Si sta tenendo a porte chiuse presso il tribunale intermedio n° 2 di Pechino il processo a carico di Michael Kovrig, uno dei due canadesi arrestati per spionaggio nel 2018 poco dopo il fermo della CFO di Huawei a Vancouver. 28 diplomatici di 26 paesi (compresa l’Italia) si sono visti negare l’accesso all’aula – ufficialmente – per motivi di sicurezza. Secondo le autorità il caso coinvolge il furto di segreti di stato. La stessa procedura era stata utilizzata venerdì scorso per il procedimento giudiziario che ha visto il connazionale Michael Spavor rispondere delle medesime accuse. Il processo si è concluso in appena due ore, ma la sentenza non è stata ancora resa nota. L’arresto dei due Michael riguarda da vicino gli Stati uniti, veri responsabili per l’arresto di Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei. Stando agli esperti, la sorte dei due canadesi sarebbe stata discussa durante il recente meeting di Anchorage e non è escluso che la fine dell’iter giudiziario possa in realtà preannunciarne un imminente rilascio. [fonte NYT Reuters]
Stop ai micro-prestiti per gli studenti universitari
La Cina ha vietato agli istituti di microcredito di concedere prestiti al consumo agli studenti universitari. Rilasciando una dichiarazione congiunta, la China Banking and Insurance Regulatory Commission, la People’s Bank of China, il Central Cyberspace Affairs Office – assieme al Ministero dell’istruzione e al Ministero della pubblica sicurezza- hanno affermato che alcuni micro-istituti di credito avrebbero preso di mira i campus universitari emettendo prestiti al consumo online in collaborazione con aziende tecnologiche. Tali pratiche avrebbero portato alcuni studenti ad indebitarsi in modo tale da non poter coprire i loro debiti. Le nuove regole prevedono l’obbligo, per gli istituti di credito, di rafforzare la verifica dell’identità dei clienti e vieta espressamente di rendere gli studenti universitari i clienti target per prestiti al consumo online, impendendo altresì ogni attività di marketing di prodotti finanziari specificatamente mirati agli studenti. Accanto a queste misure, gli istituti di credito sono stati invitati a ridurre gradualmente i prestiti esistenti, aggiungendo inoltre l’obbligo di assicurarsi che gli studenti universitari abbiano una seconda fonte di reddito o un garante prima di erogare i prestiti. Il divieto sferra un altro colpo basso alle piattaforme di micro-prestito online, tra cui Huabei e Jiebei di Ant Group Co. Ltd.: già a novembre una serie di regole avevano imposto ulteriori restrizioni al settore precedentemente poco regolamentato, portando alla sospensione improvvisa dell’offerta pubblica iniziale di 35 miliardi di dollari di Ant. [fonte Caixin]
Troppe videocamere, le Tesla bandite dalle proprietà militari cinesi
Le auto di Tesla Inc. sono state bandite dai complessi militari cinesi a causa delle preoccupazioni sui dati sensibili che potrebbero essere raccolti dalle telecamere incorporate nei veicoli. L’ordine, emesso dai militari, consiglia ai proprietari di Tesla di parcheggiare le loro auto al di fuori dalla proprietà militare. Il divieto, comunicato ai residenti di alloggi e basi militari la settimana scorsa, sarebbe stato innescato dalla preoccupazione che Tesla – il più grande produttore mondiale di veicoli elettrici – stia raccogliendo dati sensibili tramite le telecamere integrate nelle auto, sfuggendo al controllo del governo cinese e infrangendo la riservatezza delle residenze militari. La Cina, il più grande mercato al mondo per i veicoli elettrici, è la chiave per le ambizioni di crescita globale di Musk: Tesla ha infatti ricevuto un sostegno significativo dallo stato cinese per costruire la sua fabbrica vicino a Shanghai, la prima al di fuori degli Stati Uniti, e la strategia di Musk è sempre stata orientata alla deferenza nei confronti di Pechino, in contrasto con il suo approccio più combattivo negli Stati Uniti. Di recente, però, il tono sembra essere cambiato. Tesla è stata più volte presa di mira dai regolatori cinesi per problemi di qualità e sicurezza con le sue auto, in particolare riguardo agli incendi delle batterie e l’accelerazione anormale. Musk, presente sabato scorso al China Development Forum, una conferenza organizzata da un’unità del Consiglio di Stato cinese, ha sottolineato che Tesla ha un grande incentivo a rispettare le regolamentazioni sulla confidenzialità in vigore in Cina, più grande mercato automobilistico del mondo e un campo di battaglia chiave per i veicoli elettrici: nel paese Tesla ha venduto 147.445 veicoli l’anno scorso, il 30% del suo totale globale. [fonte Bloomberg, Reuters]
