In Cina e Asia – Il disertore e i «segreti del golf» agli Usa

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna asiatica di oggi:

– I «segreti del golf» del presunto disertore Ling, fratello del consigliere di Hu Jintao
– La scomparsa del libraio Lee Bo viola i trattati
– Indennizzi per il complesso industriale intercoreano di Kaesong
– L’Indonesia contro le emoticon LgbtI «segreti del golf» del presunto disertore Ling, fratello del consigliere di Hu Jintao

Trascorsi giorni di silenzio Ling Wancheng, presunto disertore che avrebbe rivelato agli Usa segreti di Stato cinesi, dà la sua versione dei fatti. Il fratello dell’ex consigliere del presidente Hu Jintao, Ling Jihua (nella foto in alto, a sua volta indagato due anni fa), usa l’ironia e dice di aver condiviso con gli Stati Uniti «i segreti del golf».

Il caso rischia di diventare il più grosso scandalo politico della Cina e una mina nei rapporti tra Pechino e Washington, anche perché Ling, secondo quanto rivelato dal Financial Times, avrebbe passato agli statunitensi informazioni sul programma nucleare cinese, sul sistema di sicurezza di Zhongnanhai – il Cremilino di Pechino – e fatto rivelazioni personali sulla leadership della Repubblica popolare.

La scomparsa del libraio Lee Bo viola i trattati

Il libraio Lee Bo è stato prelevato e portato in Cina contro la propria volontà e questo rischia di essere una seria violazione del trattato che sanciva il ritorno di Hong Kong alla Cina. Lo ha spiegato il ministro degli esteri britannico, Philip Hammond, nel rapporto semestrale sullo stato dei diritti nell’ex colonia.

Lee, che ha passaporto britannico, è uno dei cinque librai che gravitavano attorno a un editore specializzato in volumi scandalistici e critici sulla leadership cinesi, scomparso nelle scorse settimane. Di almeno tre si sa che sono sotto inchiesta in Cina per non meglio specificate attività illegali. Le parole di Hammond rischiano comunque di essere rimandate al mittente da Pechino, tacciate di intromissione nei propri affari interni.

Indennizzi per il complesso industriale intercoreano di Kaesong

Le piccole e medie imprese che operano nel complesso intercoreano di Kaesong chiedono sostegno al governo. La decisione di Seul di chiudere l’area industriale dove le pmi del Sud davano lavoro a operai del Nord, per sanzionare l’ultimo test ballistico di Pyongyang, rischia infatti di rivelarsi un boomerang.

Se è vero che il complesso garantisce al regime nordcoreano circa 100 milioni di dollari l’anno, è anche vero che nel 2013, quando il complesso fu chiuso, questa volta per decisione di Pyongyang, le imprese del Sud persero complessivamente circa 800 milioni. In parte la vicenda sottolinea le controindicazioni del sistema sanzionatorio, che sembra non dare i risultati sperati.


L’Indonesia contro le emoticon Lgbt

Il governo indonesiano contro le emoticon e gli sticker di sostegno alla comunità Lgbt. Giacarta preme infatti sulle app di messaggeria istantanea affinché le rimuovano dai loro store. In un Paese ancora conservatore, ma tollerante, sebbene non sia illegale, l’omossessualità è un tema ancora tabù. Pressioni di senso opposto stanno invece arrivando al presidente Joko Widodo. Human Rights Wach ha esortato il capo di Stato a farsi sentire a sostegno della comunità Lgbt.