Per la prima volta in assoluto, questa settimana l’India si unirà ai suoi partner Quad – Australia, Giappone e Stati Uniti – in un’esercitazione navale a guida francese nel Golfo del Bengala, in quello che da molti è considerato uno sforzo internazionale di grande importanza per il miglioramento della sicurezza marittima indo-pacifica. L’esercitazione – nota come “La Perouse” – si svolge dal 5 al 7 aprile, meno di un mese dopo che Giappone, Stati Uniti, Australia e India, quattro delle principali democrazie della regione indo-pacifica, hanno tenuto il loro primo incontro al vertice Quad tramite videoconferenza. Il raggruppamento è visto come un fronte unito creato in risposta all’ascesa della Cina nelle acque vicine. La Francia possiede alcuni territori d’oltremare negli oceani Indiano e Pacifico, dove la Cina ha cercato di aumentare la sua presenza. L’ambasciata francese a Nuova Delhi ha dichiarato mercoledì che l’esercitazione “fornirà un’opportunità di sviluppo per queste cinque forze navali di alto livello” per creare legami più stretti, affinare le loro abilità e promuovere la cooperazione marittima in un Indo-Pacifico libero e aperto. Secondo la dichiarazione, due navi della marina francese sono arrivate in un porto nel sud dell’India martedì scorso. Dopo aver partecipato all’esercitazione navale nel Golfo del Bengala, le navi proseguiranno per il Giappone attraverso il Mar Cinese Meridionale. La cooperazione marittima tra India e Francia è cresciuta costantemente negli ultimi anni, ma Parigi non è l’unica potenza occidentale ad avere un rinnovato interesse nella regione:a metà aprile, i ministri della difesa e degli esteri di Giappone e Germania terranno le loro prime discussioni sulla sicurezza indopacifica. La Germania dovrebbe schierare una fregata in Asia ad agosto, che probabilmente prenderà parte ad esercitazioni congiunte con unità delle forze di autodifesa giapponesi. Durante il viaggio di ritorno, diventerà la prima nave da guerra tedesca dal 2002 ad attraversare il Mar Cinese Meridionale. Il ministro della Difesa giapponese Nobuo Kishi a dicembre ha tenuto colloqui online con la sua controparte tedesca, Annegret Kramp-Karrenbauer, chiedendo al governo tedesco di prendere parte alle operazioni per proteggere la libertà di navigazione nelle acque contese. [fonte Nikkei; SCMP]
Cina: ex boss dell’industria degli armamenti indagato per corruzione
L’ex capo di uno dei maggiori produttori di armi cinesi è indagato per presunti reati di corruzione, secondo quanto affermato dall’organismo di vigilanza anticorruzione del Partito Comunista. Yin Jiaxu, che è stato capo del Partito Comunista e presidente della China North Industries Group Corporation (Norinco) fino al suo ritiro nel 2018, è indagato per “gravi violazioni della disciplina e della legge”, ha dichiarato domenica la Commissione centrale per l’ispezione della disciplina (CCDI), senza però specificare alcuni dettagli sulle presunte colpe. Yin, 65 anni, è l’ultimo funzionario di alto livello dell’industria della difesa ad essere stato catturato nell’ambito della vasta campagna anticorruzione del presidente Xi Jinping che ha indagato oltre 1,3 milioni di funzionari fin dal suo lancio nel 2012. A gennaio, il CCDI aveva annunciato che Hu Wenming, l’ex capo del partito e presidente della China Shipbuilding Industry Corporation – che ha supervisionato lo sviluppo delle portaerei Liaoning e Shandong – era stato espulso dal partito per aver accettato tangenti e abusato del suo potere. Hu era stato poi sostituito da Yin come vicedirettore generale di Norinco nel 2010 e ha assunto la carica di capo del partito dell’azienda nel 2014. Non è noto se i due casi siano collegati. Norinco fornisce armi e attrezzature a tutti i rami delle forze armate e militari cinesi. Secondo un rapporto rilasciato a dicembre scorso dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), Norinco è la nona compagnia di armi al mondo e la terza in Cina, dopo la Aviation Industry Corporation of China e la China Electronics Technology Group Corporation. Nel 2015 il gruppo è stato autorizzato a supervisionare lo sviluppo e l’applicazione industriale del sistema di potenziamento della rete satellitare Beidou, la risposta della Cina al Global Positioning System (GPS) degli Stati Uniti. Lo stesso anno, Norinco ha speso 228 milioni di dollari per fondare una società a Shanghai per costruire una piattaforma di servizi di localizzazione a livello nazionale e sviluppare standard tecnici per il sistema Beidou. Norinco ha anche diversificato la sua attività entrando nel settore ferroviario, automobilistico e di sviluppo petrolifero. [fonte SCMP]
Taiwan: disastro ferroviario espone le carenze infrastrutturali del paese
