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In Cina e Asia – Inviato cinese per il Medio Oriente a Israele: “La Cina è dalla parte della pace”

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • L’inviato cinese per il Medio Oriente a Israele: “La Cina è dalla parte della pace”
  • Xi visita azienda produttrice di elicotteri militari
  • La Corea del Sud accusa Pechino di aver rimpatriato centinaia di nordcoreani
  • Cina, i giovani riducono le loro loro aspettative di lavoro
  • La Cina è diventata uno dei principali fornitori di armamenti della Serbia
  • Golden Week 2023: su Alipay i cinesi all’estero hanno speso di più rispetto al 2019
  • L’accademica uigura Rahile Dawut nominata scrittrice internazionale del coraggio PEN
  • Chip war: anche TSMC potrà continuare regolarmente le attività in Cina

Israele ha espresso “profondo disappunto” per la posizione cinese in merito all’attacco di Hamas di sabato scorso. Il giudizio è stato espresso durante una conversazione telefonica avvenuta stamani tra l’inviato del governo cinese per il Medio Oriente, Zhai Jun, e Rafi Harpaz, vicedirettore generale responsabile dell’Asia-Pacifico del ministero degli Esteri israeliano. Durante lo scambio Zhai ha dichiarato che “la Cina non è mossa da interessi egoistici riguardo la questione palestinese ed è sempre stata dalla parte della pace, dell’equità e della giustizia”. Il funzionario cinese ha poi affermato la necessità di “promuovere i colloqui di pace, creando le condizioni per il conseguimento del cessate il fuoco”. Ma la conclamata neutralità di Pechino negli ultimi giorni è stata più volte smentita. A contraria Israele infatti è probabilmente quanto sostenuto per bocca del ministro degli Esteri cinese Wang Yi che in una telefonata con il diplomatico brasiliano, Celso Luiz Nunes Amorim. “Il nocciolo della questione è che non è stata fatta giustizia al popolo palestinese”, ha ribadito ieri il titolare della diplomazia cinese.

Xi visita azienda produttrice di elicotteri militari

Questa settimana, durante il suo tour nella provincia dello Jiangxi, il presidente cinese Xi Jinping ha visitato la sede della Changhe Aircraft Industries Corporation, una delle aziende produttrici di alcuni dei velivoli utilizzati dall’Esercito Popolare di Liberazione cinese (PLA) nelle incursioni intorno a Taiwan. Come riportato dal South China Morning Post, la Changhe costruisce prevalentemente elicotteri: tra quelli a uso militare, i più noti sono gli Z-8, Z-10 e Z-11. Negli ultimi tre anni, gli Z-8 e Z-10 hanno preso parte alle sortite del PLA nella Zona di Identificazione di Difesa Aerea (ADIZ) taiwanese e partecipato ad alcune esercitazioni militari, come quella effettuata a luglio dal Comando del Teatro Orientale dell’esercito cinese a largo della costa dello Zhejiang, a circa 700 km da Taiwan. Intanto giovedì, per la prima volta in tre mesi, un aereo da ricognizione americano (il P-8A Poseidon) ha attraversato lo Stretto di Taiwan in un’operazione che la Settima flotta della Marina statunitense ha definito di “libertà di navigazione”. Sempre giovedì, la portaerei americana Ronald Reagan ha attraccato al porto sudcoreano di Busan a seguito delle esercitazioni militari tenute a inizio settimana con Giappone e Corea del Sud.

La Corea del Sud accusa Pechino di aver rimpatriato centinaia di nordcoreani

La Corea del Sud ha sporto protesta con le autorità cinesi dopo la notizia del rimpatrio forzato di centinaia di cittadini nordcoreani fuggiti dal loro paese. Secondo Koo Byoung-sam, portavoce del ministero dell’Unificazione coreano, i ripatri forzati sono contrari alle norme internazionali e la Corea del Sud li ritiene deplorevoli. Il governo di Seul ha precisato di non aver potuto determinare il numero esatto dei rimpatri, che alcuni missionari calcolano ammontino a circa 600. Human Rights Watch ne ha confermato un’ottantina. 

In risposta alle accuse, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, si è limitato ad affermare che “la Cina ha sempre mantenuto un atteggiamento responsabile nei confronti dei cittadini della Repubblica popolare democratica di Corea (Corea del Nord) che entrano illegalmente per ragioni economiche, e continua a gestire il fenomeno in accordo con i principi combinati delle leggi nazionali, del diritto internazionale e delle norme umanitarie”.

