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In Cina e Asia – La Volkswagen vende le attività nello Xinjiang

In Notizie Brevi by Serena Console

I titoli di oggi:

  • La Volkswagen vende le attività nello Xinjiang
  • Indagato generale della Commissione militare centrale 
  • Scambio di prigionieri tra Cina e Usa
  • Il numero 1 del Partito di Pudong è indagato per corruzione
  • La Cpi chiede un mandato di arresto per il capo della giunta birmana
  • Il ministro della Difesa ucraino a Seul per parlare della guerra russa
La Volkswagen vende le attività nello Xinjiang

La Volkswagen ha annunciato ieri che venderà le sue attività nella regione cinese dello Xinjiang, la regione a maggioranza uigura. La fabbrica del colosso automobilistico tedesco cederà la sua fabbrica a Urumqi alla società cinese Shanghai Motor Vehicle Inspection Center (Smvic) e la pista di prova a Turpan a una società cinese. Sebbene la mossa sia stata motivata ufficialmente da questioni di carattere economico, sembra più finalizzata a proteggere la reputazione della casa automobilistica tedesca.

All’inizio di quest’anno, il quotidiano tedesco Handelsblatt ha affermato che la costruzione della pista di prova della VW a Turpan nel 2019 potrebbe aver comportato il lavoro forzato. Volkswagen ha risposto di non aver trovato prove di violazioni dei diritti umani legate al progetto e ha dato l’ok per avviare un’indagine sulla questione: l’audit è stato commissionato alla Loning, una società di consulenza berlinese fondata dall’ex commissario tedesco per i diritti umani Markus Loning, che a sua volta ha coinvolto la cinese Guangdong Liangma Law. Tuttavia, precisa il Financial Times, il rapporto che ha scagionato Volkswagen dalle accuse di lavoro forzato nello Xinjiang non rispettava gli standard SA8000 riconosciuti a livello internazionale. Judy Gearhart, professoressa dell’American University, ha dichiarato al quotidiano britannico che i risultati dell’indagine sollevano dubbi e preoccupazioni su potenziali intimidazioni, perché le interviste ai lavoratori erano state trasmesse in streaming live a uno studio legale di Shenzhen.

Scambio di prigionieri tra Cina e Usa

Pechino ha rilasciato tre cittadini americani detenuti in Cina in cambio della liberazione da parte degli Stati Uniti di un numero imprecisato di prigionieri cinesi. Si tratta di Mark Swidan, Kai Li e John Leung, secondo quanto reso noto dal Dipartimento di Stato statunitense, che ha bollato la loro detenzione come “ingiusta”. Swidan rischiava una condanna a morte per droga, mentre Li e Leung erano stati imprigionati con l’accusa di spionaggio. In cambio la Cina avrebbe ottenuto la scarcerazione, tra gli altri, di Xu Yanjun, un agente dei servizi segreti cinesi che stava scontando una condanna a 20 anni di carcere dopo essere stato arrestato a Bruxelles nel 2018 ed estradato negli Stati Uniti.

Dopo lo scambio di ieri, secondo il Consiglio per la Sicurezza nazionale, non ci sono altri americani “detenuti ingiustamente” in Cina. La liberazione dei tre cittadini americani sarebbe il risultato di anni di intensi colloqui tra funzionari dell’amministrazione Biden e del Dipartimento di Stato Usa e le loro controparti cinesi. Sembra che il caso sia stato sollevato durante l’ultimo incontro tra il presidente statunitense Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping, al margine del vertice Apec in Perù. 

Indagato generale della Commissione militare centrale

Miao Hua, uno dei generali della potente Commissione militare centrale (CMC) cinese, è stato messo sotto inchiesta per sospetta grave violazione delle regole. Lo ha confermato oggi 28 novembre il ministero della Difesa dopo settimane di indiscrezioni.  Miao è direttore del dipartimento di lavoro politico della CMC, presieduta sa Xi Jinping. L’annuncio segue di un giorno la notizia non confermata dell’indagine a carico del ministro della Difesa Dong Jun.

Il numero 1 del Partito di Pudong è indagato per corruzione

Il capo del Partito Comunista della Nuova Area di Pudong a Shanghai, Zhu Zhisong, è indagato per corruzione. La Commissione centrale per l’ispezione disciplinare (CCDI) ha dichiarato mercoledì che Zhu, 55 anni, veterano del settore aerospaziale, è sospettato di aver commesso “gravi violazioni della disciplina e della legge”, un eufemismo usato per indicare casi di corruzione. Zhu è il primo capo del partito della Nuova Area di Pudong a Shanghai a essere indagato da quando il distretto è stato istituito nel 1992 e la seconda “tigre”, o alto funzionario, di Shanghai a finire nel mirino del CCDI. A luglio dell’anno scorso, Dong Yunhu, il più importante parlamentare di Shanghai, è stato messo sotto inchiesta prima di essere condannato nell’agosto di quest’anno all’ergastolo per aver accettato 148 milioni di yuan (20,4 milioni di dollari) in tangenti.

La Cpi chiede un mandato di arresto per il capo della giunta birmana

Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, ha chiesto ai giudici di emettere un mandato di arresto nei confronti del capo della giunta militare al potere in Myanmar dal 2021, Min Aung Hlaing, per le presunte persecuzioni contro la minoranza musulmana dei Rohingya, sia in Myanmar che in Bangladesh. Hlaing è accusato di deportazione e di persecuzione, reati che rientrano nei crimini contro l’umanità. Immediata la replica della giunta, secondo cui il Paese asiatico non ha “mai riconosciuto” le decisioni della Cpi in quanto “non è uno Stato membro”.

Il ministro della Difesa ucraino a Seul per parlare della guerra russa

Una delegazione ucraina guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov ha incontrato mercoledì il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, il consigliere per la sicurezza nazionale di Seul Shin Won-sik e il ministro della Difesa Kim Yong-hyun per discutere della cooperazione tra Seul e Kiev e scambio di informazioni sull’invio di truppe dalla Corea del Nord in Russia. Il ministro della Difesa ucraino non ha risposto a una domanda se durante l’incontro avuto con il presidente Yoon sia stata discussa la questione delle forniture di armi sudcoreane. Il leader sudcoreano, in passato, ha detto che la Corea del Sud avrebbe anche potuto prendere in considerazione il supporto militare a Kiev a seconda dell’entità della cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca. Yoon però deve tenere conto anche dell’opposizione della popolazione sudcoreana alla fornitura di armi.