I titoli di oggi:
- Il Covid arriva in Corea del Nord
- 20 giuristi cinesi creano petizione online contro le misure Zero Covid
- Zero Covid: la Cina confisca i passaporti
- Cina: nasce un “comitato del Metaverso”
- Ucraina e Cina al centro del vertice Giappone-Ue
- Giappone: nuova legge per rafforzare la supply chain
La Corea del Nord ha riportato un primo focolaio di Covid-19 dall’inizio della pandemia. Lo ha riportato stamani l’agenzia statale KCNA spiegando che Kim Jong-un ha convocato d’emergenza una riunione del partito dei lavoratori. Le infezioni – non è chiaro quante – sono attribuite alla variante Omicron. Da giorni circolavano voci di un presunto lockdown per un “problema nazionale”. Ad oggi nessun cittadino nordcoreano risulta immunizzato. L’offerta di vaccini stranieri era stata declinata più volte dal governo nei passati mesi.
20 giuristi cinesi creano petizione online contro le misure Zero Covid
Più di 20 tra professori universitari e giuristi di tutta la Cina hanno chiesto al governo di Shanghai di fermare la “prevenzione eccessiva della pandemia”, sostenendo che alcune politiche attuate durante il lockdown della città violano la legge. La petizione – una lettera circolata sui social cinesi domenica scorsa e poi censurata – è stata firmata da un gruppo di giuristi guidati da Tong Zhiwei, professore di studi costituzionali presso l’Università di scienze politiche di Shanghai. Nella lettera, Tong, che è un membro del Partito Comunista, ha scritto che le conseguenze delle restrizioni sulla pandemia sono state gravi e potrebbero portare a “una sorta di disastro legale”. Tong sottolinea infatti che è illegale secondo il diritto cinese obbligare i cittadini positivi a Covid-19 a consegnare agli agenti le chiavi del proprio appartamento prima di essere trasferiti nei centri di quarantena. Sarebbe inoltre illegale trasferire tutti i residenti di un edificio in un centro di quarantena se vi è un solo caso positivo. Sebbene l’account di Tong su Weibo e la lettera stessa siano stati censurati, il professore ha confermato al South China Morning Post di averla scritta, rifiutando però di commentare a causa della delicatezza della situazione. Tong Zhiwei è conosciuto in Cina per essere stato a lungo un detrattore di Bo Xilai, l’ex capo del partito di Chongqing che è stato incarcerato a vita per corruzione nel 2013.
Zero Covid: la Cina confisca i passaporti
In Cina si intensificano le restrizioni Zero Covid, in seguito all’annuncio – da parte delle autorità cinesi per l’immigrazione – di “revisioni rigorose” dei requisiti per ottenere documenti di viaggio e visti. Lo riporta Radio Free Asia, secondo cui le autorità nazionali stanno inoltre invitando i cittadini cinesi a non lasciare il paese se non in caso di assoluta necessità. Tra le misure adottate dalle autorità di frontiera ai cittadini cinesi in entrata ed uscita del paese vi sono interrogatori individuali riguardo alle attività dei viaggiatori all’estero e confisca dei passaporti. Ad alcuni passeggeri sarebbero anche stati tagliati gli angoli del passaporto, rendendolo invalido per ulteriori viaggi, ha affermato un post di un passeggero arrivato domenica scorsa a Guangzhou a bordo del volo China Southern CZ3082 da Bangkok.
Le guardie di frontiera usano spesso il taglio dei passaporti per impedire alle persone di lasciare il paese, obbligando chiunque debba andarsene ad ottenere un permesso di uscita, firmato dalla stazione di polizia locale. Questa pratica permette alle autorità un migliore tracciamento sugli spostamenti dei cittadini, nonché maggiore controllo sui flussi migratori. Ulteriori restrizioni sono state applicate ai giovani studenti, a cui ora è vietato studiare all’estero prima di intraprendere l’università. Le misure sono state definite dalle autorità cinesi come “adeguate a combattere l’immigrazione attraverso canali illegali”, senza però specificare quali essi siano. Intanto, RFA riporta che i residenti nella provincia centrale dell’Hunan hanno dovuto consegnare i loro passaporti alla polizia, la quale ha promesso di restituirli “quando la pandemia sarà finita”. Un ufficiale ha dichiarato all’emittente che l’ordine sarebbe stato esteso a livello nazionale. Restrizioni sui viaggi “non necessari” sono state rese pubbliche dall’Amministrazione nazionale per l’immigrazione.
Cina: nasce un “comitato del Metaverso”
La China Computer Industry Association, supervisionata nientepopodimeno che dal Ministry of Industry and Information Technology (MIIT), ha formato mercoledì scorso un “comitato del metaverso” per posizionare la Cina come leader nell’uso trasversale della nuova tecnologia. “Il metaverso è Internet che si è sviluppato in una nuova infrastruttura per un nuovo modello sociale ed economico futuro. Va ben oltre la semplice realtà virtuale”, ha affermato Guo Yike, presidente del nuovo comitato e vicepresidente della Hong Kong Baptist University.
