I titoli della rassegna di oggi:
– Pyongyang è una minaccia per la Cina
– Inquinatori cinesi in tribunale
– Monta il malcontento contro il Great Firewall
– Il Myanmar libera i prigionieri politici
– In Pakistan si vuole vietare BollywoodPyongyang è una minaccia per la Cina
La Corea del Nord sta diventando «una minaccia crescente per la Cina», scrive il Quotidiano del Popolo che paragona la situazione nella penisola a quella in Siria. Le critiche del giornale governativo fanno emergere il crescente malcontento di Pechino per la strategia e le provocazioni nucleari di Pyongyang.
Le relazioni tra i due paesi si stanno lentamente deteriorando. Il regime nordcoreano ha già indicato la Cina nel novere dei «nemici» assieme a Giappone e Corea del Sud. Dal canto suo Pechino ha sostenuto le sanzioni imposte in risposta all’ultimo test atomico nordcoreano e di recente ha fermato l’importazione di diversi minerali dal Nord.
Inquinatori cinesi in tribunale
La Hubei Yihua Chemical Industry finirà a processo con l’accusa di disastro ambientale portata in tribunale da due organizzazioni ambientaliste. La causa è una delle poche arrivate a processo da quando il governo cinese ha concesso alle ong la possibilità di citare a giudizio le aziende inquinatrici.
Una possibilità spesso ostacolata dalla scarsa attenzione dei tribunali locali per l’ambiente, nonostante la sempre maggiore sensibilità popolare, e dalle connessioni politiche. L’impianto chimico sarebbe responsabile dell’inquinamento dei terreni circostanti lo stabilimento, dove venivano scaricati gli scarti di produzione
Monta il malcontento contro il Great Firewall
La censura della rete rende il lavoro quotidiano difficile. Tra gli utenti cinesi monta il malcontento contro le restrizioni alla navigazione. Tanto più dopo la gaffe dell’architetto del Great Firewall, costretto lui stesso a usare una connessione vpn durante una conferenza pubblica per aggirare la censura dei siti.
Ma intanto cresce il timore di un’ulteriore stretta sull’accesso ai siti stranieri, in base alle bozze poco chiare di un nuovo regolamento licenziato nei mesi scorsi dal ministero dell’informazione.
Il Myanmar libera i prigionieri politici
Il governo birmano della Lega nazionale per la democrazia si è impegnata a liberare tutti i detenuti politici ancora in carcere. In cella ci sono almeno 90 prigionieri di coscienza e a centinaia sono sotto processo. La scarcerazione è una delle condizioni poste dalla comunità internazionale per la revoca delle sanzioni nel corso del percorso di apertura del paese. Amnistie e provvedimenti di clemenza hanno fatto calare il numero rispetto a 1.100 del 2011, anno in cui il Myanmar iniziò la transizione democratica.
In Pakistan si vuole vietare Bollywood
La rivalità indo-pakistana si sposta sul cinema. Un gruppo produttori pakistani ha presentato un ricorso alla Corte suprema di Lahore per mettere al bando i film di Bollywood, considerati una minaccia per le produzioni locali.
Non tutti però sono concordi. Per molti le pellicole indiane sono considerate uno strumento per far uscire l’industria pakistana dal cinema di nicchia. Ma i promotori del ricorso tirano dritti. «A causa di Bollywood non possiamo fare nuovi film, quindi bisogna vietarli» nelle sale.