- La Cina allenta ulteriormente le misure anti-Covid
- Hong Kong: Google sotto accusa per risultati su inno sovversivo
- Usa: “Hacker cinesi hanno rubato sussidi per il Covid”
- Biden visita stabilimento TSMC
- Stati Uniti e Australia rafforzano la cooperazione militare
- La Russia schiera altri missili alle Curili
Il Consiglio di Stato cinese ha varato 10 nuove misure sanitarie a livello nazionale che di fatto riducono la pressione sulla popolazione. Secondo le ultime disposizioni, le persone con infezioni da Covid-19 lievi o asintomatiche in Cina potranno trascorrere una settimana di quarantena presso il loro domicilio anziché nelle strutture apprestate dal governo. Inoltre le aree a basso e ad alto rischio di contagio saranno definite a livello di singoli edifici e i complessi residenziali non dovrebbero più essere sigillati. La Commissione sanitaria ricorrerà ai test molecolari solo nelle aree ad alto rischio di contagio pandemico ed amplierà l’uso dei tamponi rapidi.
Hong Kong: Google sotto accusa per risultati su inno sovversivo
Le autorità governative di Hong Kong fanno pressioni a Google perché limiti i risultati di ricerca sull’inno nazionale a quello della Repubblica popolare cinese (RPC). Le autorità della regione ad amministrazione speciale hanno contestato alla società tecnologica statunitense il fatto che mostrasse tra i risultati di ricerca anche “Glory to Hong Kong”, la canzone resa popolare dalle manifestazioni pro-democrazia del 2019. L’inno ufficiale di Hong Kong è la “Marcia dei volontari” cinese dal 1997, anno in cui la sua giurisdizione è passata dal Regno Unito alla RPC. Per le autorità di Hong Kong si tratta di una questione legata alla sicurezza nazionale. Ma Google ha affermato che i risultati di ricerca sono determinati da algoritmi, e che provvederà a eliminare solo i contenuti che violano le politiche della società, oppure specifici obblighi legali. Già nel 2010 la società si era ritirata dalla Cina continentale dopo aver rifiutato di censurare alcuni dei suoi contenuti, ma la regione ad amministrazione speciale prevede alcune eccezioni circa il libero flusso di informazioni che le consente di godere dello status di hub finanziario in Asia. La questione dell’inno è stata al centro del dibattito negli ultimi mesi, dopo che è stato “erroneamente” diffusa la canzone sbagliata a eventi sportivi e iniziative pubbliche.
Usa: “Hacker cinesi hanno rubato sussidi per il Covid”
Un gruppo di hacker cinesi ha rubato almeno venti milioni di dollari di sussidi di soccorso per il Covid-19 negli Stati Uniti. Lo hanno affermato i servizi segreti americani in un rapporto diffuso da NBC News. La notizia riguarda un gruppo di “criminali informatici” dell’associazione APT41, che sarebbe stato sostenuto dal governo cinese per effettuare violazioni informatiche di dati sensibili statunitensi. L’ambasciata cinese ha affermato che si tratta di accuse infondate. Già tra il 2019 e il 2020 alcuni membri del gruppo erano stati incriminati per reati simili. L’allora viceprocuratore generale Jeffrey Rosen aveva commentato che il Partito comunista cinese aveva deciso di “rendere la Cina sicura per i criminali informatici” a condizione che attaccassero “i computer al di fuori della Cina” e rubassero “la proprietà intellettuale utile alla Cina”. I servizi segreti si sono rifiutati di aggiungere dettagli, affermando che ci sono migliaia di indagini ancora in corso.
Biden visita stabilimento TSMC
Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) ha affermato che triplicherà i suoi investimenti negli Stati Uniti aumentandoli a un valore di 40 miliardi di dollari, e porterà la sua tecnologia di produzione di chip a 5 e 3 nanometri nel paese entro il 2026. Secondo Channel News Asia si tratta di uno dei più grandi investimenti esteri nella storia degli USA. L’intento della società taiwanese è quello di espandere il suo mercato servendo Apple e altre società tecnologiche statunitensi. Il presidente Joe Biden, d’altro canto, ha visitato lo stabilimento in Arizona martedì 6 dicembre. Il flusso di IDE da TSMC rappresenta una vittoria per la sua amministrazione, che si riscatta dai problemi delle catene di approvvigionamento subiti nel 2020, a pochi mesi dall’insediamento del presidente democratico. Durante la visita a Phoenix, Biden ha affermato che “la produzione americana è tornata”. Ha dichiarato anche che il fatto di poter dotare iPhone e MacBook di tecnologie all’avanguardia prodotte sul territorio nazionale “potrebbe essere un punto di svolta”. Per Washington è un’opportunità strategica poter attingere a parti fondamentali della catena di fornitura dei semiconduttori direttamente onshore.
La Russia schiera altri missili alle Curili
La Russia ha schierato un sistema missilistico su un’isola delle Curili, arcipelago abitato da una popolazione a maggioranza russa e situato a nord-est dell’isola giapponese di Hokkaidō. Si tratta di un sistema di difesa costiera, secondo quanto ha dichiarato il ministero della Difesa russo, che è stato dispiegato sull’isola Paramushir. Il gruppo di 56 isole che costituisce le Curili è rivendicato nella sua parte meridionale dal Giappone, che si riferisce all’arcipelago come ai “territori del nord”. La disputa territoriale con la Russia risale all’epoca sovietica. “I militari costieri della flotta del Pacifico manterranno una guardia 24 ore su 24 per controllare l’area d’acqua adiacente e le zone dello stretto”, ha affermato il Ministero. Secondo il think tank statunitense Center for Strategic and International Studies, la militarizzazione delle Isole Curili suggerisce che le decennali contese territoriali si aggiungeranno alle sanzioni giapponesi per l’invasione russa dell’Ucraina, e continueranno a compromettere le relazioni bilaterali tra Mosca e Tokyo.
Stati Uniti e Australia rafforzano la cooperazione militare
Stati Uniti e Australia rafforzano la collaborazione militare. Durante un incontro tra i rispetti vertici della Difesa, tenutosi ieri a Washington, i due alleati storici hanno stabilito di aumentare – sebbene senza specificare quanto – la presenza di personale militare americano su base rotatoria presso la base di Darwin. Le operazioni coinvolgeranno sia la marina che l’esercito. Secondo il ministro della Difesa australiano, Richard Marles, l’invito verrà esteso nei prossimi giorni anche al Giappone. “Le azioni pericolose e coercitive della Cina in tutto l’Indo-Pacifico, anche intorno a Taiwan, verso i paesi delle isole del Pacifico, e nei mari della Cina orientale e meridionale, minacciano la pace e la stabilità regionali”, ha spiegato il capo del Pentagono Llyod Austin. Il vertice di martedì ha coinvolto contemporaneamente anche i rispettivi ministri degli Esteri.
A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi
Laureata in Relazioni internazionali e poi in China&Global studies, si interessa di ambiente, giustizia sociale e femminismi con un focus su Cina e Sud-est asiatico. Su China Files cura la rubrica “Banbiantian” sulla giustizia di genere in Asia orientale. A volte è anche su La Stampa, il manifesto, Associazione Italia-Asean.