiari i contorni e che non è privo di ostacoli. Trump si è ritirato dal Tpp immediatamente dopo il suo insediamento, affermando che preferisce gli accordi commerciali bilaterali. Gli Stati Uniti non sono parte dell’iniziativa Rcep, lanciata dalla Cina nel 2013.
La bolla dei diritti sportivi
Secondo fonti riservate di Bloomberg, LeSports, media company cinese dedicata agli eventi sportivi, sarebbe stata spogliata dei suoi diritti di trasmissione della Asian Football Confederation di calcio, dopo essere risultata inadempiente nei pagamenti. L’azienda, una controllata del conglomerato di elettronica e media LeEco, appartenente al miliardario Jia Yueting, non avrebbe effettuato un paio dei pagamenti previsti per il contratto da 100 milioni di dollari che le darebbe i diritti per la trasmissione delle partite della Asian Football Confederation, l’equivalente asiatico della Uefa.
Non è ben chiaro se alla radice dei mancati pagamenti ci sia la crisi che sta attraversando tutto il gruppo LeEco oppure se si tratti di un primo segnale della insostenibilità della bolla dei diritti sportivi, che ha visto le aziende cinesi buttarsi a capofitto nel business e far salire a livello record il prezzo di contratti che vanno dalla Super League cinese alla Premier League inglese. La cinese Pptv si è aggiudicata a novembre tre anni di Premier League per oltre di 650 milioni di dollari, cioè più di 12 volte il valore dell’attuale contratto.
Masayoshi Son e i computer di domani
Con fare e look da Steve Jobs, Masayoshi Son, patron di Softbank, seconda compagnia di telefonia mobile giapponese, ha fatto capire che la sua azienda proseguirà nel prossimo futuro sulla strada dell’innovazione e dello sviluppo nel settore dell’intelligenza artificiale. Da Barcellona, dove in questi giorni si tiene il Mobile World Congress, Son ha annunciato un futuro in cui i computer saranno circa “mille volte” più intelligenti dell’uomo. Non sarà quindi più l’uomo a controllare le macchine, ma le macchine a controllare l’uomo. E in questo senso rientrano gli investimenti recenti di Softbank — molto attiva, tra l’altro, nello sviluppo di robot — in aziende specializzate in produzione di chip come l’inglese ARM — leader nei semiconduttori — che nei prossimi 20 anni produrrà mille miliardi di chip per auto, tv e addirittura scarpe.