In Cina e Asia – I costi del coronavirus

In Notizie Brevi by Alessandra Colarizi

Secondo Goldman Sachs, il coronavirus di Wuhan rischia di rallentare la domanda globale di petrolio. La perdita potrebbe ammontare a 260mila barili al giorno, trascinando i prezzi del greggio verso il basso di 2,90 dollari al barile. Con il Capodanno cinese alle porte, i mesi di gennaio e febbraio si presterebbero ad un aumento di viaggi e acquisti. Ma le misure precauzionali introdotte per limitare il contagio avranno verosimilmente effetti negativi su buona parte delle attività commerciali, fatta eccezione per il delivery e l’industria farmaceutica. Ad accusare il colpo sarà anche Hong Kong, già visibilmente provata da mesi di proteste anticinesi. Nel 2003 la Sars costò alla Cina tra i 40 e i 50 miliardi di dollari nei settori del turismo e del retail. Lo scorso anno, durante la Festa di Primavera sono stati spesi 74 miliardi di dollari in viaggi e 145 miliardi in shopping e food. Intanto si preannunciano tempi duri per il sindaco di Wuhan. Dopo il mea culpa di Zhou Xianwang ai microfoni della CCTV per aver sottostimato la portata del contagio, sul web sono spuntate le prime richieste di dimissioni. Con il beneplacito dei censori. [fonte: Bloomberg, AP, scmp]

Banche centrali in allerta per Libra e lo yuan digitale

Le banche centrali di Giappone, Europa e Canada stanno esaminando congiuntamente gli effetti che l’emissione di valute digitali potrebbero avere a livello internazionale, un chiaro avvertimento a Libra, la criptovaluta di Facebook, e o allo yuan digitale, a cui sta lavorando la People’s Bank of China. Bank of Canada, Bank of England, Bank of Japan, la Banca centrale europea, la Banca nazionale svizzera e la svedese Riksbank, affiancheranno la Bank of International Settlement nello studio dell’impatto che le valute elettroniche avranno sulle politiche monetarie a livello internazionale. Il nuovo gruppo di ricerca si concentrerà inoltre su come bilanciare l’anonimato tipico delle criptovalute con l’esigenza di frenare il fenomeno del riciclaggio. Ma, secondo il Nikkei Asian Review, a preoccupare gli istituti di credito occidentali è sopratutto l’eventualità di un’affermazione dello yuan sul proscenio globale. [fonte: Nikkei]

Capodanno cinese: i big tech regalano 2 miliardi di dollari

Ben 14,6 miliardi di yuan (2,1 miliardi di dollari). E’ la cifra che le aziende di internet cinesi si apprestano a regalare in occasione del Capodanno lunare con lo scopo di attrarre nuove utenti. Gli incentivi verranno dispensati soprattutto sotto forma di hongbao digitali, le bustine rosse scambiate tra amici e parenti durante le festività. Al vertice della classifica troviamo, tra gli altri, Tencent, intenzionata a spendere 1 miliardo di yuan per promuovere il suo servizio di video brevi Weishi. La cifra, che raddoppia quanto sborsato l’anno scorso, dovrebbe riuscire a strappare qualche utente in più a Douyin, la popolare app di microvideo lanciata da ByteDance, che si riconferma tra le aziende più generose con 2 miliardi di yuan stanziati. Seguono la piattaforma di clip Kuaishou e il gruppo Alibaba, che attraverso Alipay spenderà 500 milioni di yuan in hongbao, a cui si aggiungono i 2 miliardi destinati alla piattaforma di e-commerce Juhuasuan, principale rivale di Pinduoduo nelle aree rurali e nelle città di terza fascia.

Mentre i fan di Tencent si fregano le mani, tra gli impiegati predomina la frustrazione: per la prima volta in quasi venti anni, non si terrà la tradizionale cerimonia di consegna delle hongbao, una delle rare occasioni in cui il fondatore Pony Ma incontra direttamente il personale. Pare che la psicosi da coronavirus abbia inciso notevolmente sulla decisione. [fonte: Caixin]

Il successo è nelle nostre mani

Personalità, propensione all’apprendimento, livello di intelligenza, abilità artistica e carisma. Tutto questo e molto altro è contenuto nelle nostre impronte digitali. O meglio, è quanto sostiene la DMIT (test dei dermatoglifi per l’intelligenza multipla), una pseudoscienza basata sull’analisi del palmo della mano, sempre più popolare tra la classe media cinese, secondo la quale le creste epidermiche su mani e piedi si relazionano con le funzioni cerebrali. L’obiettivo è sempre lo stesso. Comprendere le potenzialità dei propri figli per meglio indirizzarli durante la fase della crescita. La pratica, un’estensione della dattiloscopia, è stata lanciata negli anni ’80 dal ricercatore taiwanese Chen Yimou che ha preso spunto dalla teoria delle intelligenze multiple dello psicologo di Harvard Howard Gardner. Ma è solo nel 2005 che la  DMIT ha raggiunto la Cina continentale, dove tutt’oggi continua ad espandersi seppur clandestinamente. [fonte: Sixth Tone]

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