I livelli di inquinamento nelle città cinesi sono migliorati, dice Greenpeace. Boom delle start-up in Cina. Sarà record di trapianti di organi nel Paese di mezzo. Il bibliotecario dell’Accademia di Guangzhou falsificava opere e stampa e rubava opere vere. I bilanci truccati di Toshiba. Rifiutata la grazia a un condannato a morte per gli attentati di Mumbai del 1993. CINA – Si respira un po’ meglio
Secondo Greenpeace, i livelli di inquinamento nelle città cinesi sono migliorati nei primi sei mesi di quest’anno, ma rimangono peggiori degli standard sia globali sia nazionali. Il miglioramento sarebbe indotto dalla chiusura/spostamento delle grandi fabbriche inquinanti, della graduale emancipazione dal carbone e da una più stretta sorveglianza (con multe).
I livelli medi di PM2,5 – le particelle così piccole da penetrare in profondità nei polmoni – sono scesi del 16 per cento nelle 189 città esaminate, mentre solo 18 città hanno registrato invece un peggioramento. A Pechino, i livelli di PM2,5 sono diminuiti del 15,5 per cento nel periodo gennaio-giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma si attestano ancora su una media di 77,8 microgrammi per metro cubo, mentre l’OMS stabilisce un limite di 10.
CINA – Boom delle start-up
La nuova crescita cinese meno quantitativa e più qualitativa (detta anche "nuovo normale"), si comincia forse a vedere nel boom delle start-up. Se la crescita del PIL si aggira sul 7 per cento, le nuove registrazioni di imprese hanno fatto un balzo del 19,4 per cento rispetto a un anno fa: sono 2,1 milioni nel primo semestre.
A oggi, ci sono circa 74,2 milioni di imprese in Cina, più 7 per cento rispetto alla fine del 2014, ma il numero di nuove aziende registrate nel settore dei servizi rappresenta l’80,3 per cento dell’aumento: 1,6 milioni nei primi sei mesi. Il settore dei servizi rappresenta di solito la "maturità" di una economia e, soprattutto, offre in percentuale più posti di lavoro, maggiore valore aggiunto e una migliore sostenibilità ambientale. In Cina, il terziario è diventato il più grande motore di crescita, in espansione dell’8,4 per cento nel primo semestre per il 49,5 per cento del PIL.
CINA – Trapianti record
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La Cina si prepara a un anno record di trapianti di organi. Lo ha annunciato l’ex vice ministro della salute Huang Jiefu durante una conferenza a Hong Kong. Secondo le previsioni rivelate da Huang, nel 2015 in Cina si effettueranno oltre 12mila trapianti di organi, su una lista d’attesa di oltre 30mila persone. Dal primo gennaio 2015 la Cina ha vietato l’utilizzo di organi espiantati dai sentenziati a morte.
CINA – Bibliotecario falsario
Sostituiva quadri e calligrafie antichi con falsi prodotti da lui stesso. Ma la migliore è che poi si accorgeva che qualcun altro rubava i suoi falsi per sostituirli con altri falsi.
L’ex capo bibliotecario dell’Accademia di Belle Arti di Guangzhou ha ammesso in tribunale di avere rubato oltre 140 dipinti di una galleria all’interno della biblioteca dove lavorava. Ha detto di avere notato parecchi falsi già al suo primo giorno di lavoro e che quindi ha pensato bene di farlo pure lui. Più tardi, dopo avere sostituito alcune delle opere sopravvissute con le sue creazioni, è rimasto sorpreso notando che anche queste venivano rubate e sostituite con altre ancora più false.
L’arte, in Cina, è oggetto di speculazione: l’aumento esponenziale dei prezzi produce il boom del falso e l’esistenza di un vero e proprio mercato che si autoalimenta.
GIAPPONE – Toshiba truccava i bilanci
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Le dimissioni di mezzo consiglio d’amministrazione di Toshiba, una delle aziende giapponesi più conosciute nel mondo nel settore dell’elettronica ma soprattutto nel settore del nucleare, hanno portato alla luce l’ennesimo scandalo legato alla governance aziendale dei colossi giapponesi. I bilanci dell’azienda sono stati gonfiati per oltre un miliardo di euro nel periodo 2008-2014, per esplicita volontà dei vertici dell’azienda, spiega il rapporto di una commissione di indagine indipendente che ha revisionato i conti dell’azienda, colpiti dal crack Lehman Brothers del 2008, dalla crisi nucleare di Fukushima e dalla concorrenza sempre più accesa di cinesi e coreani nel settore IT. Ora serve una rivoluzione ai vertici che dovrà recuperare la fiducia di investitori e azionisti.
INDIA – Negata la grazia a un condannato a morte per gli attentati di Mumbai.
Yakub Memon è accusato di aver partecipato alla pianificazione e al finanziamento degli attacchi. Il 12 marzo del 1993 tredici bombe piazzate per la capitale finanziaria indiana sono esplose simultaneamente, uccidendo più di 350 persone e ferendone più di 1200. L’impiccagione di Memon, ha annunciato il governo del Maharashtra, è fissata per il 30 luglio. In India non si esegue una pena di morte dal 9 febbraio del 2013.
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