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In Cina e Asia – Per Usa e Giappone la Cina è “la maggiore minaccia strategica”

In Notizie Brevi by Serena Console

  • Per Usa e Giappone la Cina è “la maggiore minaccia strategica”
  • Kishida incassa il supporto di Italia, Francia e Regno Unito
  • Nuove sfide tra Usa e Cina nel settore del calcolo quantistico
  • Alibaba firma un accordo di cooperazione con il governo di Hangzhou
  • Arrestato Li Hejun, uno degli ex uomini più ricchi di Cina
  • Lo yuan digitale è sempre più simile alla valuta tradizionale

 

La Cina è la “maggiore minaccia strategica” per Stati Uniti e Giappone. E’ quanto dichiarato dai segretari di Stato e Difesa Usa,  Antony Blinken e Lloyd Austin, e i loro omologhi giapponesi, Yoshimasa Hayashi e Yasukazu Hamada, che ieri a Washington hanno preso parte al ministeriale nel formato “2+2”. Le due parti hanno concordato sulla necessità di “modernizzare e ottimizzare” l’alleanza tra i due Paesi per fronteggiare le principali minacce regionali e globali, incluse quelle rappresentate dalla Russia e dalla Corea del Nord. “La politica estera della Cina punta a modificare l’ordine internazionale a suo beneficio, e a impiegare a tal fine il crescente potere politico, economico, militare e tecnologico”, recita la la dichiarazione congiunta. Confermata quindi la consegna di centinaia di missili da crociera Tomahawk americani per dare al Giappone la “capacità di contrattacco”. Ma è anche ai possibili attacchi spaziali che fa riferimento il comunicato, chiara allusione al minaccia riposta dalla Cina alla comunicazione satellitare, una questione diventata di attualità soprattutto con la guerra in Ucraina e l’intervento di Starlink. L’incontro 2+2 segue l’annuncio di un incremento della spesa per la Difesa in Giappone e mentre gli Stati uniti pianificano una ristrutturazione della propria presenza militare nelle isole dell’Indo-Pacifico.

Kishida incassa il supporto di Italia, Francia e Regno Unito

Di sicurezza ha parlato anche premier giapponese Fumio Kishida, impegnato in un lungo tour tra Europa e Stati Uniti. Cinque giorni fitti di incontri, durante i quali il leader nipponico chiuderà alcuni importanti accordi bilaterali. Dopo la tappa in Francia e in Italia, ieri Kishida è stato accolto a Londra dal suo omologo britannico Rishi Sunak: i due hanno siglato un accordo di difesa, il Reciprocal Access Agreement, o RAA, che consentirà ai due Paesi di rafforzare la cooperazione e deterrenza contro la crescente minaccia proveniente dalla Cina. Il patto faciliterà le esercitazioni congiunte e la cooperazione logistica tra Londra e Tokyo, andando a semplificare le procedure burocratiche che regolano l’ingresso delle truppe britanniche in territorio giapponese, e viceversa, in modo da agevolare le esercitazioni congiunte e la cooperazione logistica. L’accordo bilaterale è l’ultimo segnale del crescente interesse di Londra per la regione dell’Asia-Pacifico e allo stesso tempo degli sforzi di Tokyo per rafforzare le sue alleanze internazionali rispetto alla pressione della Cina. Venerdì Kishida è atteso a Washington, dove incontrerà Biden.

Nuove sfide tra Usa e Cina nel settore del calcolo quantistico

I ricercatori cinesi lanciano un allarme per ciò che riguarda l’ambito del calcolo quantistico: la crittografia in uso oggi potrebbe diventare vulnerabile entro anni anziché decenni. Per questo gli scienziati della Repubblica popolare hanno proposto un nuovo algoritmo di decifratura del codice quantistico da eseguire su un piccolo computer quantistico costruito con una tecnologia già disponibile. Il team cinese ha chiamato il nuovo algoritmo “Fattorizzazione quantistica intera delle risorse sublineari (SQIF)” ed è finalizzato a ottimizzare il processo di calcolo quantistico.

