I titoli di oggi:
- Ministeriale G7 a Tokyo, Blinken chiede unità su Ucraina e Gaza
- Belt and Road, la Cina rivaluta il debito
- La portaerei Shandong passa dal Giappone e raggiunge il mar Cinese meridionale
- Giappone, la Chiesa dell’Unificazione propone una compensazione da 67 milioni di dollari
- Cina, il bilancio di Fmi: economia in calo e rischi su debito locale e immobiliare
- Cina, boom di importazioni dai Paesi Bassi in vista del ban Usa
- Elezioni Indonesia, rimosso giudice della Corte suprema
- L’emergenza metanfetamina esplode in Laos
Ministeriale G7 a Tokyo, Blinken chiede unità su Ucraina e Gaza
Mercoledì 8 novembre la ministeriale dei paesi G7 in Giappone si è conclusa dopo due giorni di intense discussioni. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha riportato quanto osservato durante il suo tour in Medio Oriente e ha invitato i ministri degli Esteri presenti a trovare una soluzione comune per intervenire e chiarire la propria posizione sul conflitto Israele-Hamas. È importante che il G7 parli “con una voce sola“, ha detto il capo della diplomazia statunitense in occasione della conferenza stampa congiunta con la controparte giapponese Yoko Kamikawa. Blinken è ora atteso in Corea del Sud, dove incontrerà il ministro degli Esteri Park Jin in un momento di tensione lungo il 38° parallelo, complice la ripresa delle relazioni militari tra Mosca e Pyongyang. L’incontro arriva anche in una situazione di forte preoccupazione per la Difesa sudcoreana, che rischia di veder cancellato un importante accordo per l’acquisto di armi dalla Polonia a causa dei recenti sconvolgimenti interni al governo di Varsavia.
Belt and Road, Cina verso il de-risking
La Cina è entrata in una nuova fase dei suoi investimenti all’estero, e mentre la strategia cambia ecco che Pechino si è rafforzata nel suo ruolo di prestatore globale. È quanto racconta il nuovo report di AidData, società dell’università statunitense William & Mary, che fa un bilancio dell’ambiziosa iniziativa di Xi Jinping giunta al suo decimo anniversario in un quadro più ampio di operazioni di prestiti e finanziamenti cinesi in 165 paesi. L’analisi, che vanta di aver raccolto dati su oltre 20 mila progetti avviati tra il 2000 e il 2021, sostiene che l’80% dei debitori sia costituito da paesi in evidenti difficoltà economiche. Ma proprio in questi Pechino ha mostrato grande abilità nel “conquistare e mantenere il sostegno in politica estera delle élite al governo”. Non si può dire lo stesso quando si prende in considerazione l’opinione pubblica negli stessi paesi.
Cina, il bilancio di Fmi: economia in calo e rischi su debito locale e immobiliare
Si è conclusa martedì 7 novembre la missione annuale del Fondo monetario internazionale (Fmi) in Cina. Secondo quanto rilevato dagli esperti, l’economia cinese continuerà a crescere del 5,4% nel corso del 2023 (rispetto ai dati dell’anno precedente), per tornare presto a calare al 4,6% nel corso del 2024. Le minacce principali alla crescita interna rimangono il settore immobiliare e il debito locale. Due fenomeni che Pechino conosce bene e che sta cercando di contenere attraverso le strette sui prestiti delle banche, mentre l’enfasi si sposta sulla produzione manifatturiera e sulle esportazioni. Diversa infatti la facilitazione dell’accesso ai fondi di cui godono ora le imprese legate a settori in crescita quali semiconduttori e auto elettriche.
Mercoledì 8 novembre, invece, il nuovo report sulla “resilienza finanziaria” stilato dallo statunitense Center for Global Development ha indicato la Cina come l’economia avanzata che più registra un peggioramento del suo livello di adattamento e risposta a eventuali futuri shock economici esterni.