Gli obiettivi del comitato, con sede a Pechino, includono la stesura di standard di settore, l’aiuto alle autorità competenti nella creazione di piani d’azione nel settore e la creazione di un fondo di 1 miliardo di yuan (148,7 milioni di dollari) per sostenere le start-up e l’espansione del metaverso negli ambiti di produzione, commercio, turismo, sanità e istruzione. Tra i membri della nuova organizzazione vi sono più di 150 aziende, tra cui Lenovo Research Shanghai, il produttore di pannelli di visualizzazione BOE Technology e la società di sicurezza informatica Qihoo 360. Numerose sono anche le personalità internazionali che hanno preso parte al progetto, nonostante le sfide derivanti dalle relazioni USA-Cina negli ultimi anni. I presidenti onorari includono infatti il professore di Stanford Arogyaswami Paulraj, noto per il suo lavoro nelle comunicazioni wireless, e Joseph Sifakis, uno scienziato informatico greco-francese che ha vinto il Premio Turing 2007 con altri due scienziati per il successo nel settore del computer model checking.
Il nuovo comitato è il secondo gruppo industriale sostenuto dallo stato dedicato al metaverso. Lo scorso ottobre, la China Mobile Communications Association, sempre supervisionata dal MIIT, ha formato il Metaverse Industry Committee, istituendo inoltre l’11 novembre come “giorno del metaverso”. Anche le autorità locali cinesi stanno muovendo i primi passi nel metaverso: a gennaio, le autorità di Wuhan e di Hefei, nella provincia orientale dell’Anhui, si sono impegnate a promuovere lo sviluppo del metaverso a livello municipale sui prossimi cinque anni, con l’obiettivo di integrare metaverso, big data, cloud computing e blockchain con “l’economia reale”.
Ucraina e Cina al centro del vertice Giappone-Ue
Si è concluso con la promessa di una maggiore cooperazione sul fronte asiatico ed europeo il vertice Giappone-Ue, tenutosi stamattina a Tokyo. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, e il primo ministro nipponico, Fumio Kishida, hanno discusso il coordinamento delle politiche giapponese ed europea in risposta alla crisi in Ucraina e nei confronti della Cina, ed hanno ribadito la comune opposizione a qualunque tentativo unilaterale di cambiare lo status quo territoriale di paesi terzi. Kishida, von der Leyen e Michel hanno espresso la comune visione di una regione Indo-Pacifica “libera e aperta”. Il meeting ha anche sancito il lancio di una partnership tecnologica mirata allo sviluppo di reti di nuova generazione sicure a un utilizzo etico dell’AI.
Giappone: nuova legge per rafforzare la supply chain
Ieri il Giappone ha approvato una nuova legge per rafforzare la catena di approvvigionamento, in risposta all’intensificarsi della concorrenza globale nell’ambito tecnologico e alle tensioni dovute all’ascesa della Cina e all’invasione russa dell’Ucraina. I quattro pilastri della nuova legge includono il rafforzamento delle catene di approvvigionamento per la fornitura stabile di semiconduttori e altri prodotti vitali, nonché l’agevolazione dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie all’avanguardia attraverso la cooperazione pubblico-privato. A questo proposito verrà costituita un’associazione per ogni campo di ricerca, come l’IA, mentre i gruppi di riflessione sostenuti dal governo forniranno informazioni sugli sviluppi all’estero. Il governo designerà inoltre merci come chip, prodotti farmaceutici e minerali rari come elementi “cruciali” da monitorare, e sosterrà finanziariamente i fornitori di tali beni per aiutarli a procurarseli in modo stabile.
La nuova regolamentazione – che entrerà in vigore la prossima primavera – rende inoltre confidenziali alcuni brevetti relativi a tecnologie sensibili e aumenta il controllo del governo sulle apparecchiature di sicurezza informatica installate in settori chiave come le telecomunicazioni e i trasporti. La legge diventerà più severa anche riguardo alle sanzioni previste per lo spionaggio industriale ed economico, con pene che vanno dalla reclusione fino a due anni o una multa massima di 1 milione di yen ($ 7.670) per coloro che faranno trapelare informazioni riservate.
A cura di Sharon De Cet; ha collaborato Alessandra Colarizi
Classe ’94, valdostana, nel 2016 si laurea con lode in lingua cinese e relazioni internazionali presso l’Università cattolica del sacro cuore di Milano. Nonostante la sua giovane età, la sua passione per la cultura cinese e le lingue la portano a maturare 3 anni di esperienza professionale in Italia, Svezia, Francia e Cina come policy analyst esperta in Asia-Pacifico e relazioni UE-Cina. Dopo aver ottenuto il master in affari europei presso la prestigiosa Sciences Po Parigi, Sharon ora collabora con diverse testate italiane ed estere, dove scrive di Asia e di UE.