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In Cina e Asia – Il Pil cinese cresce più del previsto

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Cina, il Pil cresce più del previsto
  • G7 contro ogni “coercizione” sullo stretto di Taiwan
  • New York, due arresti legati a una “stazione di polizia segreta cinese”
  • Hikvision, nuove prove sulla sorveglianza degli uiguri
  • Taiwan pronta ad aprire un nuovo ufficio di rappresentanza a Milano
  • Hong Kong, arriva un’altra condanna per Joshua Wong
  • Myanmar, liberati 3 mila prigionieri per il Thingyan
  • Pakistan, cittadino cinese accusato di blasfemia
Cina, il Pil cresce più del previsto

Martedì 18 aprile Pechino ha diffuso i dati economici relativi al primo trimestre del 2023. La crescita del Pil nel periodo gennaio-marzo è stata del +4,5%, una cifra ancora inferiore alle previsioni governative sull’intero anno (5%), ma comunque inaspettata a fronte dello stallo pandemico che si è effettivamente concluso solo nel mese di gennaio. “L’economia nazionale ha mostrato una ripresa costante e ha avuto un buon inizio”, fa sapere l’Ufficio nazionale di statistica cinese. Ciononostante, la situazione è “complessa”, perché “la domanda interna rimane inadeguata e le basi per la ripresa economica non sono ancora solide”.

G7 contro ogni “coercizione” nello stretto di Taiwan

“Ci opporremo a qualsiasi coercizione, qualsiasi manipolazione del mercato, qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo nello stretto di Taiwan“. Con queste parole un funzionario statunitense ha sintetizzato la posizione del gruppo delle sette principali economie al mondo durante il meeting di tre giorni a Kuruizawa, in Giappone. La tensione si è alzata nell’area dopo che la presidente taiwanese Tsai Ing-wen ha incontrato le speaker del Congresso negli Usa. Ma anche a fronte delle affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che molti hanno considerato troppo “accondiscendenti” nei confronti di Pechino. Il funzionario Usa però continua: “Il messaggio è lo stesso in tutto il G-7: vogliamo lavorare con la Cina in quelle aree in cui la Cina è pronta a lavorare con noi”.

New York, due arresti legati a una “stazione di polizia segreta cinese”

L’Fbi ha arrestato due persone con l’accusa di aver operato in una stazione di polizia segreta gestita dal ministero della Pubblica sicurezza cinese. L’ufficio, situato nella chinatown di New York e operativo dal febbraio 2022, avrebbe il compito di rintracciare e reprimere i dissidenti cinesi all’estero. Il caso delle “stazioni di polizia segrete” è iniziato in Europa nel 2022 e anche negli Usa erano iniziate le indagini nei confronti di quelli che Pechino definisce come uffici di supporto ai cittadini cinesi residenti all’estero gestiti da volontari e senza alcun legame con gli apparati di sicurezza di Pechino.

Taiwan pronta ad aprire un ufficio di rappresentanza a Milano

Lunedì 17 aprile il ministero degli Esteri taiwanese ha annunciato l’apertura di un secondo ufficio di rappresentanza della Repubblica di Cina su suolo italiano. Il primo, che ha sede a Roma, viene considerato come un’ambasciata de facto e anche la nuova sede di Milano prevede di “continuare ad approfondire scambi e cooperazione nei settori dell’economia, del commercio, della cultura, dell’istruzione, della scienza, della tecnologia e del turismo”. La decisione confermerebbe la postura più aperta del governo Meloni nei confronti di Taipei, contrariamente alla tradizionale posizione di “forte sostegno” alla Cina, sottolinea il nipponico Nikkei Asia Review.

Hikvision, nuove prove sulla sorveglianza degli uiguri

Lunedì 17 aprile il sito americano di news Axios ha rilasciato un’esclusiva sulle operazioni del colosso tech cinese Hikvision in Xinjiang. Dai contratti della società di sorveglianza emergerebbero, infatti, delle nuove prove a dimostrazione del coinvolgimento di Hikvision nel sistema di controllo e detenzione degli uiguri. È quanto rivela la registrazione di una riunione privata condivisa dall’ente di ricerca Ipvm, dove l’avvocato statunitense Richard-Pierre Prosper rivela dei dettagli che non sono stati inclusi nell’ultimo rapporto Esg dell’azienda. Nel video il legale spiega come alcuni dei progetti del governo cinese in cui è stata coinvolta la tecnologia Hikvision, che comprenderebbero il monitoraggio delle strutture religiose islamiche e l’applicazione dei prodotti dell’azienda nel sistema dei centri di rieducazione.

Hong Kong, arriva un’altra condanna per Joshua Wong

Il noto attivista hongkonghino Joshua Wong è stato condannato a tre mesi di carcere per aver divulgato delle informazioni su un poliziotto coinvolto nella repressione delle proteste del 2019. L’uomo è tra le 47 persone accusate di aver violato la Legge per la sicurezza nazionale in vigore dal 2020 che permette di processare i cittadini di Hong Kong anche nelle istituzioni giudiziarie della Repubblica popolare.

Myanmar, liberati 3 mila prigionieri per il Thingyan

Lunedì 17 aprile la giunta militare birmana ha annunciato l’amnistia per 3.000 prigionieri. Si tratta di una tradizione che viene spesso onorata in occasione del capodanno buddhista, conosciuto dai birmani come Thingyan. Tra i prigionieri ci sarebbero 98 stranieri, i quali verranno espulsi dal paese. Stando ai dati dell’organizzazione indipendente  Aappb sarebbero ancora oltre 17 mila i prigionieri politici arrestati dopo il golpe del 1° febbraio 2021.

Pakistan, cittadino cinese accusato di blasfemia

Un lavoratore cinese in Pakistan ha rischiato il linciaggio della folla per aver “insultato il profeta Maometto”. L’uomo, che lavorava nel cantiere di un progetto idroelettrico nel distretto orientale del Kohistan, è stato prelevato dalle forze di polizia e “portato in un luogo più sicuro”. L’accusa di blasfemia non ha mai portato alla condanna a morte ma, riportano i gruppi di difesa dei diritti umani, molte persone vengono linciate o rimangono a lungo in prigione perché i giudici temono ritorsioni.

A cura di Sabrina Moles