Ucraina mediazione cinese

In Cina e Asia – L’Ucraina vuole una mediazione cinese

In Notizie Brevi by Alessandra Colarizi

I titoli di oggi:

  • L’Ucraina vuole una mediazione della Cina
  • La Cina invitata per la prima volta a vertice ministeriale dei paesi islamici
  • ZTE esce dalla libertà vigilata
  • Funzionari puniti per aver permesso a una coppia di avere 15 figli 
  • La Cina introduce pillola anti-Covid di Pfizer
  • Hong Kong: arrestati praticanti di arti marziali. Volevano costruire un “esercito indipendentista”

La crisi ucraina “è qualcosa che non avremmo mai voluto vedere”, aveva dichiarato giorni fa Xi Jinping. Ma dato che ormai ci siamo, approfittiamone. Nelle ultime ore diversi funzionari hanno auspicato un ruolo più attivo delle aziende cinesi in Russia alla luce del disimpegno occidentale. Valutando la complessità della situazione, domenica l’ambasciatore Zhang Hanhui ha affermato che mentre “le grandi aziende devono affrontare grandi sfide o addirittura interruzioni nei pagamenti e nelle catene di approvvigionamento”. “Questo è un momento in cui le imprese private, le piccole e medie imprese, potrebbero svolgere un ruolo”, ha aggiunto.

Ufficialmente Pechino non riconosce le sanzioni occidentali, ma sono già diverse le società cinesi ad aver sospeso o ridotto i rapporti commerciali con la Russia. Secondo Refinitiv, le esportazioni di carbone russo in Asia, dove la Cina è il principale acquirente, nelle prime due settimane di marzo sono scese a 1,8 milioni di tonnellate rispetto alle 62 milioni di tonnellate di febbraio.  Zhang non ha nominato le sanzioni, ma ha specificato che il governo cinese sta adeguando logistica e pagamenti alla “nuova situazione”.

Al confine, intanto, si cercano soluzioni “win-win”. Xu Qin, capo del Partito dello Heilongjiang, la cintura di ruggine cinese, ha affermato che la rotta orientale del gasdotto Cina-Russia deve essere messa in sicurezza, mentre contestualmente occorre accelerare la costruzione di nuove diramazioni. Lo scopo è quello di “contribuire ulteriormente a garantire la sicurezza energetica nazionale e servire il coordinamento strategico Cina-Russia”. C’è chi però insiste nel mettere in evidenza come – sul lungo periodo – legare la partnership sino-russa agli idrocarburi vada contro gli impegni ambientali presi da Pechino.

Nonostante la vicinanza della Cina a Mosca, a Kiev c’è ancora speranza che Xi Jinping riesca a riportare Putin alla ragione. “Finora abbiamo visto la posizione neutrale della Cina. E, come ho detto prima, crediamo che la Cina … dovrebbe svolgere un ruolo più evidente nel porre fine a questa guerra e nella costruzione di un nuovo sistema di sicurezza globale,” ha dichiarato il braccio destro del presidente ucraino, Andriy Yermak, confidando “molto presto” in una telefonata tra Xi e l’omologo ucraino Volodymyr Zelenskiy.

Voci a favore di una mediazione cinese arrivano anche dei circoli accademici cinesi. Li Wei, docente della Renmin University, pensa che una posizione più proattiva gioverebbe allo status internazionale della Cina. Li vede nella crisi Ucraina un nuovo “11 settembre” per le relazioni con gli Stati uniti.

La Cina invitata per la prima volta a vertice ministeriale dei paesi islamici

La Cina è stata invitata per la prima volta al meeting dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC), la più grande organizzazione dei paesi musulmani. Giunto a Islamabad, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato lunedì che la Cina e il mondo islamico “hanno un forte desiderio di costruire partenariati per l’unità, la giustizia e lo sviluppo”. Riportando l’evento, la stampa statale ricorda i recenti progressi nei negoziati di libero scambio tra la Cina e il Consiglio di cooperazione del Golfo nonché le indiscrezioni su una possibile visita di Xi Jinping in Arabia Saudita, proprio mentre Pechino e Riad pare stiano discutendo di utilizzare lo yuan anziché il dollaro per le importazioni di petrolio saudita. La presenza cinese al vertice ha la sua importanza non solo perché avviene in una fase di relativo isolamento per la Cina. L’invito – scrive il Global Times – evidenzia come “i legami con il mondo islamico non sono stati minati nonostante gli Stati Uniti e i loro seguaci diffondano continuamente disinformazione e rumors sullo Xinjiang . Questo dimostra ulteriormente che la stragrande maggioranza dei paesi musulmani non cade nella trappola tesa da Washington”.

