I titoli di oggi:
- La Cina lancia una nuova iniziativa legata alla blue economy
- Il Canada protesta con Pechino dopo intercettamento aereo “pericoloso”
- Hong Kong: una nuova vittoria per le coppie LGBT
- Tribunale indonesiano apre la vicepresidenza al figlio di Jokowi
- Seul prende di mira le aziende che costruiscono i sottomarini taiwanesi
- L’ambasciatrice Usa di nuovo a Taiwan in vista delle presidenziali
- Hong Kong, le aziende straniere di business intelligence se ne vanno
- Presunto spyware vietnamita contro funzionari stranieri
Prende il via oggi il terzo Belt and Road Forum. Alla presenza dei leader di 130 nazioni e 30 organizzazioni, la Cina lancerà una nuova iniziativa di cooperazione marittima internazionale, nel tentativo di mostrare al mondo i suoi obiettivi di “blue economy”, cioè quell’uso sostenibile delle risorse oceaniche per la crescita economica e il miglioramento dei mezzi di sussistenza e dell’occupazione, preservando al tempo stesso la salute dell’ecosistema. Non una novità. Nel 2017 Pechino ha pubblicato un progetto per la sua visione di cooperazione marittima nell’ambito della BRI. L’obiettivo era creare un passaggio economico dal Mar Cinese Meridionale al Mar Mediterraneo e all’Africa.
In tema di sostenibilità, il vero nodo resta la lotta al cambiamento climatico. Secondo un report pubblicato dall’organizzazione no-profit People of Asia for Climate Solutions (PACS) dal Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA), la Cina ha cancellato un terzo dei suoi progetti di centrali elettriche alimentate a carbone all’estero. Nel dettaglio, Pechino ha eliminato 36 centrali a carbone con una capacità combinata di 36,3 gigawatt (GW) tra settembre 2021 e luglio 2023, evitando 163 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica all’anno, ovvero un totale di 6,2 miliardi di tonnellate di emissioni nel corso della durata dei progetti relativi al carbone. Contestualmente, tuttavia, lo studio segnala la riattivazione di alcuni progetti precedentemente sospesi.
Hong Kong: una nuova vittoria per le coppie LGBT
La Corte d’appello di Hong Kong si è espressa a favore dei diritti delle coppie omosessuali, contestando le restrizioni del governo locale che limitano l’accesso all’assistenza abitativa pubblica solo in caso di matrimonio eterosessuale. I giudici hanno definito le attuali regole “discriminatorie e inique” perché basate “sull’orientamento sessuale”. A settembre, la Corte suprema di Hong Kong si era pronunciata contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma aveva riconosciuto la necessità che le coppie dello stesso sesso abbiano “accesso a un quadro giuridico alternativo per soddisfare i requisiti sociali di base”. Al governo sono stati concessi due anni per definire un impianto normativo ad hoc.
Il tribunale indonesiano apre la vicepresidenza al figlio di Jokowi
Strada spianata per Gibran Rakabuming, il figlio maggiore del presidente indonesiano Joko Widodo, intenzionato a candidarsi alla vicepresidenza alle elezioni del prossimo 14 febbraio. Nella giornata di ieri, la Corte costituzionale indonesiana ha modificato i criteri di ammissibilità per i candidati che partecipano alle elezioni generali. Con una sentenza che si preannuncia storica, l’alta Corte ha stabilito che anche i candidati sotto i 40 anni di età possono candidarsi alla presidenza o alla vicepresidenza, purché abbiano ricoperto una carica a livello regionale.
La sentenza andrebbe incontro ai piani del presidente Joko Widodo (noto anche come Jokowi), in carica da dieci anni: il leader indonesiano, che non può candidarsi a un terzo mandato secondo la costituzione del Paese, punterebbe a preservare la sua eredità e influenza politica sostenendo l’attuale ministro della Difesa Prabowo Subianto come suo successore, e suo figlio Rakabuming, 36enne sindaco della città di Surakarta, come vicepresidente. Il verdetto è arrivato pochi giorni prima dell’apertura delle registrazioni per il voto presidenziale del 2024, previsto per giovedì 19 ottobre. La Corte ha stabilito che la clausola verrà applicata a partire dalle prossime elezioni.
Il Canada protesta con Pechino dopo intercettamento aereo “pericoloso”
“Pericolosa e poco professionale”. Così il generale Iain Huddleston, comandante della 1° forza aerea canadese, ha definito l’incursione di alcuni aerei cinesi ai danni di un velivolo canadese impegnato a far rispettare le sanzioni internazionali contro la Corea del Nord. Almeno due aerei cinesi – compreso un jet da combattimento cinese dotato di missili aria-aria- “hanno intercettato l’aereo canadese costantemente per diverse ore durante la missione durata più di otto ore. I jet cinesi sono arrivati a circa cinque metri dall’aereo canadese,” ha spiegato Huddleston aggiungendo che l’incidente è avvenuto nello spazio aereo internazionale. Si tratta del secondo episodio del genere segnalato dalle autorità di Ottawa in due anni.
