I titoli di oggi:
- La Cina di Xi viene vista sempre peggio nelle economie avanzate
- La Cina ribadisce l’appello a rispettare la sovranità nazionale dopo i referendum in Ucraina
- Pechino cancella i film “sensibili” prima degli appuntamenti politici cruciali
- La difficile vita sentimentale nelle contee cinesi delle donne istruite
- Il boom delle app di incontri in Cina
In dieci anni di governo Xi Jinping, l’opinione della Cina nelle economie avanzate è precipitata verticalmente. E’ quanto emerge da uno studio del Pew Research Center, secondo cui – mentre la crescita economica e gli investimenti cinesi sono visti positivamente in alcuni paesi dell’America Latina, del Medio Oriente e dell’Africa – la concorrenza economica con la Cina è considerata un “problema serio” in Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Australia. Il sondaggio, pubblicato mercoledì, ha rilevato un brusco peggioramento tra il 2019 e il 2020, solo in parte a causa della gestione del Covid-19 a Wuhan. Il trend pare sia stato infatti influenzato anche dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti, da una politica estera cinese sempre più aggressiva e dalla militarizzazione del Mar Cinese Meridionale. C’è da chiedersi cosa succederà nei prossimi cinque anni nel caso Xi ottenga un nuovo mandato al prossimo Congresso.
La Cina ribadisce l’appello a rispettare la sovranità nazionale dopo i referendum in Ucraina
Ancora una volta, la Cina ha affermato che la sovranità e l’integrità territoriale dei paesi dovrebbero essere rispettate e ha esortato la comunità internazionale a lavorare per una soluzione politica alla guerra in Ucraina, dopo che nei territori occupati dai russi si sono tenuti i referendum per l’annessione alla Russia, definiti farsa dalla comunità occidentale. E’ stato il rappresentante permanente di Pechino alle Nazioni Unite, Zhang Jun, a esprimere la posizione cinese sul conflitto russo in Ucraina. L’ambasciatore cinese ha chiesto una riduzione dell’escalation e ha ribadito la necessità di una soluzione politica. Pechino, nonostante i buoni rapporti con Mosca, avrebbe un grave problema nell’avallare un precedente imbarazzante alla luce del rischio di un referendum indetto da Taiwan. Poi il duro attacco alle sanzioni alla Russia, rispettate tuttavia da Pechino. Per Zhang il ricorso a sanzioni, isolazionismo e pressione politica conduce a “un punto morto”.
Il suo messaggio è stato rafforzato anche dal portavoce del ministro degli Esteri, Wang Wenbin, che ha ribadito il sostegno della Cina ai colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Wang, nel corso del briefing quotidiano, ha ricordato che Pechino non si tirerà indietro rispetto al suo ruolo a livello internazionale. “In quanto grande Paese responsabile, la Cina si è sempre impegnata a persuadere la pace e a promuovere i colloqui” per una soluzione rapida della crisi. Il portavoce ha poi respinto ogni confronto tra la situazione in Ucraina e la questione di Taiwan.
Pechino cancella i film “sensibili” prima degli appuntamenti politici cruciali
I botteghini cinesi avevano già strappato migliaia di biglietti agli spettatori desiderosi di vedere il film di animazione “Born To Fly” già prima della sua comparsa sui grandi schermi il 30 settembre. Qualcosa però è andato storto e la pellicola, prossima a un successo di pubblico, è stata ritirata dalla programmazione a pochi giorni della Festa Nazionale del 1° ottobre, quando i cinesi riempiono le sale cinematografiche per guardare film di stampo nazionalista. La trama di “Born To Fly” è perfetta per celebrare la forza militare e politica della Cina: il film del regista Liu Xiaoshi racconta le avventure di un gruppo di piloti dell’Aeronautica militare dell’Esercito popolare di liberazione, a cui è stato affidato il comando del J-20, il jet da combattimento stealth più avanzato del paese.
