I titoli della rassegna di oggi:
– Pena di morte per episodi gravi di corruzione: continua la campagna di Xi
– Nuova boss a Twitter China: critiche dagli utenti (che in Cina Twitter non lo possono usare)
– Centinaia di bambini malati in una scuola costruita vicino a ex area industriale in Jiangsu
– «Non fidanzatevi con gli occidentali», la propaganda cinese mette in guardia le ragazze di Pechino dalle spie
– Il governo indiano non vuole indietro il diamante della corona britannica Kohinoor, l’opinione pubblica non apprezza
– Mandato d’arresto per Vijay Mallya, il barone dell’alcool indiano scappato dai debitiPena di morte per episodi gravi di corruzione: continua la campagna di Xi
In casi di corruzione per somme maggiori di tre milioni di yuan (400mila euro) i trasgressori rischieranno la pena capitale. Questa l’ultimo giro di vite stabilito dalle autorità cinesi lunedì 18 aprile, andando ad inasprire le pene della campagna anti-corruzione ormai marchio di fabbrica dell’amministrazione Xi. In risposta indiretta alle polemiche suscitate dalla pubblicazione dei Panama Papers – dove figurano nomi di parenti e amici dei potenti del Partito comunista cinese – la norma che vieta a coniugi e figli di funzionari del Partito di aprire compagnie all’estero che facciano affari con la Cina, precedentemente valida solo per la regione di Shanghai, è stata estesa anche a Pechino, Chongqing, alla provincia del Xinjiang e a quella del Guangdong.
Nuova boss a Twitter China: critiche dagli utenti (che in Cina Twitter non lo possono usare)
Twitter ha nominato una nuova direttrice generale per la grande Cina: Kathy Chen. La nomina ha suscitato molte critiche in rete, per il passato della signora all’interno degli apparati di sicurezza. Nella Repubblica popolare il social network dell’uccellino è bloccato, ma cerca comunque di penetrare il mercato più grande del mondo per vie traverse, proponendosi soprattutto di intercettare la pubblicità di investitori cinesi.
Ebbene, la nomina della signora Chen ha fatto sollevare più di un sopracciglio sia in Occidente, sia tra ai pochi utenti di Twitter nella Cina stessa, perché oltre a essere stata arruolata nell’Esercito popolare di liberazione, avere partecipato a un progetto informatico-missilistico, essere stata amministratrice delegata di un’impresa collegata ai servizi di sicurezza ed essere quasi sicuramente membro del Partito comunista, la neo-boss avrebbe un programma di sviluppo molto simile ai desiderata del presidente Xi Jinping.
Centinaia di bambini malati in una scuola costruita vicino a ex area industriale in Jiangsu
Sarebbero almeno 500, secondo Bbc, gli alunni di una scuola della provincia del Jiangsu che nei mesi scorsi avrebbero riscontrato sintomi di dermatite, leucemia, valori del sangue sballati e linfomi, in un caso emerso sui social network cinesi. Gli alunni sarebbero tutti iscritti in un istituto di nuova costruzione sorto nei pressi di un’ex area industriale. I genitori delle vittime da mesi lamentavano peggioramenti sensibili della salute dei propri figli, dovuti probabilmente alla presenza di tossine nell’ambiente circostante. Lunedì 17 aprile anche la rete nazionale cinese, Cctv, si è occupata del caso, riportando che tra gli alunni che si sono sottoposti a controlli medici, «5 su 6 hanno riscontrato problemi di salute».
«Non fidanzatevi con gli occidentali», la propaganda cinese mette in guardia le ragazze di Pechino dalle spie
Nel quartiere centrale di Xicheng, a Pechino, lo scorso 15 aprile sono spuntati dei fumetti formato cartellone che mettono in guardia le giovani cinesi dal frequentarsi con uomini occidentali. Il tutto per «proteggere i segreti di stato e la sicurezza nazionale». Le 16 vignette che compongono la storia, tradotte da China Translate Law, raccontano la storia di Xiaoli, una giovane impiegata nell’amministrazione pubblica che sedotta da David, un ricercatore universitario, finisce per consegnargli dei documenti sensibili credendo di aiutarlo nella sua ricerca accademica. Solo l’intervento della polizia, con Xiaoli in lacrime, svelerà la vera identità della spia David.
La propaganda a fumetti intitolata Dangerous Love da giorni gira sui social network cinesi, generalmente suscitando l’ilarità degli utenti.
Il governo indiano non vuole indietro il diamante della corona britannica Kohinoor, l’opinione pubblica non apprezza
L’esecutivo indiano ha detto alla Corte suprema indiana di non voler recriminare la proprietà – e quindi il ritorno in patria – del leggendario diamante Kohinoor, al momento parte della collezione privata della Corona britannica e in esposizione al museo della Tower of London. Il diamante da 105 carati, incastonato nella corona realizzata per la Regina Madre nel 1937, da anni è al centro di recriminazioni internazionali: Pakistan e India ne avevano chiesto la restituzione considerandolo «rubato» dagli ex invasori.
Ma il governo Modi, nella giornata di ieri, ha chiarito: non è stato rubato, è stato regalato, quindi il Regno Unito se lo può tenere. L’ala irredentista del revanchismo postcoloniale, sui social network, non ha apprezzato.
Mandato d’arresto per Vijay Mallya, il barone dell’alcool indiano scappato dai debiti
Un tribunale di Mumbai nella giornata di ieri ha spiccato un mandato d’arresto nei confronti di Vijay Mallya, già «King of Good Times» per il suo stile di vita sopra le righe e l’ostentazione della ricchezza maturata dalla gestione dell’impero dell’alcool indiano United Spirits. Mallya ha lasciato il paese nel mese di marzo, quando le banche alle quali aveva chiesto prestiti per risanare la sua Kingfisher Airlines si sono fatte avanti per chiedere il saldo. Mallya è accusato di riciclaggio internazionale, evasione fiscale e del mancato pagamento di 1,4 miliardi di dollari.