I titoli di oggi:
- Hong Kong, annullati i passaporti degli attivisti pro-democrazia
- Festa delle barche di drago, cresce il turismo interno ma non i consumi
- Taiwan, arrestato per ingresso illegale uomo in arrivo dalla Cina
- Taiwan, gli Usa preparano risposta a un’invasione cinese
- Cina, accoltellamento contro docenti americani. Ambasciata Usa: “Aggressione preoccupante”
- Mongolia, già 7 milioni gli animali uccisi dal clima estremo
Hong Kong, annullati i passaporti degli attivisti pro-democrazia
Mercoledì 12 giugno le autorità di Hong Kong hanno dichiarato che i passaporti di alcuni attivisti non sono più validi a causa della nuova legge per la Sicurezza nazionale. Nel suo annuncio il dipartimento di Sicurezza pubblica ha affermato che non sono più validi i documenti per l’espatrio di diverse personalità fuggite all’estero e coinvolte nel movimento pro-democrazia che nel 2019 ha contestato l’ingerenza di Pechino nella regione amministrativa speciale. Tra le persone colpite dalla sentenza rientrano l’ex parlamentare Nathan Law, il sindacalista Mung Siu-tat e gli attivisti Simon Cheng, Finn Lau, Johnny Fok e Tony Choi.
Festa delle barche di drago, cresce il turismo interno ma non i consumi
Lunedì 10 giugno in Cina si è celebrata la Festa delle barche di drago (Duanwujie) e i dati sugli spostamenti all’interno della Repubblica popolare confermano il trend ascendente della ripresa del turismo interno registrato precedentemente in occasione del Capodanno lunare. Il ministero della Cultura e del Turismo ha rilevato 110 milioni di viaggi interni, in aumento del 6,3% su base annua e del 14,6% rispetto alla stessa festività del 2019. Deludono tuttavia i consumi che in termini di spesa individuale si sono attestati ben al di sotto (10%) dei livelli registrati nel 2019.
Taiwan, arrestato per ingresso illegale uomo in arrivo dalla Cina
Un uomo di 60 anni ha raggiunto il porto alla foce del fiume Tamsui, a Nuova Taipei City, ed è stato arrestato per ingresso illegale nel paese. Ruan, questo il cognome dell’accusato, era stato avvistato il giorno prima a 11 km dalla costa con il suo motoscafo, che avrebbe guidato dal porto cinese di Fuzhou. L’uomo afferma di essere “un ex capitano della marina cinese” e il suo ingresso ha sollevato critiche e preoccupazioni sulla sicurezza delle coste taiwanesi. “La sicurezza dei confini nazionali non può permettersi errori. Questo incidente indica che la guardia costiera e i meccanismi di segnalazione della sicurezza di prima linea non sono stati gestiti in modo efficace”, ha detto alla stampa il sindaco Hou You-yi.
Taiwan, la strategia Usa per rispondere a un’invasione cinese
Secondo il Washington Post, che riporta le parole del nuovo comandante delle forze Usa dell’Indo-Pacifico Samuel Paparo, l’esercito americano avrebbe elaborato un piano di risposta a un’eventuale invasione di Taiwan “con la massima durezza”. La strategia prevede di contrastare una possibile offensiva-lampo di Pechino, trasformando lo Stretto di Taiwan in “un inferno di droni” (la strategia si chiama, infatti, hellscape). La nota testata ultranazionalista cinese Global Times ha risposto con un editoriale che attacca Washington e definisce il piano una “pia illusione”, riportando le parole dell’ ammiraglio in pensione Wang Yunfei.
Cina, accoltellamento contro docenti americani. Ambasciata Usa: “Aggressione preoccupante”
Lunedì 12 giugno quattro insegnanti del Cornell College sono stati attaccati da un uomo armato di coltello mentre si trovavano in un parco a Jilin city, nell’omonima provincia nordorientale. Non sono ancora chiare le motivazioni dell’aggressione, ma secondo la testimonianza di una delle vittime, l’assalitori sarebbe un uomo disoccupato di nome Cui. L’ambasciatore statunitense in Cina Nicholas Burns si è detto “arrabbiato e profondamente turbato dall’accoltellamento di tre statunitensi e un cittadino residente in Iowa” in un post pubblicato su X. I docenti si trovavano a Jilin per una visita all’università Beihua con cui collabora la propria organizzazione. Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha poi affermato, durante la conferenza stampa di martedì, che si tratta di un “incidente isolato” e che la polizia sta procedendo con le indagini.
Mongolia, già 7 milioni gli animali uccisi dal clima estremo
Nel 2024 in Mongolia sono già morti almeno 7,1 milioni di animali da reddito a causa di una combinazione di fenomeni climatici estremi nota con il nome di “dzud”. Il letale mix tra siccità, nevicate abbondanti e temperature più rigide della media stagionale ha dato un colpo all’economia del paese, che dipende all’80% dalla pastorizia. Secondo gli analisti non si tratta di un fenomeno isolato, bensì di una seria minaccia che non potrà che intensificarsi con l’aggravarsi del cambiamento climatico a livello globale.