Arrivano le prime ritorsioni contro l’approvazione dell’Hong Kong Human Rights and Democracy Act, la legge con cui gli Stati uniti si apprestano a verificare l’autonomia dell’ex colonia britannica arrogandosi il diritto – in caso di riscontro negativo – di modificare le politiche commerciali preferenziali e sanzionare i funzionari responsabili delle violazioni dei diritti umani. Poco fa il ministero degli Esteri cinesi ha annunciato che sospenderà la revisione delle richieste per le visite di navi e portaerei americane nel Porto Profumato. Di più. Pechino ha deciso anche di sanzionare diverse Ong americane -quali Human Rights Watch, Freedom House e National Endowment for Democracy – per aver supportato la diffusione di atti violenti in città. Letteralmente: “ci sono molte prove che dimostrano che queste Ong hanno sostenuto le forze anti-cinesi per creare il caos a Hong Kong e le hanno incoraggiate a compiere azioni criminali estreme e attività separatiste “. [fonte Reuters]
L’Ue sfida Cina e Usa sui cambiamenti climatici
Il neoeletto presidente della commissione Europea, Ursula von der Leyen, sta prendendo impegni molto seri del tema del cambiamento climatico. L’idea di un green deal europeo che porti il vecchio continente a riconvertire il proprio sistema energetico e produttivo per divenire il primo continente no carbon entro il 2050, è la sua priorità. Con questo piano ambizioso l’UE, si appresta a partecipare al COP 25 in apertura oggi a Madrid. L’ intenzione dichiarata é quella di fare sentire la propria voce nel consesso globale e prendere la leadership della diplomazia climatica, trono vacante in seguito all’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi e al raffreddamento della Cina sulla questione clima. Ma il cambiamento climatico non si combatte senza coinvolgere i maggiori emettitori al mondo. Proprio da Pechino è partita Ursula von der Leyen, che dopo aver sentito telefonicamente Xi Jinping ha affermarto “Il fatto che la Cina stia adottando un sistema di emission trading, dimostra che il cambiamento climatico è una priorità nell’agenda del paese” ha dichiarato. [fonte: Bloomberg]
La Cina rivoluziona l’industria farmaceutica
Dopo 18 anni di discussioni, la Cina è pronta ad attuare il primo importante rinnovamento dell’industria farmaceutica. La riforma prevede l’incorporazione di nuovi attori nel settore, la modificazione delle regole per le importazioni e una maggiore partecipazione delle imprese straniere. Una nuova legge sull’amministrazione farmaceutica, promulgata il 26 agosto scorso dal Comitato permanente del National People’s Congress (NPC), entrerà in vigore il 1 ° dicembre e fa parte di un enorme progetto che mira a risollevare il sistema sanitario cinese, da anni afflitto dalla carenza di medicinali di alta qualità e dai prezzi elevati delle prestazioni sanitarie. Tra le numerose novità, la legge prevede la creazione di una licenza per la commercializzazione dei farmaci, che obbligherà i titolari a sottoporre i propri prodotti ad un’ispezione qualitativa da parte di enti indipendenti e a redigere un rapporto annuale da sottomettere al ministero della Sanità. Inoltre, la nuova normativa apre il campo anche alle case farmaceutiche straniere che, una volta ottenuta l’autorizzazione alla commercializzazione, dovranno soltanto registrare i loro rappresentanti legali in Cina e seguire il normale iter, in passato riservato esclusivamente alle aziende cinesi. A ciò si aggiunge l’istituzione di un sistema unificato di tracciamento che, attraverso l’uso di un codice univoco legato al numero di licenza, permetterà di combattere il traffico illecito dei farmaci ed in particolare dei vaccini, che da tempo in Cina vengono contraffatti e venduti a basso prezzo ai cittadini meno abbienti. [fonte: Caixin]
Pechino dichiara guerra alla tecnologia del “deepfake”
Le autorità cinesi hanno annunciato nuove restrizioni sui contenuti audio e video online, tra cui il divieto di pubblicare e distribuire “fake news” create con l’ausilio dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale. La nuova regolamentazione, in vigore dal 1 ° gennaio, è stata pubblicata venerdì sul sito web della Cyberspace Administration of China (CAC) e mira a ridurre i potenziali pericoli legati all’uso dalla tecnologia “deepfake”, che permette la creazione di video iperrealistici in cui una persona sembra dire o fare qualcosa che in realtà non ha fatto. Secondo quanto riportato, questa tecnologia potrebbe mettere in pericolo la sicurezza nazionale e minare alla stabilità sociale. Per questa ragione gli utenti potranno creare questo tipo di contenuti solo a patto che se ne dichiari chiaramente la natura fittizia ed umoristica. Sebbene alcune voci riguardo a una possibile riforma dei contenuti online fossero già in circolazione da inizio anno, la nuova legge ha immediatamente sollevato le preoccupazioni dei grandi nomi dell’industria dell’intrattenimento cinese. Infatti, Zao, Tencent Video, Youku, iQIYI e altre piattaforme di video brevi come Kuaishou e Douyin sono basate quasi interamente sulla realtà virtuale e la nuova regolamentazione potrebbe avere un impatto negativo sul loro business. [fonte: Reuters]
Proteste a Wenlou per la costruzione di un crematorio
Nuovi scontri tra civili e polizia in Cina, questa volta a causa di un crematorio. I disordini sono scoppiati a Wenlou, dove le autorità della Cina meridionale hanno bloccato la costruzione dell’edificio dopo che da martedì scorso i cittadini stanno manifestando al fine di evitare che l’area, inizialmente destinata alla creazione di un parco, sia invece occupata dal crematorio. Dopo un centinaio di arresti ed episodi di violenza avvenuti nei giorni scorsi, sabato i toni si sono placati, ma centinaia di persone hanno continuato a radunarsi davanti al quartier generale del governo locale – per l’occasione protetto da due veicoli blindati e numerosi mezzi antisommossa – al fine di richiedere l’ufficiale cancellazione del progetto. Tra le preoccupazioni principali dei residenti, oltre alla mancanza di trasparenza delle autorità municipali, vi è l’inquinamento atmosferico che il crematorio potrebbe generare in una regione che da anni combatte per un’aria più pulita. Secondo fonti locali, il governo cittadino ha deciso di sospendere i lavoro in attesa di consultazioni pubbliche. [fonte: SCMP]
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Classe ’94, valdostana, nel 2016 si laurea con lode in lingua cinese e relazioni internazionali presso l’Università cattolica del sacro cuore di Milano. Nonostante la sua giovane età, la sua passione per la cultura cinese e le lingue la portano a maturare 3 anni di esperienza professionale in Italia, Svezia, Francia e Cina come policy analyst esperta in Asia-Pacifico e relazioni UE-Cina. Dopo aver ottenuto il master in affari europei presso la prestigiosa Sciences Po Parigi, Sharon ora collabora con diverse testate italiane ed estere, dove scrive di Asia e di UE.