Il fatale deragliamento di un treno, avvenuto venerdì scorso vicino alla città di Hualien, a Taiwan, ha messo a nudo i difetti delle infrastrutture dell’isola. Più di 50 persone sono state uccise e quasi 200 ferite nell’incidente, il peggior disastro ferroviario di Taiwan degli ultimi sette decenni. Le autorità hanno dichiarato che il deragliamento è stato causato da un camion della costruzione che è scivolato giù da un burrone e si è scontrato con il treno espresso Taroko. Il camion faceva parte del progetto per costruire un muro per impedire la caduta di sassi sul binario. Il lavoro era stato commissionato dalla Taiwan Railways Administration, (TRA), che gestisce quasi tutte le linee ferroviarie dell’isola. Sebbene si sospetti che il camion sia scivolato dalla scogliera perché il freno di emergenza non era stato inserito correttamente, i pubblici ministeri locali stanno indagando sulla causa dell’incidente per verificare le responsabilità della TRA. È ormai da diversi decenni che l’agenzia è sotto i riflettori per i bassi standard di sicurezza derivanti, strutture vecchie e treni obsoleti, nonché acausa della carenza di manodopera: tra il 2016 ed il 2019 ben 19 deragliamenti si sono verificati sulle linee gestite dalla TRA. L‘incidente ferroviario sembra aver gettato una nuova ombra sull’immagine progressista e all’avanguardia di Taiwan, che sotto la guida di Tsai Ing Wen è stata elogiata dalla comunità internazionale per le sue mosse politiche come la risposta alla pandemia di coronavirus e l’approvazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, una prima assoluta in Asia. Maggiori investimenti nelle infrastrutture dovranno essere la priorità per Taiwan, soggetta a terremoti. Nel 2016 forti scosse hanno colpito la città meridionale di Tainan, dove un condominio è crollato sollevando preoccupazioni per la resistenza al terremoto degli edifici dell’isola. Nel 2019, un ponte ad arco lungo circa 140 metri è crollato a Yilan, uccidendo sei persone: un’indagine del Taiwan Transportation Safety Board aveva successivamente rilevato la presenza di materiali invecchiati o corrosi. Mentre le indagini sull’incidente ferroviario procedono, il ministro dei trasporti Lin Chia-lung, in una dichiarazione sulla sua pagina Facebook domenica, ha dichiarato che si sarebbe dimesso in segno di responsabilità per il disastro. [fonte Nikkei]
Il Vietnam ha un nuovo presidente
Lunedì scorso, Nguyen Xuan Phuc, l’uomo che ha pianificato la magistrale gestione della pandemia COVID-19 in Vietnam, ha prestato giuramento formale come presidente. Phuc, 66 anni, è stato il primo ministro del Vietnam negli ultimi cinque anni, un periodo di forte crescita economica per il Paese, il cui governo è stato anche apprezzato in patria come all’estero per la sua risposta a COVID-19. Il Vietnam è governato dal Partito Comunista e ufficialmente guidato dal segretario generale del partito, dal presidente e dal primo ministro, mentre le decisioni chiave sono prese dal politburo composto da 18 membri. L’elezione di Phuc continua la transizione di leadership in atto in Vietnam dopo che il 76enne Nguyen Phu Trong è stato rieletto a gennaio scorso come segretario generale del partito – il più importante dei tre ruoli – e Pham Minh Chinh, 62 anni, ex viceministro della pubblica sicurezza, ha prestato giuramento come primo ministro. Phuc è stato l’unico candidato nominato alla presidenza, dopo che Trong – che aveva ricoperto la presidenza dal 2018 dopo la morte improvvisa del suo predecessore – si è dimesso: questa è stata la prima volta in assoluto che un primo ministro è stato nominato alla carica di presidente. Anche se la presidenza è in gran parte un ruolo formale, Phuc sarà ora il secondo membro in per ordine di importanza nel partito, cosa che gli permetterebbe di rivendicare il posto di segretario generale qualora Trong dovesse dimettersi prima del previsto: negli ultimi anni, infatti, sono circolate voci sulla cagionevole salute di Trong, in seguito ad un suo mese di assenza nel 2019. Secondo alcuni esperti, tra le priorità del nuovo presidente vi saranno la lotta alla corruzione e la protezione dell’integrità e della sovranità territoriale. [fonte CNA]
Classe ’94, valdostana, nel 2016 si laurea con lode in lingua cinese e relazioni internazionali presso l’Università cattolica del sacro cuore di Milano. Nonostante la sua giovane età, la sua passione per la cultura cinese e le lingue la portano a maturare 3 anni di esperienza professionale in Italia, Svezia, Francia e Cina come policy analyst esperta in Asia-Pacifico e relazioni UE-Cina. Dopo aver ottenuto il master in affari europei presso la prestigiosa Sciences Po Parigi, Sharon ora collabora con diverse testate italiane ed estere, dove scrive di Asia e di UE.