Cina: realtà virtuale per l’addestramento missilistico
Secondo un rapporto del quotidiano ufficiale della PLA, la forza missilistica cinese sta utilizzando la realtà virtuale per addestrare i suoi soldati ad utilizzare i sistemi missilistici, un’innovazione che ha permesso un importante miglioramento delle condizioni e dei costi delle esercitazioni militari. Tra gli usi principali della realtà virtuale vi è la creazione di ambienti vicini alla realtà che permettono ai soldati di trasformare gli esercizi missilistici su larga scala in simulazioni rapide ed a basso costo permettendo alla PLA – come ad altri eserciti in tutto il mondo – di incrementare la prontezza al combattimento. Per esempio, l’addestramento aereo in realtà virtuale permette di effettuare diverse simulazioni di decollo e atterraggio in situazioni di emergenza, permettendo ai soldati di apprendere le tecniche in contesti molto vicini a quelli reali. Song Zhongping, un esperto militare di stanza ad Hong Kong, ha affermato che la realtà virtuale abbia non solo reso le esercitazioni militari più efficienti, ma avrebbe ha anche ridotto i budget per l’addestramento. Ciò permetterebbe alla Cina -che recentemente ha attribuito grande importanza alle esercitazioni congiunte tra le sue forze armate – di perfezionare le tecniche di attacco congiunto in un lasso di tempo minore a quello previsto dalle classiche esercitazioni che coinvolgono l’esercito, la marina e l’aeronautica. [fonte SCMP]
USA e Giappone coopereranno per la difesa di Taiwan
In occasione di un incontro tenutosi martedì scorso, i capi della difesa giapponese e statunitense avrebbero dichiarato di voler cooperare strettamente in caso di uno scontro militare tra Cina e Taiwan, secondo quanto riportato domenica da Kyodo News. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha sollevato la questione congiuntamente con il ministro della Difesa giapponese Nobuo Kishi, tuttavia al momento non vi sono state discussioni specifiche riguardo a come i due paesi dovrebbero coordinare le forze nell’eventualità di un conflitto tra le potenze nello Stretto. Il Giappone, che si è sempre astenuto dal commentare le potenziali situazioni di emergenza a Taiwan in relazione al suo conflitto con la Cina, ha dichiarato che la sua posizione rimarrà quella di “incoraggiare il dialogo per una soluzione pacifica alle tensioni attraverso lo stretto”. In una dichiarazione congiunta rilasciata con il Giappone, Austin ed il Segretario di Stato americano Antony Blinken hanno affermato che il comportamento della Cina, laddove incompatibile con l’ordine internazionale esistente, “presenta sfide politiche, economiche, militari e tecnologiche all’alleanza e alla comunità internazionale”. Contattati da Reuters, l’Ambasciata degli Stati Uniti in Giappone ed i rappresentanti del ministero della Difesa giapponese non hanno per ora rilasciato alcun commento. [fonte Reuters]
Ha collaborato Alessandra Colarizi
Classe ’94, valdostana, nel 2016 si laurea con lode in lingua cinese e relazioni internazionali presso l’Università cattolica del sacro cuore di Milano. Nonostante la sua giovane età, la sua passione per la cultura cinese e le lingue la portano a maturare 3 anni di esperienza professionale in Italia, Svezia, Francia e Cina come policy analyst esperta in Asia-Pacifico e relazioni UE-Cina. Dopo aver ottenuto il master in affari europei presso la prestigiosa Sciences Po Parigi, Sharon ora collabora con diverse testate italiane ed estere, dove scrive di Asia e di UE.