Le tesi degli esperti cinesi sollevano però qualche dubbio tra i colleghi statunitensi. A suscitare perplessità è la capacità dei computer quantistici di decifrare milioni di qubit, l’unità di base dell’informazione quantistica, in un lasso di tempo relativamente breve. Il team cinese guidato da Long Guilu della Tsinghua University sostiene che il suo nuovo algoritmo potrebbe arrivare a funzionare con 372 qubit, a differenza della scala di 433 qubit di Osprey, il computer quantistico più potente al mondo lanciato da IBM lo scorso novembre. C’è poi un’altra domanda che si pongono gli scienziati statunitensi: “Come mai il governo cinese non ha classificato la ricerca di Long?”.

Alibaba firma un accordo di cooperazione con il governo di Hangzhou

Il colosso cinese dell’ecommerce Alibaba Group ha firmato un accordo di cooperazione strategica con il governo di Hangzhou, nella provincia dello Zhejiang. La firma dell’intesa, raccontata in pompa magna dai media cinesi, arriva a seguito della visita nel quartier generale dell’azienda da parte di Liu Jie, segretario del Partito di Hangzhou, la città in cui ha sede la società. Stando a quanto raccontato dallo Zhejiang Daily, durante l’evento, le autorità locali hanno formulato misure specifiche per aiutare a sviluppare l’economia delle piattaforme online nel solco dell’accordo siglato già nel 2013.

Nel dettaglio, Liu ha definito “insostituibile” il contributo che Alibaba ha dato allo sviluppo economico e sociale della città e, pertanto, il governo municipale sosterrà “costantemente” il sano sviluppo del colosso dell’ecommerce per diventare “un leader dell’innovazione” e “un modello di sviluppo regolamentato”. Parole accolte positivamente da Daniel Zhang, presidente e amministratore delegato di Alibaba, che ha presentato i prossimi obiettivi della società: si va dalla costruzione di una città digitale, al potenziamento del cloud computing, fino allo sviluppo economico e sociale della città di Hangzhou. L’accordo, che arriva pochi giorni dopo l’annuncio di Jack Ma della cessione del controllo di Ant Group, viene letto come un ulteriore segnale della fine della guerra tra governo e colossi tecnologici.

Arrestato Li Hejun, uno degli ex uomini più ricchi di Cina

Il fondatore della società energetica cinese Hanergy, Li Hejun, è stato arrestato Jinzhou, una città nella provincia di Liaoning, lo scorso 17 dicembre. Li, ex uomo più ricco della Cina, sarebbe stato incriminato per corruzione o per il suo collegamento con la Bank of Jinzhou, il suo più grande finanziatore. La banca aveva donato quasi 10 miliardi di yuan (1,5 miliardi di dollari) al gruppo energetico quando la sua controllata Hanergy Thin Film ha presentato un’IPO alla borsa di Hong Kong nel 2015, raccogliendo 765 milioni di dollari. Il condizionale è però d’obbligo. Non si hanno notizie certe sulle motivazioni dell’arresto del magnate. Li nel 2015 è entrato nella classifica di Hurun degli uomini più ricchi della Cina con un patrimonio di 26 miliardi di dollari.

Lo yuan digitale è sempre più simile alla valuta tradizionale

La banca centrale cinese ha iniziato a includere lo yuan digitale nei suoi calcoli sulla quantità di denaro circolante nel paese, segnando una nuova era per il suo utilizzo nella seconda economia più grande del mondo. Il valore del pagamento elettronico in valuta digitale, noto anche come e-CNY, era di 13,61 miliardi di yuan (2 miliardi di dollari) alla fine di dicembre, secondo i dati rilasciati martedì dalla People’s Bank of China.

La crescita delle riserve monetarie (Mo) ha accelerato fino al massimo di 11 mesi del 15,3% il mese scorso. Nello stesso periodo preso in considerazione dall’istituto bancario cinese, lo yuan digitale rappresentava lo 0,13% di M0 in circolazione. Sorgono dubbi e perplessità su come la circolazione dell’e-CNY possa influenzare la liquidità e l’intera  politica monetaria cinese.

A cura di Serena Console, ha collaborato Alessandra Colarizi