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In Cina e Asia – La “mediazione” cinese in Ucraina passa per il Sud globale

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina, viaggio in Medio oriente di Li Hui per promuovere “raffreddamento” guerra in Ucraina
  • Economisti cinesi propongono di differenziare gli “imprenditori” dai “capitalisti” per favorire la ripresa economica
  • Cina, nuove regolamentazioni in vista per controllare la produzione di batterie al litio
  • Cina, al via le prime esercitazioni congiunte con la Mongolia
  • Cina, i governi locali pronti a ricorrere ai dati per sanare il debito pubblico
  • Clima, primo incontro tra i nuovi rappresentanti di Usa e Cina

Il 9 maggio Li Hui, rappresentante speciale della Cina per gli affari euroasiatici, ha concluso un lungo tour in Medio oriente. Come riportato dal South China Morning Post, il focus della sua visita nella regione riguardava la guerra in Ucraina. Durante il suo viaggio – durato una settimana – Li ha incontrato i rappresentanti diplomatici di Turchia, Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, oltre che di Indonesia, Sudafrica, Brasile e Kazakistan. Secondo il resoconto del ministero degli Esteri cinese, tutte le parti “hanno accolto con favore la promozione del cessate il fuoco e dei colloqui” di pace tra Russia e Ucraina. Molti dei punti proposti da Li corrispondevano a quanto presentato da Pechino lo scorso anno nel suo position paper, ma l’inviato speciale si è soffermato più del solito sulla necessità di “salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture energetiche critiche, come oleodotti, gasdotti e centrali elettriche”. A giugno la Cina non ha escluso di partecipare al vertice globale sulla pace organizzato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Svizzera.

Clima, primo incontro tra i nuovi rappresentanti di Usa e Cina

Mercoledì e giovedì 9 maggio i due nuovi zar per il clima di Pechino e Washington si sono incontrati negli Stati Uniti in quello che è stato il primo meeting in presenza da quando hanno preso il posto dei propri predecessori. John Podesta e Liu Zhenmin hanno concordato, secondo il readout statunitense, di impegnarsi nel dialogo sulle tecnologie per la transizione energetica. Seguendo la strada aperta da John Kerry e Xie Zhenhua, i due inviati per il clima hanno parlato di dialogo “efficace” nonostante le tensioni commerciali, che includono le accuse di sovrapproduzione e dumping nei confronti dei produttori cinesi di pannelli fotovoltaici. I due paesi promettono di collaborare in vista della COP29, prevista a Baku (Azerbaijan) l’11-12 novembre 2024.

Cina, nuove regolamentazioni in vista per controllare la produzione di batterie al litio

La scorsa settimana il ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione (MIIT), ovvero l’organo regolatore del settore manifatturiero cinese, ha pubblicato due bozze di regolamenti per frenare l’espansione incontrollata del settore della produzione di batterie al litio, e risolvere dunque i problemi di sovracapacità interna. Tra le altre cose, le due bozze programmano di innalzare gli standard minimi di densità energetica, ciclo di vita e mantenimento della capacità delle batterie. Come riportato da Caixin, nel 2023 il settore è cresciuto del 25% rispetto all’anno precedente, e vale oggi 194 miliardi di dollari. La sovraproduzione di batterie al litio (utilizzate nelle auto elettriche o nei prodotti di elettronica quotidiana), sommata alla carenza di domanda interna, ha causato un abbassamento del loro prezzo di vendita e spinto sempre più aziende a lavorare con le esportazioni o a cercare di produrre all’estero, per esempio in Ungheria. Se ne è parlato anche durante il bilaterale del 9 maggio tra il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, e il presidente cinese Xi Jinping.

Già diversi produttori cinesi di batterie al litio e auto elettriche (come la Contemporary Amperex Technology e la BYD) hanno annunciato la costruzione di impianti nel paese, che ha il vantaggio di avere accesso a miniere di litio e al mercato unico dell’Unione Europea.

Economisti cinesi propongono di differenziare gli “imprenditori” dai “capitalisti” per favorire la ripresa economica

Alcuni economisti hanno invitato il Partito comunista cinese a differenziare gli “imprenditori” dai “capitalisti”, così da fornire supporto teorico al sostegno statale del settore privato e favorire la ripresa economica. Come riportato dal South China Morning Post, la proposta è stata formulata per la prima volta nel libro Punti di vista sull’economia privata cinese dagli economisti Teng Tai e Zhang Haibing, ma ha poi preso piede trovando concordi diversi colleghi. Secondo gli autori esiste ancora oggi in Cina un pregiudizio ideologico riguardo i proprietari di aziende, spesso associati al termine “capitalisti”, che nella Repubblica popolare ha sempre avuto una connotazione dispregiativa. Aprendo a una differenziazione tra i due termini e riconoscendo agli imprenditori la loro capacità nel gestire efficacemente “il capitale”, si faciliterebbe il passaggio a uno “sviluppo economico di alta qualità” in un momento in cui “l’innovazione guidata dagli imprenditori è più importante che mai”, ha detto l’economista Liu Shijin.

Cina, al via le prime esercitazioni congiunte con la Mongolia

Giovedì 9 maggio alcune truppe dell’Esercito popolare di liberazione (PLA) è partito in treno verso la Mongolia per prendere parte all’operazione “Steppe Partner-2024”, la prima esercitazione militare congiunta bilaterale in assoluto con il vicino nordoccidentale. Il focus dell’attività riguarda, come esplicitato dalle autorità cinesi, “i gruppi armati illegali”. Ulan Bator ha da tempo alzato il livello di cooperazione con la Repubblica popolare, con la quale ha in programma la firma di un partenariato strategico globale.

Cina, i governi locali pronti a ricorrere ai dati per sanare il debito pubblico

Dati come “patrimonio immateriale” capace di sanare i bilanci. questa l’iniziativa che diversi governi locali della Repubblica popolare stanno vautando come valida alternativa agli asset materiali (soprattutto immobili e terreni) che negli ultimi anni hanno creato non pochi problemi nella gestione delle finanze locali. Anche considerate le turbolenze del settore immobiliare. Ma le questioni legali relative ai dati (proprietà, valutazione, qualità etc.) rimangono poco chiare, afferma una nota di Dagong Global Credit Rating.

A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno