I titoli di oggi:
- India, Modi arretra: vince le elezioni ma senza maggioranza
- Il ministro degli Esteri turco in Cina: “Vogliamo entrare nei Brics”
- Usa, il segretario della Difesa in Cambogia
- Tesla vende sempre meno auto elettriche in Cina
- Chip, C.C. Wei nuovo presidente del colosso taiwanese TSMC
- Pechino-Hong Kong: un treno da 15 ore dimezza i tempi di collegamento
- Epoch Times, direttore finanziario sotto indagine per riciclaggio
India, Modi vince le elezioni ma perde consensi rispetto al passato
I risultati delle elezioni in India, pubblicati a partire dal 4 giugno, hanno certificato la vittoria del primo ministro indiano Narendra Modi. Il premier si è assicurato sulla carta la nomina per un terzo mandato consecutivo alla guida del paese, ma il suo partito, il Bharatiya Janata Party (BJP), ha eletto meno deputati di quelli pronosticati alla vigilia del voto. Per la prima volta dal 2014 il BJP non è riuscito a superare la soglia dei 272 seggi necessari per avere la maggioranza al parlamento, e potrà formare un governo solo con l’appoggio degli alleati della sua coalizione, la National Democratic Alliance (NDA), che unita ha ottenuto circa 300 seggi. Secondo diversi analisti, la legittimità e il potere di Modi potrebbero dunque uscire ridimensionati da questa tornata elettorale. Il secondo partito più votato è stato quello leader dell’opposizione, l’Indian National Congress, che ha eletto 99 deputati: 47 in più rispetto al 2019, ma comunque molto distante dal BJP a 240. Unita, l’alleanza delle forze politiche di opposizione (Indian National Developmental Inclusive Alliance, INDIA) si è fermata a circa 230 seggi.
Nonostante non si siano avverate le previsioni secondo cui la NDA avrebbe raggiunto i 400 seggi, Modi ha festeggiato la vittoria e promesso grandi trasformazioni nei prossimi cinque anni. Se venisse nuovamente nominato come primo ministro, sarebbe il secondo premier indiano a servire per un terzo mandato dopo Jawaharlal Nehru, primo capo di governo dell’India indipendente.
Il ministro degli Esteri turco in Cina: “Vogliamo entrare nei Brics”
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, si è recato in Cina per una visita di tre giorni (3-5 giugno) focalizzata sul rafforzamento dei legami economici e di sicurezza tra i due paesi. Fidan ha incontrato il capo della sicurezza cinese Chen Wenqing, segretario della Commissione centrale per gli affari politici e giuridici, il vicepresidente Han Zheng e il suo omologo Wang Yi. A pochi giorni dalla riunione tra i ministri degli Esteri dei Brics che si terrà la prossima settimana a Nizhy Novgorod, in Russia, il ministro turco ha ribadito la volontà di Ankara di entrare nel blocco. Secondo i media turchi, il 5 giugno Fidan ha in programma di visitare Kashgar e Urumqi: sarebbe il più alto funzionario turco a viaggiare nello Xinjiang da quando vi si recò il presidente Recep Tayyip Erdoğan, nel 2012.
Durante l’incontro con Fidan, scrive Xinhua, Wang ha parlato anche di guerra in Ucraina, riaffermando il supporto di Pechino alla promozione di colloqui di pace tra Kiev e Mosca. Rispondendo alle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Singapore, che aveva criticato la decisione della Cina di non prendere parte alla conferenza sulla pace in Ucraina che si terrà in Svizzera il 15 e 16 giugno, il ministro degli Esteri cinese ha detto che Pechino “decide autonomamente se e come partecipare” a qualsiasi summit. Ma è sembrato passare sulla difensiva quando ha sottolineato che “il mondo ha bisogno di voci più obiettive, equilibrate, favorevoli e costruttive sulla crisi ucraina”. Aggiungendo: “A tal fine, Cina e Brasile hanno recentemente emesso sei intese comuni per la risoluzione politica della crisi”.
Usa, il segretario della Difesa in Cambogia
Martedì 4 giugno il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, si è recato in Cambogia per approfondire il dialogo bilaterale con il Paese più vicino alla Cina nel Sud-Est asiatico. Come riportato da Agence France-Presse, il funzionario statunitense ha incontrato a Phnom Penh il primo ministro cambogiano, Hun Manet, e il suo predecessore (nonché suo padre) Hun Sen. Negli ultimi anni Washington ha criticato la repressione delle opposizioni nel paese e il rafforzamento dei legami di difesa tra Cambogia e Repubblica popolare. La visita, per gli analisti, è servita anche a dimostrare a Pechino che gli Stati Uniti continuano a dare grande importanza alla regione.
