I titoli di oggi:
- Pechino sosterrà le aziende tecnologiche
- Volo China Eastern: potrebbe non essere stato un incidente
- La Cina ha sfornato 240 milioni di laureati
- Rallentamento della Cina minaccia la ripresa globale
- Xi a Marcos: le relazioni con manila sono “una priorità”
- Sri Lanka: parlamento blocca la condanna contro il presidente
Il settore tecnologico in Cina tornerà finalmente a respirare dopo quasi due anni di restrizioni, ha dichiarato il vicepremier cinese Liu He. In occasione della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, Liu ha affermato che la Cina cercherà di “gestire correttamente” il rapporto tra governo e mercato, tornando a sostenere le aziende tecnologiche che foraggiano la crescita interna del paese. L’incontro è stato convocato per discutere di come promuovere lo sviluppo dell’economia digitale, che potrebbe essere vettore di ripresa economica per Pechino. Il governo cinese aveva imposto un giro di vite regolamentare sui profitti dei grandi giganti tecnologici nel 2020, nel tentativo di tenere sotto controllo le violazioni delle norme antimonopolistiche e le regole sulla privacy dei dati. Nel ciclone di questo zelo normativo erano stati coinvolti anche l’industria dell’istruzione privata e il settore immobiliare, ma le difficoltà causate dal moltiplicarsi dei contagi hanno indotto il governo ad allentare le limitazioni. Secondo Nikkei Asia, Liu è stato in prima linea negli sforzi del governo per rassicurare il settore privato. Pechino ha fissato un ambizioso obiettivo di crescita del 5,5% per il 2022: secondo gli esperti, il sostegno all’economia sarà essenziale se il governo vorrà tentare di raggiungerlo.
Volo China Eastern: potrebbe non essere stato un incidente
Forse non è stato un incidente. Secondo le prime indicazioni emerse dall’esame delle scatole nere del Boeing di China Eastern, schiantatosi al suolo il 21 marzo con 123 passeggeri e 9 componenti dell’equipaggio, l’aereo è stato fatto precipitare di proposito. Non è chiaro se per scelta di qualcuno presente nella cabina, di un pilota o di un intruso. Si tratta di conclusioni preliminari raccolte dalle autorità americane e riportate in esclusiva dal Wall Street Journal. Secondo la stampa statale, le informazioni ufficiali verranno rilasciate dal governo cinese terminata l’inchiesta
La Cina ha sfornato 240 milioni di laureati
Il settore dell’istruzione superiore in Cina è su un nuovo percorso di sviluppo di alta qualità “con caratteristiche cinesi”, ha dichiarato il vicepresidente dell’Università Tsinghua. Secondo il quotidiano statale Global Times, il Ministero dell’Istruzione ha annunciato martedì che la Cina ha creato il più grande sistema di istruzione superiore al mondo con 240 milioni di laureati. Il Partito comunista cinese ha lanciato nel 2012 una riforma dell’istruzione che secondo GT avrebbe portato il numero totale di studenti dell’istruzione superiore ad oltre 44,3 milioni, mentre il tasso di iscrizione all’istruzione superiore è passato dal 30% al 57,8% nel 2021. Le misure implementate dal governo sarebbero finalizzate a “coltivare meglio i talenti” e “servire meglio le strategie nazionali”. La China National Radio ha commentato: “Speriamo di sviluppare le tradizioni culturali cinesi in modo innovativo, di creare un sistema di conoscenza indipendente e di salvaguardare l’istruzione e la sovranità culturale della Cina”.
Rallentamento della Cina minaccia la ripresa globale
I titoli statunitensi hanno subito un calo nelle contrattazioni lunedì, mentre la debolezza dell’economia cinese mette a rischio le prospettive di ripresa globali. La Cina è infatti in difficoltà: secondo le vendite al dettaglio cinesi sarebbero scese dell’11,1% ad aprile rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per via della contrazione della domanda dovuta alle recenti restrizioni per il contenimento dei contagi. La produzione industriale, che gli analisti avevano previsto in leggero aumento, è scesa invece del 2,9%. Queste condizioni si sono trasmesse a livello globale impattando anche sui titoli di Wall Street. “È una brutta combinazione di inasprimento delle condizioni finanziarie e rallentamento della crescita”, ha commentato un esperto, “il mercato deve ancora valutare l’andamento della crescita degli utili. Stiamo per toccare il fondo ma c’è ancora da fare”. Secondo Lloyd Blankfein di Goldman Sachs, esisterebbe un “rischio molto, molto elevato” di recessione negli Stati Uniti poiché la contrazione economica registrata nel primo trimestre dell’anno e l’inflazione dei prezzi al consumo inaspritasi con la crisi russo-ucraina sono una combinazione pericolosa. Per il Financial Times, la situazione è preoccupante: “i titoli globali sono impantanati nella più lunga serie di perdite settimanali dalla crisi finanziaria del 2008”.
Xi a Marcos: le relazioni con manila sono “una priorità”
All’indomani della vittoria di Marcos Jr, la Cina si è detta pronta a rafforzare le relazioni con le Filippine. E’ quanto ha rassicurato Xi Jinping durante la sua prima telefonata con il nuovo presidente filippino. Negli ultimi sei anni, Pechino e Manila “hanno appianato le divergenze attraverso il dialogo e la consultazione, promosso attivamente la cooperazione multisettoriale e ottenuto risultati proficui nelle relazioni bilaterali”, ha dichiarato il leader cinese, che intende lavorare all’espansione degli scambi soprattutto in materia di energia, sanità, infrastrutture e agricoltura. Notando come le Filippine siano “una priorità” nella diplomazia cinese nell’Asia-Pacifico, Xi si è detto pronto a rafforzare il coordinamento con Manila e a collaborare per tutelare la pace e lo sviluppo della regione.
Sri Lanka: parlamento blocca la condanna contro il presidente
Il parlamento dello Sri Lanka ha votato martedì contro l’accelerazione di una mozione dell’opposizione per condannare il presidente Gotabaya Rajapaksa e alcuni legislatori arrestati per violenze, mentre Colombo è nel bel mezzo di una terribile crisi economica. Secondo Reuters si sarebbe trattato di una condanna simbolica, anche se è probabile che la mozione venga discussa nel corso della settimana. Lo Sri Lanka sta vivendo la più grave crisi dai tempi dell’indipendenza. L’insofferenza diffusa della popolazione locale verso la mala gestione della crisi sanitaria, l’aumento vertiginoso del costo della vita e l’annoso dominio della famiglia Rajapaksa che governa il paese, si è manifestata in settimane di proteste contro il governo nazionale. Dopo le dimissioni del fratello del presidente Mahinda Rajapaksa che aveva ricoperto il ruolo di premier fino alla scorsa settimana, la nomina di Ranil Wickremesinghe alla carica aveva fatto sperare in una distensione del malcontento. Il nuovo primo ministro, leader del partito di opposizione United National Party, godrebbe di una certa notorietà tra la popolazione singalese, avendo assunto lo stesso mandato già quattro volte. Lo attendono però sfide difficili, tra cui il controllo dei contagi da Covid-19, la gestione dell’aumento del prezzo del petrolio e le conseguenze socioeconomiche dei tagli fiscali operati dal suo predecessore.
A cura di Agnense Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi
Laureata in Relazioni internazionali e poi in China&Global studies, si interessa di ambiente, giustizia sociale e femminismi con un focus su Cina e Sud-est asiatico. Su China Files cura la rubrica “Banbiantian” sulla giustizia di genere in Asia orientale. A volte è anche su La Stampa, il manifesto, Associazione Italia-Asean.