I titoli di oggi:
- Il vicepresidente taiwanese incontra Kamala Harris
- Sicurezza alimentare: la Cina sperimenta l’editing genetico
- Capodanno lunare: viaggi in crescita del 31%
- in Cina diventa obbligatorio segnalare la nazionalità straniera degli attori
- Pechino in aiuto di Tonga
- L’India sfida la Cina in Asia centrale
Veloce e informale. L’incontro tra la vicepresidente americana Kamala Harris e l’omologo taiwanese William Lai potrebbe passare inosservato se ad essere coinvolta non fosse appunto Taiwan, l’isola che la Cina rivendica come propria e che gli Stati uniti supportano militarmente senza riconoscerne ufficialmente la statualità. Lo scambio, avvenuto in Honduras a margine dell’insignazione della nuova presidente Xiomara Castro, ha riguardato il comune interesse per l’America centrale e la strategia americana per frenare la immigrazione nel Nord America.
Nessuna menzione della Cina, almeno secondo quanto riferito alla stampa da Harris. La Central News Agency lo ha definito un “semplice saluto”. Nonostante i rapporti tra Taipei e Washington siano in una fase di massima espansione, i contatti diretti a livello di establishment rimangono ancora un tema scivoloso, considerata la contrarietà cinese anche solo al passaggio di funzionari taiwanesi in territorio statunitense. Sulla via di casa, Lai farà scalo a San Francisco ma non sono previsti meeting ufficiali.
Sicurezza alimentare: la Cina sperimenta l’editing genetico
La Cina ha pubblicato le prime regole sperimentali per l’approvazione di piante modificate con l’ editing genetico, quella tecnologia che permette di cambiare o migliorare le prestazioni delle colture senza dover ricorrere a una modifica genetica vera e propria, che comporta il trasferimento di un gene estraneo. Le nuove linee guida, pubblicate lunedì dal Ministero dell’agricoltura e degli affari rurali, giungono a rivedere l’industria sementiera cinese, vista come l’anello debole della “circolazione interna” nell’agenda dei leader cinesi, la sicurezza alimentare ricopre ormai la stessa importanza di chip e semiconduttori. Pechino ha anche recentemente approvato nuove normative che stabiliscono un percorso chiaro per l’approvazione delle colture geneticamente modificate, considerate in passato come pericolose per la salute. Ma come spiega un’analisi di Caixin, questi sforzi potrebbero non bastare: il problema dell’approvvigionamento dei cereali in Cina è infatti attribuibile non tanto alla produzione insufficiente quanto piuttosto alla distribuzione inefficiente delle scorte.
Capodanno lunare: viaggi in crescita del 31%
Con il Capodanno lunare alle porte, milioni di cinesi pianificano vacanze e viaggi di ritorno a casa, nonostante le preoccupazioni del governo sulla diffusione della variante Omicron. Nonostante diversi governi locali abbiano invitato i residenti a limitare gli spostamenti, la Cina prevede che il numero di viaggi che la gente farà quest’anno sarà del 36% superiore al 2021. Il periodo di festa è iniziata il 17 gennaio e terminerà il 25 febbraio, e il governo cinese si aspetta che verranno fatti circa 1,18 miliardi di viaggi passeggeri, il 60% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia. Il lieve aumento dei viaggi per questo 2022 comporterà anche un modesto incremento della domanda di greggio: secondo Bloomberg, la domanda di petrolio nel primo trimestre sarà di 51.000 barili al giorno più alta rispetto all’anno precedente. Per incoraggiare i cittadini e le cittadine cinesi a rimanere fermi durante i festeggiamenti, alcune amministrazioni locali, tra cui Guangdong e Zhejiang, hanno cercato di far leva su diversi incentivi, come ad esempio biglietti gratuiti per il cinema e coupon validi per gli acquisti. Tuttavia, la gran parte delle persone ha scelto di non perdersi un altro anno di festeggiamenti con la famiglia, e nonostante le richieste da parte delle autorità preferirà saltare su un treno, un autobus o un aereo e attraversare il paese sfidando i contagi.
