I titoli della rassegna di oggi:
– People’s Daily: «Affrontare il problema del debito senza ritardi»
– La Cina dice addio al millenario monopolio del sale
– Concerto rosso nella Grande Sala del Popolo, ma è un fake
– Hong Kong: Gucci si scusa per affermazioni su regali funerari «contraffatti»
– La Cina vieta le «banane sexy» da internet
– Miliardario cinese paga viaggio in Spagna ai dipendenti
– Pyongyang accantona momentaneamente le provocazioni nucleari, ma espelle il reporter della BbcPeople’s Daily: «Affrontare il problema del debito senza ritardi»
La montagna di debiti accumulata dalla Cina rappresenta un problema rischioso. Ad ammetterlo è il People’s Daily, l’organo di stampa del Partito che lunedì ha dedicato una pagina intera alla questione riportando le parole di un anonimo esperto «autorevole». La riduzione della leva finanziaria è diventata una priorità, continua il quotidiano, mettendo in guardia dal rischio di cedere alla lusinghe di un allentamento monetario per ottenere una crescita economica a breve termine.
«La nazione deve adottare un approccio proattivo nel trattare i crediti in sofferenza piuttosto che nascondere o ritardare il problema», scandisce il megafono del Pcc. Nell’ultimo decennio la Cina ha accumulato debito al ritmo più elevato tra i paesi del G20 tanto che oggi i crediti inesigibili pare ammontino al 247 per cento del Pil cinese. Il giornale ha anche messo in guardia dal piano di conversione debt-to-equity che rischia di tramutarsi in un salvagente per le società «zombie».
La Cina dice addio al millenario monopolio del sale
Il Consiglio di Stato cinese ha messo fine al monopolio più antico del mondo di cui fonti cinesi datano la nascita al VII secolo a.C.: quello del sale. Sulla base delle nuove regole, il governo continuerà a gestire l’assegnazione delle licenze ai produttori, che tuttavia avranno per la prima volta il diritto di stabilire i prezzi e scegliere i canali di distribuzione. Fino ad oggi, supervisionando la distribuzione attraverso le aziende di stato, è stato il governo a decidere le quantità da produrre e il valore. I grossisti del sale, inoltre, erano tenuti a vendere solo all’interno di aree geografiche prestabilite. Nell’antichità le tasse sul sale hanno costituito fino al 90 per cento degli introiti governativi ma, stando ai dati ufficiali, già nel 2012 avevano generato solo 94 milioni di euro.
Concerto rosso nella Grande Sala del Popolo, ma è un fake
Il 2 maggio, la compagnia 56 Flowers – specializzata in spettacolini socialisti – si è esibita in una performance musicale a base di «canzoni rosse»», molte delle quali mutuate dai tempi della Rivoluzione Culturale, evento oltremodo sensibile di cui ci si appresta sommessamente a ricordare il 50esimo anniversario il 16 maggio. La location non poteva essere più prestigiosa, trattandosi della Grande Sala del Popolo, che ospita l’annuale riunione parlamentare oltre ai vari Congressi del Partito. Lo show è stato scandito dalla proiezione di immagini di Mao e Xi Jinping, e di poster d’epoca inneggianti alla distruzione di Stati Uniti e alleati.
L’esibizione ha scatenato le critiche del web fino a quando venerdì gli organizzatori del concerto hanno dichiarato di essere stati gabbati da un’organizzazione che fingendosi partner del Central Publicity Department, la divisione ideologica del Pcc, aveva dato il semaforo verde all’evento fornendo certificazioni false. Rimane comunque improbabile che la serata possa essere stata organizzata senza l’approvazione delle autorità.
