In Cina e Asia – Pechino dichiara guerra agli “zombi”

In Notizie Brevi by Alessandra Colarizi

Meno stato, più mercato. E’ quanto promesso dalla leadership di Xi Jinping nel 2013 contestualmente all’annuncio di nuove riforme economiche. Nel frattempo, le aziende statali (SOEs) hanno cementato la loro posizione a scapito dell’imprenditoria privata, vera vittima del rallentamento economico e della trade war. Le cose potrebbero presto cambiare. Pechino pare aver capito che per rendere l’economia più efficiente in tempi di incertezze tocca sacrificare i “gioielli di famiglia”. Nella giornata di ieri, 13 ministeri hanno annunciato un nuovo piano volto ad affidare al mercato un ruolo chiave nella distribuzione delle risorse. Il comunicato ripreso dalla stampa cinese chiarisce che le nuove linee guida proibiscono alle agenzie governative centrali e ai governi locali di fornire sussidi o prestiti per sostenere l’attività di imprese statali che altrimenti non sarebbero finanziariamente redditizie: le cosiddette “imprese zombi”. L’insostenibilità economica dei salvataggi sembra aver contribuito alla strage che nel 2018 ha visto l’Assets Supervision and Administration Commission depennare 1.900 imprese statali ritenute improduttive. Mentre la riforma delle SOEs è in agenda da tempo, il riferimento esplicito ai sussidi sembra ammiccare alle richieste avanzate dall’amministrazione Trump nell’ambito dei negoziati commerciali. [fonte: Scmp]

La salute tra i parametri per la valutazione dei funzionari

A inizio settimana, il Consiglio di stato cinese ha rilasciato alcune precisazioni in merito all’iniziativa Healthy China 2030 lanciata nel 2016. Si apprende quindi che entro il 2030 Pechino vuole: estendere l’aspettativa di vita ai 79 anni; ridurre il tasso di mortalità infantile a meno di 5 per 1000; limitare il numero dei fumatori a meno del 20% della popolazione; convincere il 40% della popolazione a fare attività fisica e aumentare il consumo giornaliero di frutta e verdura a oltre 500 grammi per persona. Alle prese con il rapido invecchiamento della popolazione, Pechino sa bene che prevenire è meglio che curare. E stavolta fa sul serio. Secondo i documenti governativi, il raggiungimento (o meno) degli obiettivi citati “servirà come riferimento importante per la valutazione del Partito e dei gruppi dirigenti e dei quadri in tutte le province”. L’andamento economico non è più l’unico parametro a influire sulle promozioni e retrocessioni. Dopo tre decenni di crescita iperbolica, ora la leadership punta a curare gli effetti indesiderati, migliorando la qualità della vita dei cittadini [fonte: Gov.cn]

Rifiuti organici come combustibile per i missili

Gli scienziati cinesi dicono di aver sviluppato una tecnologia per convertire i rifiuti organici in carburante per missili e aerei ipersonici, riducendo i costi del carburante fino al 60% rispetto ai 7000 dollari per tonnellata del super carburante JP-10 utilizzato attualmente dagli aeroplani militari. Usando residui agricoli e forestali tra cui crusca, pula e polveri varie, il professor Zhang Tao, Li Ning e colleghi hanno scoperto nuovi processi chimici in grado di trasformare i rifiuti in carburante JP-10 su larga scala e in maniera meno inquinante rispetto al metodo attuale, che prevede l’utilizzo di catrame di carbone o nafta. Combinando i tradizionali sistemi per la produzione di biocarburante con la più recente tecnologia per la conversione delle biomasse, i ricercatori sostengono che il super-combustibile possa essere prodotto in serie ad un prezzo equivalente a quello di alcuni dei carburanti già in uso. Il tutto grazie ai sussidi governativi previsti per le tecnologie rispettose dell’ambiente [fonte: Scmp]

Gli Usa sanzionano i militari birmani

L’amministrazione Trump ha introdotto sanzioni contro i militari birmani, citando le “gravi violazioni dei diritti umani” e le “atrocità” commesse ai danni della minoranza musulmana dei Rohingya. Il comandante in capo Min Aung Hlaing, il suo vice Soe Win e i due generali di brigata, Than Oo e Aung Aung,  saranno banditi dagli Stati Uniti per il loro coinvolgimento nei pogrom del 2017. I responsabili diretti delle esecuzioni extragiudiziali sono stati scarcerati dopo pochi mesi, mentre i reporter della Reuters che stavano indagando sul caso sono rimasti dietro le sbarre per oltre 500 giorni, ha aggiunto il segretario di stato americano Mike Pompeo chiarendo la posizione di Washington. Più simboliche che di sostanza, quelle introdotte ieri dagli Stati Uniti sono le prime sanzioni introdotte da un governo straniero contro i militari birmani. Secondo il WaPo, la decisione del Dipartimento di stato sarebbe stata formulata in seguito a colloqui con la leader Aung San Suu Kyi [fonte: WaPo]

Svelato il mistero delle Mercedes di Kim

Mentre secondo il rapporto annuale della banca centrale sudcoreana l’economia della Nord Corea starebbe attraversando la sua fase peggiore dalla carestia degli anni ’90, un nuovo studio dimostra come le sanzioni internazionali non abbiano scalfito la passione dei leader nordcoreani per i beni di lusso. Lo dimostra la sfilata di Mercedes-Benz con cui Kim Jong-un si è presentato a Singapore e Hanoi, e a bordo delle quali sono stati scortati leader internazionali quali il presidente cinese Xi Jinping e l’omologo sudcoreano Moon Jae-in. Un report realizzato dal Center for Advanced Defense Studies, in collaborazione con il NYT, ricostruisce il lungo viaggio delle berline da Rotterdam alla Russia. Secondo l’inchiesta, tra il 2015 e il 2017, ben 90 paesi sono stati almeno parzialmente coinvolti nel contrabbando di beni di lusso verso il Regno eremita in barba alle sanzioni. Alcuni sono membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e alleati americani [fonte: NYT]

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