Cina, boom di importazioni dai Paesi Bassi in vista del ban Usa
Il calo delle importazioni in Cina continua. Ma non per tutti: secondo quanto dichiarato dai dati dell’agenzia delle Dogane cinese l’import di prodotti e componenti dai Paesi Bassi ha registrato un drastico aumento del 29,5% rispetto all’anno precedente. A giustificare un potenziale accumulo di tecnologie avanzate dall’estero rimarrebbe l’intenzione di anticipare le restrizioni statunitensi che entreranno ufficialmente in vigore a partire dal prossimo gennaio. Intanto però c’è chi si prepara al peggio: secondo Reuters, già ad agosto Baidu – una delle aziende cinesi più avanzate nell’impiego dell’AI – avrebbe cominciato a sostituire i chip dell’americana Nvidia con i surrogati prodotti da Huawei.
La portaerei Shandong passa dal Giappone e raggiunge il mar Cinese meridionale
Il ministero della Difesa giapponese ha segnalato la presenza di una flotta della Marina cinese che si sta spostando verso il mar Cinese meridionale dopo aver trascorso una settimana nelle vicinanze delle acque giapponesi. La manovra include anche la prima portaerei completamente prodotta in Cina, la Shandong. Ciò avviene a pochi giorni dall’annuncio dell’inizio di una serie di trattative volte a elevare la cooperazione in ambito militare tra Tokyo e Manila, nonché alla luce dei recenti scontri avvenuti nei pressi delle acque filippine tra navi battenti bandiera cinese e imbarcazioni locali. I contenziosi nelle acque regionali sono state anche al centro di recenti colloqui con gli Stati Uniti. La tensione resta tuttavia alta. Proprio stamani, parlando a un forum sulla cooperazione marittima ad Hainan, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha messo in guardia dai “giochi a somma zero” e dalle “divisioni in blocchi”. “I conflitti marittimi vanno risolti attraverso il dialogo e le consultazioni”, ha dichiarato il titolare della diplomazia cinese.
Giappone, la Chiesa dell’Unificazione propone una compensazione da 67 milioni di dollari
La Chiesa dell’Unificazione sarebbe pronta a pagare un risarcimento da 67 milioni di dollari al governo giapponese. La cifra è stata annunciata in occasione di una conferenza stampa indetta dal ramo giapponese della confraternita nella giornata di martedì 7 novembre. Il leader della filiale del Giappone Tomihiro Tanaka ha menzionato la compensazione legandola alle speculazioni su un possibile trasferimento dei fondi all’estero a causa delle recenti manovre governative che potrebbero portare alla revoca dello status di “ente religioso”.
Elezioni Indonesia, rimosso giudice della Corte suprema
Colpo di scena a Jakarta: a meno di un mese dall’eccezionale manovra che ha permesso al figlio dell’attuale presidente Jokowi, Gibran Rakabuming Raka, di candidarsi alla vicepresidenza pur non avendo ancora compiuto i 40 anni, ecco che il Consiglio etico della Corte suprema indonesiana ha deciso di rimuovere dall’incarico il capo stesso della Corte, Anwar Usma. Il giudice è accusato di “aver commesso una grave violazione del codice etico e di comportamento dei giudici costituzionali contro i principi di imparzialità, integrità, competenza, uguaglianza, indipendenza, adeguatezza e decenza.”
L’emergenza metanfetamina esplode in Laos
Il prezzo e la disponibilità della metanfetamina in Laos hanno raggiunto un record storico che rischia di trascinare la popolazione in un’epidemia di narcotici. La denuncia arriva da un gruppo di esperti Onu che hanno rilasciato alcune dichiarazioni al media qatariota Al Jazeera. Il golpe che ha trascinato il vicino Myanmar nel caos dall’inizio del 2021 ha contribuito alla ripresa delle attività di produzione e distribuzione delle droghe illegali nei paesi più vulnerabili della regione, affermano gli agenti, e il prezzo della metanfetamina si è attestato sui 0,24 centesimi di dollaro, una cifra inferiore a diversi beni di prima necessità.
A cura di Sabrina Moles
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.