In Cina e Asia – Più export e consumi: il prossimo piano quinquennale di Pechino

In by Gabriele Battaglia

Xi Jinping ha rivelato ieri le prime misure contenute nel prossimo piano quinquennale della Rpc: più export e più consumi interni. Tre quarti dei corrispondenti stranieri in Cina avrebbe ricevuto intimidazioni o molestie durante il proprio lavoro. Liu Jinguo capo di uno degli uffici più segreti ed extralegale della Rpc si è dimesso e ancora nessuno lo ha sostituito. Sollevata dopo 18 anni la legge marziale in Tripura, nordest dell’India. In Corea del Sud continua la stretta sui sindacati. CINA – Prime rivelazioni sul prossimo piano quinquennale
Xi Jinping, Presidente della Repubblica Cinese e segretario del Partito, ha delinato ieri le idee di fondo del prossimo piano quinquennale cinese, durante una visita nella provincia dello Zhejinag, di cui lui è stato precedentemente Governatore. L’accento sarà messo sul passaggio da un economia focalizzata all’esportazione a una bilanciamento tra questi e i consumi interni. Già l’anno scorso i consumi hanno contribuito al 51% della crescita economica. Altre priorità sono lo sviluppo delle nuove tecnologie e la miglior qualificazione della forza lavoro. Il piano sarà il primo redatto sotto la leadership di Xi Jinping e durerà dal 2016 al 2020 e deve fare i conti con un’economia che rallenta e la necessità di creare abbastanza posti di lavoro, sia per i neolaureati che per i meno qualificati.

CINA – Il rapporto annuale dei giornalisti stranieri
Circa tre quarti dei corrispondenti stranieri in Cina hanno subito intimidazioni o molestie durante il proprio lavoro, nel corso del 2014. Lo dice il consueto sondaggio annuale del Foreign Correspondent Club di Pechino, organizzazione considerata illegale in Cina ma tuttavia operativa in maniera “informale”. Secondo il rapporto, la libertà d’informazione non ha fatto progressi nell’ultimo anno e anzi si sono acuite le pressioni sui collaboratori cinesi (fixer o altro) dei corrispondenti stranieri, come nel caso di Zhang Miao, arrestata durante le agitazioni di Hong Kong. Secondo Reporters Without Borders, la Cina è 176esima su 180 Paesi, nella classifica della libertà d’informazione, giù di una posizione rispetto all’anno scorso.

CINA – Il mistero della "gestapo" cinese

Liu Jinguo, capo dell’ufficio più segreto ed extralegale dell’agenzia disciplinare del Partito comunista, si è dimesso a gennaio e nessuno l’ha ancora sostituito. Il cosiddetto “Ufficio 610”, denominato “Gestapo cinese” dagli attivisti per i diritti civili, è un organismo creato da Jiang Zemin nel 1999 per combattere la setta del Falun Gong. È considerato una vera e propria polizia segreta con totale discrezionalità a ogni livello del Partito e dello Stato. Sono stati gli stessi media cinesi a riportare pochi giorni fa che Liu si era dimesso a gennaio e che il posto è vacante, il che getta un’ombra sul futuro dell’agenzia. Alcuni analisti leggono la vicenda come un attacco di Xi Jinping al “grande vecchio” Jiang Zemin, ufficialmente in pensione ma che pare non stia fermo un attimo dietro le quinte.

INDIA – Sollevata "legge marziale" in Tripura dopo 18 anni
Ieri nello stato del Tripura, nel nord-est del paese, il governo locale per la prima volta negli ultimi 18 anni non ha rinnovato la controversa legge Afspa (Armed Forces Special Powers Act), norma che garantiva alle forze dell’ordine e all’esercito uno status di semi impunità nel confronto con le forze indipendentiste attive nello stato. Grazie all’Afspa, infatti, il Tripura è ancora oggi uno stato militarizzato, con l’esercito che vantava potere di perquisire e confiscare beni senza alcun mandato, arrestare chiunque fosse sospettato di attività cospirazioniste e protetto dalle conseguenze legali dei cosiddetti "fake encounters", omicidi di innocenti durante raid contro presunti separatisti. Come in Tripura, in diversi stati "caldi" della Repubblica indiana è tuttora in vigore l’Afspa, misura eccezionale che il governo centrale ha caldeggiato per contrastare le spinte separatiste, indipendentiste o autonomiste che interessano – tra gli altri – territori come il Manipur (dove l’attivista Irom Sharmila, in segno di protesta, ha smesso di mangiare dal 2000 e viene forzatamente tenuta in vita tramite sondino dalle autorità locali) e il Kashmir, dove centinaia di giovani indipendentisti negli anni sono "spariti" dalla circolazione dopo esser stati presi "in custodia" dalle forze dell’ordine; molti sono stati ritrovati, a distanza di anni, in fosse comuni.

COREA DEL SUD – I servizi contro il sindacato

Emergono nuove rivelazioni sulla campagna dei servizi contro la federazione coreana dei sindacati e il sindacato degli insegnanti. Secondo documenti pubblicati dal quotidiano Hankyoreh, l’ex capo dei servizi Woo Sei-hoon si sarebbe personalmente espresso a favore di misure contro gli insegnanti vicini al Partito democratico del lavoro, espandendosi per la messa al bando della Federazione dei lavoratori dell’istruzione e per convincere diverse sigle a lasciare la Federazione dei sindacati accusata di essere filo-nordcoreana. 

[Foto credit: gazeta.pl]