In Cina, il mondo degli affari ruota intorno alle guanxi, l’imprescindibile rete di conoscenze familiari, politiche e professionali senza la quale risulta quasi impossibile dribblare i paletti della burocrazia cinese. Deutsche Bank sembra averne fatto un uso al limite del lecito. Secondo un’inchiesta del NYT, a partire dai primi anni 2000, per tenere testa a Goldman Sachs e Morgan Stanley, l’istituto di credito tedesco ha corteggiato i leader comunista e le loro famiglie con regali a molti zeri, partite di golf e bottiglie di vino da 4000 dollari l’una. “Milioni di dollari sono stati pagati a consulenti cinesi, tra cui il partner commerciale della famiglia del premier Wen Jiabao e una società che ha assicurato un incontro tra l’amministratore delegato della banca e il presidente [Jiang Zemin]. “Più di 100 parenti dell’élite comunista sono stati assunti, anche se molti non avevano nessun tipo di qualifica”. [fonte: NYT]
L’avanzata di Huawei in Europa
Le sanzioni americane non paiono aver ridimensionate le aspirazioni globali di Huawei. Ad oggi il colosso cinese ha concluso 65 accordi con operatori stranieri per lo sviluppo della rete 5G. La metà risulta localizzata in Europa, dove il pressing statunitense per il momento sembra aver funzionato solo in Polonia. Secondo Yang Chaobin, responsabile per la linea 5G, l’azienda è riuscita a diversificare i propri fornitori in modo da non disattendere la domanda dei clienti nonostante l’inclusione dell’Entity List americana. Di fatto i divieti di Washington “non hanno avuto alcun impatto sull’apparecchiatura 5G di Huawei”, ha dichiarato Yang. [fonte: Reuters]
Gli Usa impongono reciprocità nelle visite diplomatiche
In nome della mancata “reciprocità”, il dipartimento di Stato americano ha annunciato che le missioni diplomatiche cinesi nel paese dovranno essere notificate preventivamente, sia quando coinvolgono funzionari governativi a livello statale e locale, sia quando prevedano scambi con istituzioni scientifiche ed educative. Le nuove misure giungono in risposta al rigido controllo imposto dal governo comunista sulla libertà di movimento dei diplomatici americani oltre Muraglia. Ma per Pechino, che rispetta l’accusa, il provvedimento viola l’articolo 25 della Convenzione di Vienna. Nell’ultimo anno, restrizioni incrociate hanno complicato l’ottenimento dei visti in ambito accademico e diplomatico. Di recente, le violazioni dei diritti umani in Tibet e lo Xinjiang sono citate da Washington tra le motivazioni della stretta. [fonte: SCMP]
L’app di Xi spia gli utenti?
All’apparenza sembra solo l’ennesimo virtuosismo autocelebrativo del partito comunista cinese, ma la controversa app Xuexi Zhongguo (Studiare la Grande Nazione) potrebbe non avere semplicemente finalità propagandistiche. E’ quanto sostengono i ricercatori di Open Technology Fund (OTF) e Cure53, secondo i quali la piattaforma – che vanta oltre 100 milioni di utenti – presenta backdoor che consentono l’accesso remoto agli smartphone Android dando a terzi la possibilità di “scaricare qualsiasi software, modificare file e dati o installare un keylogger”. Nello specifico, stando allo studio, l’app raccoglie informazioni generali come il codice IMEI del dispositivo, informazioni sulla connessione e sulle sessioni di utilizzo dell’app, oltre alla localizzazione. [fonte: RFA]
Le violenze domestiche e il divorzio
Introdotta nel 2016 la legge contro le violenze domestiche ha lo scopo conclamato di difendere le donne dagli abusi tra le mura di casa. Ma come esplicitato nel testo il provvedimento si prefigge anche di “promuovere l’armonia familiare e la stabilità sociale”. Questo secondo obiettivo sembra avere la meglio nei calcoli della magistratura cinese. E’ quanto rivela uno studio condotto tra il 2009 e il 2019 che prende in esame 150mila casi di divorzio. Sebbene oltre due terzi delle richieste sia partita dalle mogli, gli organi giudiziari sono più propensi ad acconsentire alla rottura quando l’iniziativa parte dal marito. La semplificazione delle procedure e il conseguente aumento dei divorzi ha messo in allerta il governo cinese che reputa la famiglia la “cellula” della società. L’anno scorso due terzi delle richieste sono state respinti alla prima udienza. Spesso a incidere sulla decisione finale è sopratutto il sistema che valuta la prestazione dei giudici sulla base del numero dei casi conclusi. E quando il divorzio non è consensuale prevale la tendenza a chiudere la pratica il più velocemente possibile per evitare scomode lungaggini. [fonte: Economist]
Leggere 100mila parole in 5 minuti
Un video comparso sul web cinese mostra giovani sfogliare freneticamente dei libri in una competizione tutt’altro che scontata. Stando agli insegnanti, la formazione della durata di 72 lezioni permette ai bambini di leggere 100mila parole in 5 minuti. La tecnica – nota come “lettura veloce quantistica” – trae ispirazione da un libro dell’insegnante giapponese Yumiko Tobitani pubblicato nel 2006 viene insegnata in almeno cinque città della Cina. Dopo un periodo di pratica – tra i 5 e i 12 giorni – con musica, flash card e aiuto di un insegnante, uno studente può percepire le immagini nel libro anche senza sfogliarlo. È semplicemente sentirlo con le loro mani o sulla fronte “, ha spiegato Liu Yazhao, proprietario della società Hongdao Culture. Ma per gli esperti si tratta di una bufala priva di basi scientifiche. Piuttosto, il successo riscosso dalla tecnica mette in risalto con cui i genitori puntano a migliorare la prestazione scolastica dei propri figli, anche a costo di farsi fregare [fonte: SCMP]
Per Kim, “Winter is Coming”
“…. gli ufficiali che lo accompagnano sono convinti, con incontenibile emozione e gioia, che è imminente una grande azione per sbalordire recentemente il mondo e procedere nella grande rivoluzione coreana”. Con queste parole l’agenzia di stampa nord coreana KCNA , ha commentato le immagini suggestive, circolate in questi giorni, che ritraggono un leggiadro Kim Jong-un mentre cavalca l’altura del monte Paekt in sella a un destriero bianco. Da sempre luogo simbolico per la dinastia Kim, paese, ha una grande valenza simbolica e di solito precede importanti svolte del paese. [fonte: Vox]
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Classe ’84, romana doc. Direttrice editoriale di China Files. Nel 2010 si laurea con lode in lingua e cultura cinese presso la facoltà di Studi Orientali (La Sapienza). Appena terminati gli studi tra Roma e Pechino, comincia a muovere i primi passi nel giornalismo presso le redazioni di Agi e Xinhua. Oggi scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra le quali Il Fatto Quotidiano, Milano Finanza e il Messaggero. Ha realizzato diversi reportage dall’Asia Centrale, dove ha effettuato ricerche sul progetto Belt and Road Initiative. È autrice di Africa rossa: il modello cinese e il continente del futuro.