Da evidenziare il pressing diplomatico di Pechino nel Sud globale. Solo negli ultimissimi giorni. Wang Yi e Xi Jinping si sono interfacciati con i leader di Sud Africa, Zambia, Tanzania, Egitto e Algeria.

ZTE esce dalla libertà vigilata

ZTE Corp, uno dei principali produttori cinesi di apparecchiature per le telecomunicazioni, ha finalmente terminato i suoi cinque anni di libertà vigilata e non incorrerà in ulteriori sanzioni. Lo ha stabilito poche ore fa un tribunale del Texas. Proprio oggi scadeva l’ultimo giorno del periodo di sorveglianza, stabilito nel 2017 dopo che l’azienda aveva ammesso di aver fornito illegalmente tecnologia statunitense all’Iran. La sentenza segna la fine del procedimento penale per presunte violazioni della libertà condizionata, sebbene ZTE sia ancora soggetta a un accordo siglato nel 2018 con il Dipartimento del Commercio americano. All’esito favorevole è seguito un rimbalzo del 50% delle azioni dell’azienda sulla borsa di Hong Kong.

Funzionari puniti per aver permesso a una coppia di avere 15 figli 

Undici funzionari e dipendenti statali nella provincia del Guangxi sono stati puniti per lassismo nell’attuazione della politica del controllo delle nascite. Secondo la stampa statale, una coppia con una differenza di età di trent’anni è stata scoperta avere avuto ben 15 figli nell’arco di 21 anni. Quindi quando in teoria le regole sulla pianificazione famigliare imponevano non più di un bambino per famiglia. Lui di 76 anni, lei di 46, avrebbero tenuto una cerimonia di nozze nel 1996 senza però aver mai registrato il matrimonio. I figli, incredibilmente, sono tutti in possesso di hukou; i più piccoli studiano e gli altri lavorano. Nonostante le ristrettezze economiche, la famiglia è riuscita a tirare avanti grazie alle donazioni e ai sussidi statali. Il caso è stato portato alla luce a pochi giorni dall’avvio di una campagna governativa contro la tratta di donne e bambini nelle campagne. Per quanto curiosa, la storia dei coniugi del Guangxi non sembra rientrare nella casistica del traffico di esseri umani.

La Cina introduce pillola anti-Covid di Pfizer

La provincia cinese del Jilin, la più colpita dall’ultima ondata epidemica, ha cominciato a somministrare alla popolazione la nuova pillola di Pfizer Inc.: l’antivirale Paxlovid. E’ la prima volta che la Cina continentale sperimenta il farmaco, dopo aver interrotto i piani per introdurre i vaccini della compagnia americana. Intanto, nonostante i casi continuino ad aumentare, Shanghai ha escluso un lockdown di massa preferendo un approccio mirato per non compromettere le attività economiche. Shenzhen prova a tornare alla normalità dopo una settimana di chiusura totale. Ma non tira una bella aria. La Commissione sanitaria nazionale ha chiesto a ogni provincia di dotarsi di almeno due o tre ospedali temporanei in previsione di una diffusione dei contagi.

Hong Kong: arrestati praticanti di arti marziali. Volevano costruire un “esercito indipendentista”

Decine di studenti di arti marziali di Hong Kong sono stati indagati, dopo che il loro istruttore è stato arrestato e accusato di voler addestrare guerrieri indipendentisti. Secondo la polizia di Hong Kong, un allenatore di 59 anni e la sua assistente di 62 anni, sono stati fermati domenica mentre programmavano di “mettere in piedi un esercito”. Balestre, spade, archi e frecce e fucili ad aria compressa, sono stati trovati a Tsim Sha Tsui, Sha Tin e Ma On Shan. I due – che sono anche accusati di aver diffuso messaggi sediziosi su Facebook – sono al momento perseguiti in base a una legge di epoca coloniale, ma potrebbero far fronte a nuovi capi d’accusa ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale.

A cura di Alessandra Colarizi