Cina, i giovani riducono le loro loro aspettative di lavoro

A fronte di un tasso di disoccupazione urbana per la fascia di età 16-24 anni che a scorso giugno ha toccato quota 21,3% (l’Ufficio di statistica ha poi deciso di sospendere la pubblicazione dei dati), i neolaureati paiono aver ridotto le loro aspettative. Secondo i dati condivisi dalla piattaforma di reclutamento Liepin Big Data Research Institute per il 2023, i giovani cinesi sembrano più propensi a dire di sì a lavori più umili: dalle interviste è emerso che 6 laureati su 10 accetterebbero di buon grado un lavoro da operaio a fronte di un lavoro da colletto bianco. L’aspettativa media salariale di chi ha appena concluso un percorso di laurea si aggira attorno a 8 mila yuan (poco più di mille euro), un centinaio di yuan in meno rispetto allo scorso anno. Secondo la piattaforma, tra i settori che garantiscono paghe più alte figurano quello dell’intelligenza artificiale (18.592 yuan), la blockchain, l’assistenza ai salari e le attrezzature aeronautiche e aerospaziali (con stipendi medi tra i 16 mila e i 18 mila yuan).

Con il costo della vita proibitivo in megalopoli come Pechino, Shanghai e Shenzhen, le cosiddette “nuove città di prima fascia” sono impegnate in una vera e propria “guerra di talenti”: per attrarre giovani neolaureati nei settori strategici, Xi’an e Hefei, la capitale della provincia orientale dell’Anhui, sono le due città ad aver aumentato di più i salari (rispettivamente del 27 e del 29% su base annua). Hefei sta investendo sul settore dell’informatica e dei veicoli elettrici, al fine di creare un nuovo cluster tech nazionale. 

La Cina è diventata uno dei principali fornitori di armamenti della Serbia

Con la Russia impegnata nella guerra in Ucraina, la Serbia ha bisogno di un nuovo fornitore di armamenti per il proprio esercito. E sembra averlo trovato nella Cina. Come riportato dal Nikkei, Pechino e Belgrado stanno rafforzando la propria cooperazione sul piano della sicurezza. Di recente i due paesi hanno annunciato un secondo round di pattugliamenti congiunti delle rispettive forze di polizia all’interno delle città serbe (il programma è stato avviato 2019), ma è soprattutto la collaborazione militare a preoccupare gli Stati occidentali. Nel 2022 la Serbia ha acquistato dalla Cina missili terra-aria HQ-22 e droni militari CH-92, diventando così il primo operatore di sistemi d’arma cinesi in Europa e trasformando la Repubblica popolare nel primo fornitore di armamenti dell’esercito serbo in termini di valore commerciale: circa 310 milioni di dollari. Si ritiene che i missili HQ-22 potrebbero minare la superiorità aerea della NATO e quindi dissuadere l’organizzazione militare del Patto Atlantico da un eventuale futuro intervento in Kosovo, proprio in un momento in cui stanno progressivamente aumentando le tensioni tra Belgrado e Pristina. A settembre, diverse aziende cinesi produttrici di armi hanno inoltre partecipato all’undicesima Fiera internazionale degli armamenti e delle attrezzature militari che si è tenuta a Belgrado.

Golden Week 2023: su Alipay i cinesi all’estero hanno speso di più rispetto al 2019

Durante la Golden Week, la spesa media dei turisti cinesi all’estero su Alipay, la piattaforma di pagamenti e servizi digitali sviluppata da Alibaba, ha superato i livelli del 2019. Secondo l’azienda, l’acquisto di prodotti e beni commerciali ha rappresentato la prima fonte di spesa, superando anche quelle per il cibo, le bevande e l’alloggio. Oltre alle vicine Hong Kong, Singapore e Malesia, tra le destinazioni preferite dai cinesi per i propri viaggi all’estero c’è stata anche l’Italia, che dopo la Francia è risultata essere la seconda meta più visitata in Europa.

L’accademica uigura Rahile Dawut nominata scrittrice internazionale del coraggio PEN

Una studiosa uigura agli arresti è stata nominata scrittrice internazionale del coraggio PEN per il 2023. Si tratta di Rahile Dawut, una delle più grandi esperte di folklore uiguro. Professoressa associata alla Università dello Xinjiang, Dawut avrebbe dovuto recarsi a Pechino per una conferenza accademica nel dicembre 2017, ma non ha mai raggiunto la sua destinazione. Il mese scorso sarebbe stata condannata all’ergastolo dalle autorità cinesi con l’accusa di aver messo in pericolo la sicurezza dello stato. Ogni anno il vincitore del premio PEN Pinter per la miglior opera di narrativa statunitense condivide il premio con uno degli scrittori selezionati a livello internazionale che hanno difeso attivamente la libertà di espressione. Il premio è stato ritirato a nome di Dawut da Rachel Harris, docente di etnomusicologia alla SOAS.

Chip war: anche TSMC potrà continuare regolarmente le attività in Cina

Dopo i colossi sudcoreani Samsung e SK Hyniks, anche la taiwanese TSMC ha ottenuto il via libera da Washington per continuare a rifornire le proprie fabbriche in Cina di apparecchiature americane necessarie alla produzione di chip. La decisione arriva a un anno dalle restrizioni imposte dall’amministrazione Biden ma che avevano previsto esenzioni temporanee in risposta alle preoccupazione dei paesi alleati più esposti al mercato cinese.

A cura di Vittoria Mazzieri, Francesco Mattogno e Alessandra Colarizi

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