Hong Kong: Gucci si scusa per affermazioni su regali funerari «contraffatti»
Gucci ha dichiarato guerra alla tradizione asiatica che vede parenti e amici dei defunti bruciare riproduzione in carta dei desiderata dei loro cari: automobili, smartphone borse e scarpe griffate realizzate in maniera da assomigliare perfettamente agli oggetti reali con tanto di marca in bella vista. Una pratica che la casa di moda italiana ha definito una «violazione del marchio di fabbrica» dal momento che i doni riportano il logo della maison del lusso. Per tale motivo negli scorsi giorni il gruppo aveva inoltrato ai negozianti di articoli funerari la richiesta di ritirare dal commercio tutti i «fake», incorrendo nelle critiche degli hongkonghesi indignati per questa ingerenza nelle tradizioni locali. Risultato: venerdì scorso la compagnia è stata costretta a chiedere pubblicamente scusa per aver «ferito la sensibilità» della popolazione locale. Gucci ha inoltre assicurato che non verranno avviate azioni legali contro i commercianti.
La Cina vieta le «banane sexy» da internet
Nuove regole dei siti di live streaming vietano comportamenti osceni davanti ai monitor, come mangiare una banana in maniera sexy o indossare autoreggenti e abiti discinti. Secondo il ministero della cultura cinese, le piattaforme di live streaming – su cui è possibile postare stralci di vita quotidiana – contano già circa 200 milioni di utenti, di cui il 26 per cento under 18.
Negli ultimi tempi, l’affluenza verso questi siti è stata incoraggiata dalla prospettiva di facili guadagni grazie ai «regali virtuali» che il pubblico dona ai propri intrattenitori preferiti. Una pratica piuttosto diffusa in Cina che ricalca quella delle hongbao, le buste rosse distribuite durante il Capodanno. Il problema è che nella maggior parte dei casi a piazzarsi davanti alla webcam sono giovani ragazze ammiccanti in abiti discinti. È per questo che, ultimamente, molte piattaforme (come Douyu) sono state aggiunte alla lista nera dei siti sanzionati per la propagazione di contenuti pornografici o discutibili.
Miliardario cinese paga viaggio in Spagna ai dipendenti
Circa 2500 dipendenti del Tiens Group sono volati a Madrid grazie a un viaggio organizzato dal proprietario della società che ha pagato tutte le spese di tasca propria. Settemila dollari andati nella prenotazione di 20 aerei e 1650 camere d’albergo.
Non è la prima volta che il signor Li Jinyuan si fa promotore di un’iniziativa simile: nel 2015 a beneficiare della generosità dell’imprenditore erano stati 6400 impiegati. Meta: la Francia. Ma il Tiens Group non è l’unico ad aver avuto l’idea. Negli ultimi tempi diverse compagnie si stanno lanciando nell’organizzazione di viaggi di gruppo, da una parte per compiacere i lavoratori, dall’altra per utilizzare l’attenzione mediatica suscitata dalla notizia come strumento di marketing in un periodo economico difficile per la Cina
Pyongyang accantona momentaneamente le provocazioni nucleari, ma espelle il reporter della Bbc
La Corea del Nord non lancerà un attacco nucleare per prima, a meno che non diventi vittima di un’aggressione straniera. Lo ha dichiarato il leader Kim Jong-un nel corso dello storico Congresso del Partito dei Lavoratori, il primo dal 1980. Allungando un ramo di ulivo a Stati Uniti e Corea del Sud, Kim ha specificato che Pyongyang è disposta anche a «migliorare e normalizzare le relazioni con i paesi in passato ostili purché si dimostrino amichevoli e rispettino la sovranità nazionale». Nel corso del suo intervento il leader nordcoreano ha anche delineato un piano quinquennale di riforme economiche, che – come pronosticato dai media internazionali – costituisce il secondo pilastro del byungjin (letteralmente «linee parallele»), ricetta a base di nucleare e sviluppo economico.
A guastare il tentativo di riconciliazione col mondo esterno è arrivata la notizia dell’espulsione del corrispondente della BBC, Rupert Wingfield-Hayes, per aver rilasciato «commenti irriverenti». Il giornalista non sarà più ammesso nel paese.