In Cina e Asia – Pechino lancia una piattaforma anti-rumors

In by Gabriele Battaglia

I titoli della nostra rassegna di oggi: 

– Pechino lancia una piattaforma anti-rumors
– Tokyo 2020, un’assegnazione sospetta
– Ritrovati due frammenti “sicuramente” appartenenti all’Mh370
– Terremoto in Tibet, 60 feriti
– Hong Kong ha il maggior numero di consumatori connessi
Pechino lancia una piattaforma anti-rumors

Il governo cinese ha annunciato un giro di vite contro le «voci di corridoio» online. In collaborazione con Sina Weibo, il «twitter cinese», il ministero della pubblica sicurezza lancerà una piattaforma online in cui i netizen potranno denunciare — prima dell’intervento dei censori — le informazioni false diffuse online, corredando la loro segnalazione di link o screenshot. Ogni mese, riporta il quotidiano in lingua inglese Global Times, sarà poi diffuso un rapporto dettagliato sul contenuto delle voci di corridoio e i relativi dati.

La notizia della creazione della «Piattaforma nazionale per rifiutare i rumors» è l’ultima trovata delle autorità cinesi per il controllo della diffusione delle informazioni sui social network, meno controllabili dalla censura. Lo scorso aprile, Xi Jinping aveva annunciato che internet doveva essere usato per diffondere voci positive atte a creare una cultura sana di Internet. Secondo una ricerca del 2015, quasi la metà delle informazioni non verificate dalle autorità cinesi ha origine sui social più in voga, come Weibo e Wechat. Casi esemplari, il panico in borsa a giugno 2015 e le voci sulla morte di oltre mille persone in seguito alle esplosioni di Tianjin ad aprile 2015. L’annuncio arriva inoltre a pochi giorni dall’anniversario dei fatti di Piazza Tian’anmen (il prossimo 4 giugno).

Tokyo 2020, un’assegnazione sospetta

Queste Olimpiadi non s’hanno da fare. Dopo le impasse sul progetto del nuovo stadio nazionale inizialmente progettato da Zaha Hadid – troppo costoso per il budget del governo giapponese – e il caso di plagio del primo logo dell’evento sportivo, il quotidiano britannico Guardian rivela un versamento sospetto a sei zeri (1,3 milioni di euro) da parte del comitato olimpico di Tokyo 2020 su un conto legato al figlio dell’ex presidente dell’Associazione internazionale di atletica (Iaaf), Lamine Diack. Sulla vicenda da tempo è aperta un’indagine della polizia francese.

Diack si era dimesso lo scorso anno in seguito ad accuse di aver coperto i risultati positivi al doping di atleti russi dietro pagamento di oltre 1 milione di euro.
Il figlio, Papa Massata, era stato assunto come consulente dell’Iaaf con carta bianca per la ricerca di sponsorizzazioni. Questo avrebbe facilitato l’assegnazione della kermesse del 2020 a Tokyo.
Il comitato olimpico giapponese per ora rimane in silenzio sulla vicenda, ma sarebbe l’ennesima pesantissima tegola sulla preparazione all’evento che parte sotto i peggiori auspici.

Ritrovati due frammenti «sicuramente» appartenenti all’MH370

Due frammenti di un aeroplano sono stati trovati su due spiagge nelle Mauritius e in Sud Africa. Per gli investigatori australiani impegnati nelle indagini sulla scomparsa dell’MH370 di Malaysia Airlines non ci sono dubbi: appartengono al volo scomparso dai radar a marzo 2014 con 239 persone a bordo.

L’aereo, che volava sulla rotta Kuala Lumpur-Pechino, è presumibilmente caduto in mare dopo aver virato dalla rotta prestabilita. Tre navi sono al momento impegnate su un’area di 120mila chilometri quadrati nell’Oceano indiano. A più di due anni di distanza c’è ancora incertezza sul destino del velivolo. Appena cinque frammenti probabilmente dell’MH370 sono stati finora ritrovati.

Terremoto in Tibet, 60 feriti

Un terremoto di magnitudo 5,5 ha colpito mercoledì la contea di Qamdo, nella regione autonoma del Tibet, ferendo almeno sessanta persone, di cui almeno sei gravemente. Il sisma si è sviluppato a una profondità di sette chilometri sotto la superficie danneggiando alcune case e vie di comunicazione.
Si tratta del quinto terremoto di magnitudo superiore al quinto grado dall’inizio dell’anno, ma secondo gli esperti cinesi non ci sono motivi di preoccupazione. Gli eventi potrebbero non essere collegati con altri importanti terremoti all’estero, in Afghanistan, Myanmar, Giappone e Ecuador tra il 10 e il 17 aprile scorsi.

Intanto, nella tarda mattinata di oggi, un altro terremoto (5,9 M) ha colpito la costa settentrionale di Taiwan.
Oggi, giovedì, in Cina continentale si celebra la giornata della prevenzione dei disastri, istituita dopo il devastante terremoto del Sichuan del 2008, che causò la morte di 80mila persone.

Hong Kong ha il maggior numero di consumatori connessi

Dimenticate portafogli, banconote e monete. Oggi a Hong Kong è lo smartphone il principale strumento per gli acquisti. Hong Kong si piazza prima nella classifica compilata dalla società di consulenza GfK, il Connected Consumer Index, staccando di oltre 400 punti il Nord America. Gli abitanti dell’ex colonia britannica godono infatti di uno dei servizi internet più diffusi e veloci del mondo, sia nelle abitazioni privati che negli esercizi pubblici, come racconta il magazine online Quartz.

Hong Kong è all’avanguardia in un mercato — quello degli smartphone — che nei prossimi tre anni, dicono gli esperti di GfK, trascinerà la crescita dei paesi in via di sviluppo dell’Asia-Pacifico.
E dettano il trend anche in fatto di dispositivi indossabili e «smart home». Tuttavia, essere costantemente connessi ha anche degli svantaggi: secondo una ricerca di Herbalife, gli hongkonghesi sarebbero tra i più affetti da perdite di memoria nella vita quotidiana a causa dell’eccessivo uso di dispositivi digitali.