I titoli di oggi:
- Pallone cinese negli Usa, aperto il dibattito sulle informazioni raccolte
- App made in China, Pinduoduo bocciata dagli analisti
- Cina, i primi dati sulle perdite delle compagnie aeree
- Usa, Giappone e Corea del Sud: al via le esercitazioni congiunte nel Pacifico
- Mar cinese meridionale, la Malesia chiede un confronto con Pechino mentre le Filippine aprono quattro nuove basi militari agli Usa
- Malesia, rimossa la pena di morte obbligatoria per reati gravi
- Bangladesh, incendio divora un complesso commerciale
Pallone cinese negli Usa, aperto il dibattito sulle informazioni raccolte
Il “pallone spia” avvistato nei cieli Usa lo scorso 4 febbraio avrebbe raccolto informazioni su alcuni siti militari strategici. È quanto sostiene l’emittente statunitense Nbc news dopo le indiscrezioni di alcuni funzionari governativi. “L’intelligence che la Cina ha raccolto proveniva principalmente da segnali elettronici, che possono essere raccolti da sistemi d’arma o includere comunicazioni dal personale della base, piuttosto che da immagini”, affermano i due testimoni, che convalidano l’ipotesi per cui il pallone avrebbe avuto tempo di intercettare delle postazioni top secret prima di essere abbattuto. La Casa Bianca ha presto rilasciato un comunicato dove afferma di non poter confermare tali affermazioni e che le operazioni di abbattimento avrebbero subito limitato la “capacità del pallone di essere in grado di cogliere qualcosa di rilevante”.
App made in China, Pinduoduo bocciata dagli analisti
La app del noto e-tailer cinese Pinduoduo è arrivata all’attenzione dell’opinione pubblica statunitense. Dopo il caso Tiktok, adesso è la piattaforma di e-commerce più performante degli ultimi tempi a essere bocciata dagli esperti di sicurezza informatica. Secondo gli analisti intervistati dall’emittente americana CNN la app cinese sarebbe in grado di accedere ai dati conservati nello smartphone, comprese le conversazioni private.
Intanto, nonostante il pressing americano e le crescenti restrizioni in varie parti del mondo, riporta il South China Morning Post, la crescita di Tiktok nel 2022 ha permesso alla app di entrare nell’Olimpo dei programmi più utilizzati in assoluto insieme alla superapp WeChat. Una crescita che avviene, sottolineano gli analisti, alla luce di un periodo di recessione nel mondo dei giganti tech internazionali e a fronte di una crescente crisi inflazionistica globale. Nel frattempo, anche l’Australia ha ufficializzato il ban della app cinese dai dispositivi dei funzionari pubblici.
Cina, i primi dati sulle perdite delle compagnie aeree
La pandemia e la strategia casi zero hanno inflitto un duro colpo alle finanze delle principali compagnie aeree statali. Secondo quanto riportato da Caixin si parla di un buco da almeno 109 miliardi di dollari nel solo 2022. Nel caso di Air China il 132% in meno di rendita, e del -206% per China Eastern Airlines. A influire sul bilancio delle “big 3” anche l’inflazione e l’aumento dei costi del carburante.
Usa, Giappone e Corea del Sud: al via le esercitazioni congiunte nel Pacifico
Lunedì 3 aprile sono iniziate le esercitazioni militari congiunte tra le forze armate di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Le esercitazioni anti-sommergibile, sottolinea lo Straits Times, tornano in un momento di ripresa delle dimostrazioni di forza nordcoreane nelle vicinanze dell’arcipelago giapponese, primo caso in cinque anni. Anche lo scorso autunno, infatti, le esercitazioni avevano scatenato le ritorsioni di Pyongyang, che aveva lanciato un missile balistico Hwasong-12. In vista delle esercitazioni di aprile, invece, la sorella del leader nordocoreano Kim Yo-jong aveva intimato agli alleati di “trasformare il Pacifico in un poligono” qualora non fossero state congelate le operazioni.
Mar cinese meridionale, la Malesia chiede un confronto con Pechino mentre le Filippine aprono quattro nuove basi militari agli Usa
Il premier malese Anwar Ibrahim ha aperto un canale di comunicazione con la Cina circa alcune operazioni delle navi cinesi intorno ad alcune zone di esplorazione di gas e petrolio marittimi nella zona economica esclusiva rivendicata da Kuala Lumpur. Il primo ministro ha introdotto la questione in occasione della sua prima visita ufficiale nella Repubblica popolare. Il caso è stato sollevato dal think tank Asia Maritime Transparency Initiative, che ha identificato una nave della marina militare cinese a soli 2,4 km da un bacino per l’estrazione di gas al largo della provincia di Sarawak. Durante l’interrogazione parlamentare di martedì 4 aprile Anwar ha riportato le parole dei portavoce cinesi per i quali le operazioni della compagnia petrolifera si starebbero svolgendo in un’area rivendicata dalla Cina. Ma, ha sottolineato il premier, “la Malesia vede l’area come territorio malese, quindi Petronas continuerà le sue attività di esplorazione”.
Nel frattempo, Manila ha confermato l’assegnazione di quattro basi militari il cui uso verrà esteso alle truppe statunitensi. La mossa rientra nel quadro dell’Accordo di cooperazione rafforzata per la difesa del 2014, quando il governo filippino acconsentì alla condivisione di cinque basi con il Pentagono. Scettici i commenti degli analisti riuniti durante un convegno ospitato dallo Integrated Development Studies Institute di Manila: la mossa del governo Marcos rischia di portare a “una diminuzione dello status di neutralità delle Filippine in caso di guerra dichiarata o non dichiarata tra gli Stati Uniti e qualsiasi paese, non solo la Cina ma anche la Corea del Nord e la Russia”, ha detto l’esperta di diritto marittimo Melissa Loja.
Malesia, rimossa la pena di morte obbligatoria per reati gravi
Kuala Lumpur non opterà più per la pena di morte come unica condanna nei confronti di reati considerati gravi, come l’omicidio e il contrabbando di droghe. Lo ha deciso il parlamento malese nella giornata di lunedì 3 aprile, affermando che ai giudici verrà concessa la possibilità di ricorrere alla pena capitale “in casi eccezionali”. Se approvata dalla Camera alta, come è previsto accada, la decisione potrà essere adottata anche in maniera retroattiva per coloro che si trovano nel braccio della morte da 90 giorni. Secondo le stime riportate da Amnesty International la misura eviterà l’esecuzione di oltre 1300 prigionieri, mentre rimangono le condanne come le punizioni corporali e la possibilità di chiedere una reclusione fino a 40 anni.
Bangladesh, incendio divora un complesso commerciale
Martedì 4 aprile un enorme incendio è divampato nel complesso di Bangabazaar. Si tratta di un’area commerciale della capitale Dacca che ospita circa tremila negozi, principalmente di tessuti e abbigliamento. Ancora da chiarire le cause dell’incendio, sebbene incidenti di questo tipo abbiano spesso portato a centinaia di morti a causa della scarsa applicazione delle norme di sicurezza.
A cura di Sabrina Moles
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.