In Cina diventa obbligatorio segnalare la nazionalità straniera degli attori
A partire dal 1 aprile, le nazionalità straniere degli attori e delle troupe di produzione dovranno essere mostrate nei crediti di produzione delle serie televisive cinesi. Anche se per anni è stata una prassi comunemente diffusa nelle case di produzione cinematografiche, è la prima volta che diventa obbligatoria. Secondo gli esperti si tratta di una mossa che rientra negli sforzi del governo cinese di rinvigorire il patriottismo nazionale. L’industria dell’intrattenimento, infatti, è un canale strategico per veicolare la comunicazione politica del Partito comunista cinese. Irreggimentare il settore è quindi funzionale alle velleità di controllo sociale del governo, da tempo impegnato in una manovra di riallineamento degli usi, dei costumi e dei valori politici della società con gli imperativi della presidenza di Xi Jinping. Per questo il giro di vite normativo portato avanti dal governo ha colpito anche il settore dell’intrattenimento, con sanzioni e limitazioni di vario tipo. Molti attori sono stati accusati di comportamenti immorali, e l’ostilità da parte del pubblico, specie degli utenti online, si è inasprita laddove si trattava di celebrità con doppia cittadinanza o con cittadinanza straniera. Il caso emblematico è stato quello di Kris Wu Yifan, arrestato l’anno scorso dalla polizia di Pechino per presunto stupro. La notizia ha scatenato la rabbia online, che si è esacerbata quando si è scoperto che Wu era segnato all’anagrafe come cittadino canadese.
Pechino in aiuto di Tonga
Il governo cinese ha fatto recapitare le forniture di emergenza a Tonga, l’isola vulcanica del Pacifico che è stata colpita da uno tsunami il 14 gennaio scorso. Giovedì mattina sono atterrati due aerei militari carichi di aiuti come cibo, acqua potabile, depuratori d’acqua, tende, case prefabbricate, trattori e apparecchiature di comunicazione radio. Secondo il South China Morning Post, il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha dichiarato di aver fornito anche 100.000 dollari in assistenza di emergenza attraverso la Croce Rossa cinese. L’eruzione, che ha raggiunto l’acme il 15 gennaio, ha provocato danni ingenti alla popolazione locale: tre persone hanno perso la vita, alcuni villaggi sono stati distrutti e le comunicazioni hanno smesso di funzionare. Il contributo della Cina è stato inquadrato nell’ottica della longeva amicizia tra i due paesi. “Come un buon amico e partner di Tonga, la Cina è disposta a stare a fianco al popolo tongano in questo momento difficile”, ha detto Wang Yi, il ministro degli Esteri di Pechino.
L’India sfida la Cina in Asia centrale
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha dichiarato che rafforzare la cooperazione tra l’India e l’Asia centrale è fondamentale per la sicurezza e la stabilità regionali. Giovedì 27 gennaio si è tenuto un incontro virtuale tra Nuova Delhi e i rappresentanti di cinque nazioni della regione, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan – a qualche giorno da una riunione simile che era stata organizzata dal rivale cinese. Dal punto di vista indiano rafforzare le relazioni con questi paesi dell’Asia centrale è infatti un modo per radunare le forze e trovare alleati per controbilanciare l’influenza di Pechino. Uno dei temi principali dell’incontro tenuto dal premier indiano è stato la situazione in Afghanistan. “Nuova Delhi è stata lenta a coinvolgere i talebani e ha perso l’autobus”, ha detto un esperto dell’Istituto Manohar Parrikar di Nuova Delhi per gli studi sulla difesa e il centro Europa ed Eurasia, “Nuova Delhi non può più perdere delle opportunità”. L’India è preoccupata della minaccia alla sicurezza regionale rappresentata dal rinnovato regime dei talebani, anche per via dei 3 miliardi di dollari che ha già investito in Afghanistan. Il governo di Modi ha anche sostenuto diversi progetti infrastrutturali nel resto dell’Asia centrale, che legano a doppio filo i destini di questi paesi creando relazioni mutualmente vantaggiose, su cui l’India può far leva per portare avanti il suo antagonismo con la Cina.
A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi