Scelto il successore di Jack Ma
Daniel Zhang, attuale amministratore delegato di Alibaba, è stato scelto da Jack Ma come suo successore alla guida del colosso dell’e-commerce. Ma, tra gli uomini più ricchi di Cina, rimarrà direttore esecutivo della compagnia per un periodo di transizione di 12 mesi, al termine del quale dedicherà il proprio tempo e le proprie risorse all’insegnamento e alla filantropia. Da quando Daniel Zhang, conosciuto in Cina come Zhang Yong, è divenuto CEO di Alibaba nel 2015, “la compagnia ha registrato una crescita costante per 13 trimestri consecutivi”, ha scritto Jack Ma in una lettera ai dipendenti. Zhang è divenuto famoso per aver rilanciato Taobao, l’eBay cinese gestito dal Gruppo Alibaba, grazie alla creazione del ‘Singles Day’, un vero e proprio festival dello shopping online che ha registrato una crescita da 50 milioni di RMB di vendite nel 2009 all’astronomica cifra di 168 miliardi di RMB (25 miliardi di $) nel 2017.
Pyongyang celebra il suo settantesimo compleanno senza ICBM
Agli osservatori internazionali che hanno assistito alla parata militare tenutasi a Pyongyang in occasione del settantesimo anniversario dalla fondazione della Corea del Nord non è sfuggita l’assenza dei tanto discussi ICBM (acronimo inglese per indicare i missili balistici intercontinentali). L’assenza degli ICBM nella parata di domenica è un segnale di incoraggiamento per Washington, che da tempo chiede al presidente nordcoreano Kim Jong-un di ridurre le tensioni tra i due paesi e di trovare una via diplomatica per fermare la produzione di armamenti nucleare voluta da Pyongyang. Kim ha assistito alla parata a fianco di Li Zhanshu, il numero tre del PCC, che ha partecipato come inviato speciale al posto del Presidente Xi Jinping. La scelta di non far sfilare gli ICBM ha risparmiato un grosso grattacapo alla Cina, accusata da Trump di non essersi impegnata abbastanza nel fare pressione affinché Pyongyang interrompa il proprio programma nucleare.
Pechino e Mosca rafforzano la partnership economica e militare
Quella appena cominciata sarà una settimana all’insegna della partnership sino-russa. Nella giornata di domani il presidente Xi Jinping diventerà il primo leader cinese a presenziare all’Eastern Economic Forum con l’intento di cementare gli interessi della seconda economia mondiale nell’Estremo Oriente russo, dove Pechino ha già in mente di coltivare la soia che non importerà più dagli Stati uniti per via dei dazi. Per pura casualità, l’arrivo di Xi a Vladivostok coinciderà con l’inizio di Vostok, la più massiccia esercitazioni militare dai tempi dell’Urss, che coinvolgerà per la prima volta anche le Forze armate cinesi e mongole. Analizzando la portata delle operazioni, il Scmp sottolinea come la collocazione geografica dei wargames evidenzi non solo il rafforzamento dell’asse sino-russo, ma anche le ambizioni asiatiche di Mosca, sempre più presente nella regione nelle vesti di partner militare in alternativa a Pechino e Washington
Gli scarafaggi in soccorso del problema dei rifiuti alimentari in Cina
Nei pressi di Jinan, capoluogo della provincia dello Shandong, Li Yanrong sostiene di aver trovato una soluzione innovativa per smaltire i rifiuti prodotti giornalmente dai ristoranti della zona: gli scarafaggi. Secondo i dati raccolti da E20 Environment Platform, nel 2017 sono stati prodotti oltre 120 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, contro i 55 milioni degli Stati Uniti. Nello stesso anno, solamente l’1% dei rifiuti alimentari è stato correttamente smaltito, mentre il restante 99% è stato sotterrato o incenerito, causando un inevitabile inquinamento del suolo, delle falde acquifere e dell’aria. Il metodo brevettato dal signor Li potrebbe, se implementato su larga scala, ridurre l’impatto negativo che i rifiuti alimentari hanno sull’ambiente. Come? Una volta raccolti, i rifiuti vengono trasportati in appositi magazzini, dove vengono poi divisi, ridotti in poltiglia e dati da mangiare agli scarafaggi, in grado di consumare oltre le 60 tonnellate di rifiuti al giorno. Quando gli scarafaggi muoiono, i resti vengono polverizzati in mangime per polli.
Nauru si oppone a Pechino
Nauru, piccola isola situata nell’Oceano Pacifico, ha richiesto le scuse ufficiali da parte di Pechino per l’atteggiamento sconsiderato tenuto dai diplomatici cinesi durante il Pacific Islands Forum, un’assemblea che riunisce i 18 leader regionali, quest’anno ospitata da Nauru. Il diverbio è scoppiato lo scorso martedì, quando Baron Waqa, Presidente di Nauru, ha impedito a Du Qiwen, a capo della delegazione diplomatica cinese, di tenere un discorso sul cambiamento climatico. Il diplomatico cinese avrebbe cercato di prendere parola senza dare la precedenza ai Presidenti e ai Ministri presenti in aula. Non è la prima volta che Nauru sfida Pechino. Prima dell’inizio del Forum, il piccolo stato insulare ha ufficialmente richiesto che i diplomatici cinesi viaggiassero con passaporto personale anziché con quello diplomatico, richiesta rifiutata da Pechino, che ha minacciato di boicottare il Forum.Nauru è uno degli ultimi alleati diplomatici di Taiwan, l’isola auto governata considerata dalla Cina come una “provincia ribelle”. La disputa rischia di rallentare i piani di Pechino di avvicinamento alla Isole del Pacifico, che contano circa la metà dei 17 stati che tuttora intrattengono relazioni diplomatiche con Taiwan.