Intanto la Corea del Sud, gli Stati Uniti e il Giappone hanno attivato una linea di comunicazione diretta trilaterale per la gestione delle emergenze di sicurezza. L’impegno a “consultarsi” reciprocamente in caso di minaccia comune era stato assunto dal presidente coreano Yoon Suk Yeol, dal suo omologo statunitense Joe Biden e dal primo ministro giapponese Fumio Kishida durante il loro vertice a Camp David, lo scorso agosto.
L’ambasciatrice Usa di nuovo a Taiwan in vista delle presidenziali
Continuano i viaggi delle delegazioni statunitensi a Taiwan. Laura Rosenberger è arrivata a Taipei per la sua terza visita in sette mesi. La presidente dell’American Institute in Taiwan (AIT) nella giornata di ieri ha avuto un faccia a faccia con la presidente taiwanese Tsai Ing-wen in un incontro a porte chiuse: al centro della discussione, i temi legati alla sicurezza, alle relazioni tra Washington e Taipei e all’economia dell’isola.
L’ex assistente speciale del Consiglio di Sicurezza nazionale ha visitato Taiwan per la prima volta ad aprile, appena un mese dopo essere diventata capo dell’AIT. Si è recata di nuovo sull’isola a giugno dove ha incontrato tre candidati alla presidenza e ha discusso con loro una serie di questioni. Nel corso di cinque giorni della sua trasferta, Rosenberger incontrerà tutti i funzionari di alto livello del governo Tsai, e anche i candidati alle elezioni legislative del prossimo 13 gennaio. Incontri che, ha precisato Rosenbergr, non devono essere letti come un endorsement ai diversi partecipanti alla tornata elettorale dell’isola.
Hong Kong, le aziende straniere di business intelligence se ne vanno
Numerose società investigative si stanno ritirando da Hong Kong o stanno trasferendo il personale fuori città. Due società di due diligence statunitense e una britannica, radicate in città da più di dieci anni, hanno sospeso o sospenderanno l’attività entro la fine del 2023. Secondo fonti consultate dal Wall Street Journal, figura tra queste la società investigativa Mintz Group, con sede a New York. La sua uscita di scena è avvenuta subito dopo che a marzo le autorità cinesi avevano fatto irruzione nell’ufficio dell’azienda a Pechino, arrestando cinque dipendenti cinesi. A luglio Mintz è stata multata per 1,5 milioni di dollari con l’accusa di aver condotto un lavoro statistico “non approvato”. Ad oggi crescono gli servizi considerati sensibili dal governo cinese, che sta rafforzando il controllo nel mondo del business fino a Hong Kong, a lungo tempo città sicura per gli affari internazionali in quanto offriva protezione dalle leggi in vigore nella Cina continentale. Dopo l’applicazione della legge sulla sicurezza nazionale, il numero di persone assunte da aziende straniere con sede regionale a Hong Kong è sceso di oltre 25 mila persone.
Seul prende di mira le aziende che costruiscono i sottomarini taiwanesi
Reuters ha riportato che le autorità sudcoreane hanno citato il rischio di ritorsioni economiche cinesi quando lo scorso anno hanno avanzato accuse alla società di tecnologia marina SI Innotec. A febbraio del 2022 i regolatori del Programma di acquisizione della difesa (DAPA) hanno depositato un affidavit che chiedeva l’arresto del direttore esecutivo della società, Park Mal-sik, per aver violato le leggi commerciali nella collaborazione al nuovo programma di sottomarini militari di Taiwan. Reuters, che ha visionato il documento, ha riportato che nell’affidavit si legge che l’accordo di SI Innotec per la fornitura a Taiwan di attrezzature per produrre sottomarini “ha un impatto diretto sulla sicurezza generale della Corea del Sud”. Gli organi di polizia sudcoreani sarebbero preoccupati per il ripetersi di una crisi simile a quella innescata dal dispiegamento del Thaad. Riferimento alle tensioni emerse con Pechino quando Seoul ha installato un sistema anti-missile statunitense (risolte dopo che l’allora presidente Moon Jae-in ha garantito che non sarebbero stati effettuati altri ordini). SI Innotec è stata multata ad agosto del 2022 e Park ha ricevuto una sospensione della pena detentiva. Ma l’affidavit menziona anche altre aziende sudcoreane del settore che hanno evitato di collaborare con Taiwan per la consapevolezza di non ricevere l’approvazione del governo.
Presunto spyware vietnamita contro funzionari stranieri
Dopo casi già documentati di attacchi informatici contro attivisti per i diritti umani, a volte in collaborazione con la Cina, pare che ora Hanoi stia mirando ai piani più alti. La scorsa settimana alcuni funzionari stranieri hanno espresso preoccupazioni per il presunto tentativo del Vietnam di sorvegliare i telefoni di politici e giornalisti negli Stati Uniti, a Taiwan e nei paese dell’Unione europea. Amnesty International ha elencato 58 casi che hanno visto Hanoi utilizzare uno spyware chiamato Predator. Se i tentativi fossero andati a segno, gli hacker avrebbero potuto accedere alla fotocamera, al microfono e ai contenuti del telefono degli utenti colpiti. Un tracciamento illegale che secondo Bruxelles, Parigi e Washington “non può essere tollerato”. I governi dei tre paesi hanno aggiunto che chiederanno spiegazioni alle autorità vietnamite.
A cura di Serena Console e Vittoria Mazzieri; ha collaborato Alessandra Colarizi
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