In Cina e Asia – Oppiaceo prodotto in Cina considerato «arma chimica»

In by Simone

I titoli della rassegna di oggi:

– Oppiaceo prodotto in Cina considerato «arma chimica»
– L’industria delle frodi online in Cina
– In Cina c’è chi vuole bombardare la Corea del Nord
– Pakistan, nessun perdono per il delitto d’onore
– Intesa tra Washington e Tokyo per restringere l’immunità a Okinawa Oppiaceo prodotto in Cina considerato «arma chimica» 

Le aziende cinesi esportano senza problemi un oppiaceo talmente potente da poter essere paragonato a un’arma chimica e da poter rappresentare una minaccia terroristica. Un’inchiesta dell’Associated Press ha rintracciato 12 società che esportano carfentanil, un analogo sintetico del oppioide analgesico fentanil, in Europa e negli Stati Uniti. Il prezzo si aggira attorno a 2.500 dollari al chilo. La sostanza è usata per tagliare l’eroina e altre sostanze aumentando così i margini di profitto. Una pratica che si ritiene sia alla base della morte di migliaia di persone. Nonostante la pericolosità il carfentanil è legale in Cina e viene pertanto lavorato e venduto online.

L’industria delle frodi online in Cina

L’industria delle frodi online e telefoniche in Cina è sostenuta da un indotto in continua crescita. Secondo un’inchiesta dell’Outlook Weekly, i criminali sono sempre più specializzati e stanno iniziando a spostare le proprie basi in Europa e Africa per aggirare la collaborazione di Pechino con le polizie del Sudest asiatico, dove prima agivano. C’è chi raccoglie le informazioni personali, chi si procura le schede telefoniche, chi mette in piedi i siti, chi apre conti in banca di copertura. I gruppi si appoggiano spesso a lavoratori migranti e tossicodipendenti per aprire conti a loro nome pagandoli tra i 50 e i 100 yuan (ossia tra i 6 e gli 11 euro). I casi di frode nell’ultimo decennio, con un giro d’affari di milioni di yuan, sono aumentati a una media del 30 per cento l’anno. Le aree più colpite sono le città della costa orientale.

In Cina c’è chi vuole bombardare la Corea del Nord 

Anche tra i settori accademici e della politica cinese prende corpo l’ipotesi di bombardamenti mirati sulla Corea del Nord. A dirlo è stato Zhe Sun, studioso della Columbia University’s School of International and Public Affairs, intervenuto a un dibattito sulla sicurezza che si è tenuto a Washington. Secondo l’accademico alcune delle posizioni più radicali non escluderebbero neppure l’invio di truppe oltre il confine per spingere i nordcoreani ad abbandonare il programma nucleare e a intraprendere riforme. Il contesto delle dichiarazioni di Zhe e il fatto che siano state riportate dalla stampa sudcoreane sollevano dubbi sul fatto che tali piani si realizzino. Altri partecipanti al meeting hanno sottolineato che Pechino non può agire come vuole nei confronti di Pyongynag. Sicuramente però le dichiarazioni di Zhe riportano il malcontento che serpeggia tra settori dell’esercito e della dirigenza cinese verso Kim Jong Un, le cui azioni rischiano di danneggiare l’interesse nazionale cinese. Intanto rilevazioni satellitari evidenziano movimenti nei siti nucleari, che fanno ipotizzare un possibile sesto test atomico da parte del regime.

Pakistan, nessun perdono per il delitto d’onore 

Il governo pakistano ha rivisto la normativa sul delitto d’onore sanando la scappatoia che, in caso di perdono da parte dei familiari della vittima, permetteva l’omicida di evitare il carcere. Con le nuove norme la pena massima certa sarà l’ergastolo. Il perdono servirà soltanto a scongiurare la condanna a morte. Secondo la commissione pakistana per i diritti umani, soltanto lo scorso anno sono state 1.100 le donne uccise da qualche parente e molti sono i casi di cui non si è avuta notizia.

Intesa tra Washington e Tokyo per restringere l’immunità a Okinawa

Con l’intento di allentare i sentimenti anti-americani a Okinawa, Stati Uniti e Giappone hanno trovato un’intesa che restringe l’immunità per i civili che lavorano nelle basa statunitense. In base agli accordi tra i due Paesi civili e militari accusati di aver commesso crimini quando in servizio, ricadono sotto la giurisdizione americana. La nuova intesa dovrebbe escludere dalla componente civili i contractor, poco qualificati, ponendoli sotto la giurisdizione giapponese. Sarebbe quindi escluso Kenneth Franklin Shinzato, a processo per l’omicidio di una ventenne lo scorso aprile. Un fatto di cronaca che ha riacceso la protesta, mai sopita contro la presenza militare. Il governo locale tuttavia sottolinea come la definizione di «componente civile» non sia chiara.