I titoli di oggi:
- Cina, ricorso al WTO contro i dazi dell’Ue sulle auto elettriche
- I produttori cinesi di pannelli solari si trasferiscono in Indonesia e Laos per aggirare i dazi americani
- Cina, dirigenti di AstraZeneca indagati per frode
- Cina, in onda una serie tv sulla vita del padre di Xi Jinping
- Le presidenziali a Palau e le incognite per Taiwan
- Mar Cinese meridionale, tensioni tra Malaysia e Vietnam
Lunedì 4 novembre la Cina ha presentato ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) contro la decisione dell’Unione Europea di imporre una serie di dazi all’importazione di auto elettriche dalla Repubblica popolare verso i paesi membri. Secondo il ministero del Commercio cinese le azioni dell’Ue “violano le norme del WTO” e Bruxelles dovrebbe “rettificare le sue azioni” per garantire la stabilità della catena di approvvigionamento globale di auto elettriche. La causa è stata presa in carico dal meccanismo per la risoluzione delle controversie del WTO.
I produttori cinesi di pannelli solari si trasferiscono in Indonesia e Laos per aggirare i dazi americani
Nell’ultimo anno e mezzo i produttori cinesi di pannelli solari hanno aperto diverse nuove fabbriche in Indonesia e Laos per aggirare i dazi imposti dagli Stati Uniti in altri paesi della regione, scrive Reuters. A ottobre Washington, che compra gran parte dei propri impianti fotovoltaici dal Sud-Est asiatico, ha infatti aumentato le tariffe sull’importazione da Vietnam, Thailandia, Malaysia e Cambogia di pannelli solari prodotti dalle aziende cinesi che operano in quei paesi, causando un rallentamento della produzione locale (che si sta trasferendo in Indonesia e Laos) e vari licenziamenti. Circa l’80% di tutti i pannelli solari esportati nel mondo proviene dalla Cina, mentre buona parte del restante 20% è venduto dalle aziende cinesi all’estero.
Cina, nuovi arresti nel corso dell’indagine per frode a carico di AstraZeneca
Sono stati rivelati nuovi dettagli in merito all’indagine delle autorità cinesi a carico di AstraZeneca, in corso dal 2022. Come riportato da Caixin, a luglio tre manager dell’azienda sono stati arrestati per aver introdotto in Cina dei farmaci antitumorali non approvati da Pechino, mentre il direttore cinese di AstraZeneca, Leon Wang, si trova ancora sotto investigazione. Sono solo gli ultimi sviluppi legati all’indagine per frode che in questi due anni ha portato alla condanna di vari dirigenti cinesi del colosso farmaceutico, i cui dipendenti sono stati accusati di aver truffato le compagnie di assicurazione sanitaria del paese alterando i test genetici dei pazienti malati di cancro, allo scopo di vendere loro il farmaco antitumorale Tagrisso. AstraZeneca è entrata nel mercato cinese nel 1993 e ad oggi è la principale azienda farmaceutica del paese.
Cina, in onda una serie tv sulla vita del padre di Xi Jinping
Dal 5 novembre sul primo canale della tv di Stato cinese CCTV andrà in onda una serie in 40 episodi dedicata alla vita di Xi Zhongxun, padre del presidente Xi Jinping. “Il periodo nel nord-ovest” (“Time in the Northwest”), questo il titolo del programma, ripercorrerà le gesta di Xi Zhongxun dal 1927 al 1952, coprendo la sua ascesa nei ranghi del Pcc e dipingendolo come un leader “fedele al partito e alle masse”, ha scritto The Paper. Xi Zhongxun, che è stato anche vicepremier della Repubblica popolare, è stato purgato dal partito nel 1962 a seguito di uno scontro con Mao Zedong, per poi essere riabilitato dopo la morte del Grande Timoniere.
Mar Cinese meridionale, tensioni tra Malaysia e Vietnam
La Malaysia ha inviato una lettera di protesta al Vietnam, accusato di aver costruito delle isole artificiali in una zona rivendicata da entrambi i paesi nel mar Cinese meridionale. Lo hanno rivelato alla Reuters anonimi funzionari malaysiani. Come mostrano le immagini satellitari, Hanoi sembrerebbe aver ampliato artificialmente la superficie del territorio sotto il suo controllo a Barque Canada, isolotto che si trova all’interno dell’arcipelago delle Spratly, rivendicate anche da Cina, Filippine, Brunei e Taiwan. La lettera è stata inviata a ottobre ma Kuala Lumpur non avrebbe ancora ricevuto risposta, hanno detto i funzionari malaysiani.
Le presidenziali a Palau e le incognite per Taiwan
Martedì 5 novembre si sono tenute le elezioni a Palau, arcipelago del Pacifico (situato tra Guam e le Filippine) che conta 18 mila abitanti, chiamati a scegliere il nuovo presidente del paese e a rinnovare il senato. In attesa dei risultati, a correre per la presidenza erano l’attuale capo di Stato Surangel Whipps Jr. e l’ex presidente, nonché suo cognato, Tommy Remengesau. Palau è tra i dodici paesi del mondo ad avere tuttora relazioni ufficiali con Taiwan e non con la Cina. Inoltre, vista la sua posizione geografica, riveste un ruolo strategicamente importante per gli Stati Uniti (a seguito di un accordo, l’esercito americano può accedere liberamente al territorio e allo spazio marittimo e aereo di Palau). Whipps è il candidato più filo-americano, ma neanche Remengesau sembra intenzionato a recidere gli storici legami con Washington. I temi più caldi della campagna elettorale sono stati soprattutto di natura economica: si è parlato di come aumentare il turismo e di riformare il sistema di tassazione.