Intanto, scrive il Nikkei, entro la fine dell’anno si terrà un nuovo summit del Quad. I leader di Stati Uniti, Giappone, Australia e India si incontreranno dopo le elezioni americane del prossimo novembre. L’ultimo, fugace, incontro della piattaforma quadrilaterale sulla sicurezza si era tenuto durante il G7 a Hiroshima nel maggio 2023.
Tesla vende sempre meno auto elettriche in Cina
A maggio le spedizioni di auto elettriche prodotte da Tesla nella sua fabbrica a Shanghai sono diminuite del 6,6% rispetto a un anno fa (72.573 veicoli venduti). Come riportato da Bloomberg, quello appena trascorso è stato il terzo mese del 2024 in cui l’impianto Tesla ha registrato un calo nelle vendite (sia in Cina che all’estero) rispetto al 2023. Il trend dell’azienda statunitense non corrisponde a quello registrato per il settore cinese delle auto elettriche, che invece resta in espansione. Tesla sta soffrendo la competizione di marchi cinesi come BYD, Nio, Xpeng e Li Auto. Per esempio, a maggio BYD ha venduto più di 330 mila veicoli (+38% rispetto al 2023).
Chip, C.C. Wei nuovo presidente del colosso taiwanese TSMC
TSMC ha ufficialmente un nuovo presidente, C.C. Wei. Come previsto durante l’incontro generale annuale del colosso taiwanese dei semiconduttori, ha preso il posto di Mark Liu. Da Wei, già amministratore delegato del gigante fondato da Morris Chang negli anni Ottanta, ci si aspetta uno stile di leadership meno “convenzionale” del suo predecessore. In passato ha criticato diverse volte le restrizioni imposte sul mercato. Subito dopo aver assunto la carica, Wei ha affermato che l’azienda non ha intenzione di spostare la maggior parte della propria produzione all’estero, un tema diventato assai sensibile con l’aumento nelle tensioni nealle relazioni intrastretto e i diversi progetti di investimento negli Stati Uniti, che stanno sin qui subendo diversi ritardi.
L’entrata in carica di Wei coincide con l’importante fiera tecnologica Computex, in svolgimento a Taipei. Presenti i vertici dei maggiori player tecnologici internazionali a partire da Nvidia e Intel. Proprio l’amministratore delegato di Intel, Patrick Gelsinger ha chiesto di prestare attenzione ai possibili effetti avversi delle restrizioni sulla Cina nel settore dei chip. Il rischio, sostiene, è che le restrizioni eccessive degli Stati Uniti portino le aziende cinesi a rendersi indipendenti e migliorare le capacità di produzione domestica. L’azienda statunitense continua a esportare i propri prodotti, ha aggiunto Gelsinger, tra cui i chip “Gaudì” (utilizzati per lo sviluppo di IA) nella Repubblica popolare.
Pechino-Hong Kong: un treno da 15 ore dimezza i tempi di collegamento
Dopo lo stop causato dalla pandemia, Hong Kong e Pechino torneranno a essere collegate da un treno che impiegherà “solo” 15 ore per raggiungere la destinazione. La nuova linea sostituisce lo storico collegamento tra le due metropoli e “ridurrà della metà i tempi di viaggio e offrirà più posti a sedere (+600)”. Il collegamento ferroviario, gestito da China Railway, è stato accolto con entusiasmo anche dalle autorità di Hong Kong per la sua capacità di “rafforzare l’integrazione” dell’ex colonia britannica nella Cina continentale.
Epoch Times, direttore finanziario sotto indagine per riciclaggio
Il direttore finanziario della nota testata Usa Epoch Times è accusato di aver preso parte a una frode da 67 milioni di dollari. La testata, nota per i toni critici verso la Cina e la sua affiliazione al movimento religioso del Falun Gong, rischia di essere trascinata in uno scandalo a causa del presunto coinvolgimento di Weidong “Bill” Guan in un “tentacolare schema transnazionale” finalizzato a riciclare denaro. Le persone coinvolte avrebbero utilizzato criptovalute per “acquistare consapevolmente decine di milioni di dollari di proventi criminali”, quali fondi provenienti da sussidi di disoccupazione ottenuti in maniera fraudolenta.