Non sono ancora chiari i motivi della cancellazione dell’uscita nelle sale, ma la casa di produzione fa riferimento alla necessità di “migliorare gli effetti speciali” del film. Molti utenti sui social, paragonando la pellicola al colossal americano “Top Gun”, hanno sottolineato tuttavia la presenza di effetti scenici scadenti. In rete però c’è anche chi polemizza per la cancellazione del film “Return to Dust”, presentato in anteprima al Festival internazionale del cinema di Berlino. Elogiato dal pubblico per l’approccio realistico alle difficoltà che una coppia di agricoltori incontra quotidianamente, il film è stato probabilmente cancellato a poche settimane dal XX Congresso del Partito per non macchiare gli sforzi del Pcc nella lotta contro la povertà.
La difficile vita sentimentale nelle contee cinesi delle donne istruite
Le giovani donne nelle piccole città cinesi hanno poco interesse a sposarsi, a meno che non trovino il partner giusto. Un numero sempre più alto è single per scelta, nonostante lo stigma sociale di “donna scarto” (sheng nu). Ma la parola “scelta” può essere fuorviante. In diverse zone della Cina, c’è una preoccupante assenza di uomini laureati. Il gap di genere si spiega con gli atteggiamenti conservatori di molte famiglie cinesi: quando i figli si laureano, i genitori tendono a incoraggiarli ad andare a cercare fortuna nelle grandi città, ma al contrario esercitano pressione sulle figlie affinché tornino a casa per trovare un lavoro sicuro, meglio se nel pubblico.
Il tema ha ricevuto attenzione nazionale solo di recente, quando una donna di 25 anni di Yushan, una contea nella provincia di Jiangxi, ha pubblicato un video in cui si lamenta della sua frustrante vita sentimentale. Come raccontato nel filmato diventato virale sui social, la 25enne è tornata nella sua città natale dopo aver studiato in una delle migliori università cinesi e nel Regno Unito. La giovane donna afferma che non è facile trovare un uomo a Yushan che abbia una laurea, poiché nella contea in cui vive i 20mila uomini laureati sono tutti sposati. C’è anche la diversa interpretazione del matrimonio tra gli uomini e le donne che vivono nelle contee cinesi. Un sondaggio del 2021 dell’app di appuntamenti cinese Tantan ha rilevato grosse divergenze sul tema: il 65% delle intervistate vuole sposarsi solo nel caso in cui avranno “un’ottima relazione matrimoniale”, mentre il 60% degli uomini ritiene che il matrimonio sia una scelta inevitabile, raggiunta una certa età.
Il boom delle app di incontri in Cina
Usate per fare nuove amicizie o per conoscere il futuro partner, le app di incontri cinesi stanno vivendo una stagione fortunata. Il loro successo, paradossalmente, è dovuto alla draconiana politica Zero-Covid. Il numero di app di incontri in Cina con oltre mille download è salito a 275 quest’anno da 81 nel 2017. Un boom che si registra anche negli investimenti. Secondo la società di analisi PitchBook, gli investitori hanno versato più di 5,3 miliardi di dollari nelle app, rispetto ai 300 milioni di dollari del 2019. E le più grandi aziende tecnologiche cinesi, come ByteDance e Tencent, stanno testando, acquisendo e investendo in nuove applicazioni che nascono per far conoscere gente estranea.
Pechino osserva la crescita del mercato che risponde alle esigenze degli utenti, ma – per ora – non introduce una stretta simile a quella applicata ai colossi digitali. Principalmente perché le autorità credono che le app forniscano alle persone uno strumento di incontro con nuovi partner con cui convolare a nozze, dando linfa vitale ai matrimoni e alla fertilità i cui tassi sono ai minimi storici. C’è poi un’altra spiegazione: le applicazioni aiutano gli utenti a combattere la solitudine in cui si imbattono tutti i cinesi sottoposti a lockdown, per la politica Zero-Covid. In passato, le autorità cinesi hanno preso provvedimenti contro le app di incontri. Nel 2019, Tantan e Momo sono state costrette a sospendere alcune funzionalità, dopo che le autorità di regolamentazione hanno rilevato la diffusione di materiale pornografico sulle loro piattaforme.
A cura di Serena Console; ha collaborato Alessandra Colarizi
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.