In Cina e Asia – Gli avvocati per i diritti umani confessano

In by Gabriele Battaglia

Gli avvocati e attivisti per i diritti umani arrestati nei giorni scorsi in Cina hanno confessato ed espresso rimorso per le loro attività. Il porto di Hong Kong viene superato dal porto di Ningbo per traffico di container nel primo semestre di quest’anno. Un video su Gengis Khan sarebbe il video di propaganda guardato da venti turisti stranieri arrestati nel nord della Cina la scorsa settimana. La Mitsubishi chiede scusa per i prigionieri di guerra condannati ai lavori forzati durante la seconda guerra mondiale. Arrestato un attivista sudcoreano che chiedeva chiarezza sul caso Sewol. Tutti (o quasi) al voto in Corea del Nord.  CINA – Gli avvocati per i diritti umani "confessano"
Aumentano i timori che gli avvocati e gli attivisti per i diritti umani colpiti da un giro di vite durante la scorsa settimana non avranno un processo equo e trasparente, dopo che i media di stato hanno riportato che il responsabile di uno studio legale avrebbe confessato mentre altri detenuti avrebbero “espresso rimorso”. L’impressione è che i giochi siano già fatti e che il verdetto di colpevolezza sia già stato emesso, almeno per via giornalistica.
Almeno 233 attivisti e avvocati sono stati portati via, convocati dalla polizia o arrestati in quella che i gruppi di sostegno hanno definito il più pesante crackdown dai tempi di Tian’anmen. Quattordici persone sono ancora in stato di custodia e di sei si sono perse le tracce. Gli avvocati di Hong Kong hanno intanto lanciato una petizione globale contro gli arresti.

HONG KONG – Decadenza di un porto
Il porto di Hong Kong è stato superato da quello di Ningbo – nelle Cina continentale – per quanto riguarda il traffico di container, nel primo semestre di quest’anno. Due anni fa, l’ex colonia britannica fu superata da Shenzhen al terzo posto nella classifica dei porti di tutto il mondo. Adesso, Shanghai è prima, seconda Singapore, terza Shenzhen, quarta Ningbo e solo quinta Hong Kong, segno di una decadenza che si riflette nella psicologia collettiva della città, con la paura della Cina continentale a diffondersi sempre più.

CINA – Genghis Khan o Osama Bin Laden?
I circa venti turisti stranieri – britannici, sudafricani e un cittadino indiano – arrestati la settimana scorsa nel nord della Cina perché stavano guardando un video di "propaganda terrorista" messo in circolazione “da un’organizzazione criminale” – avrebbero in realtà guardato un documentario su Genghis Khan, dice un portavoce che rappresenta due di loro. I turisti erano stati fermati all’aeroporto di Ordos il 10 luglio, suscitando preoccupazione diplomatica. La Cina è intenta in una grande campagna antiterrorismo da circa un anno, che può prendere la mano a qualche funzionario molto zelante e altrettanto ignorante.

GIAPPONE – La Mitsubishi Materials chiede scusa per i tragici eventi del passato.

Foto credit: guardian.com

Durante una cerimonia al Museo della tolleranza del Centro Simon Wiesenthal di Los Angeles, l’azienda giapponese ha offerto per voce di un suo dirigente pubbliche scuse per lo sfruttamento di migliaia di prigionieri di guerra americani in miniere e stabilimenti durante la seconda guerra mondiale. Oltre 12mila soldati americani vennero impiegati come forza lavoro nei territori controllati dall’impero giapponese durante il conflitto. Presente alla cerimonia anche James Murphy, 94 anni, sopravvissuto alla marcia della morte di Bataan nelle Filippine del 1942 e ai lavori forzati in una miniera di rame di proprietà dell’allora Mitsubishi Mining nell’odierna provincia giapponese di Akita.

COREA DEL SUD – Arrestato l’attivista per la verità sulla Sewol
Park Rae-gun è un attivista per i diritti umani e civili del Center for Human Rights. Lo scorso 16 luglio è stato raggiunto da un ordine d’arresto. L’accusa è di aver organizzato una manifestazione senza autorizzazione, terminata in scontri con la polizia, per commemorare il primo anniversario dalla tragedia della Sewol, il traghetto affondato a marzo del 2014 facendo oltre 300 morti, in gran parte studenti in gita. Assieme ad altri sigle della cosiddetta Alleanza 16 aprile Park chiede un’indagine approfondita sull’accaduto. Secondo gli attivisti per i diritti civili si tratta di un arresto politico, per intimidire i critici che chiedono spiegazioni al governo guidato dalla presidentessa Park Geun-hye.

COREA DEL NORD – Al voto quasi la totalità degli aventi diritto
Foto credit: bbc.com

99,97 per cento. Sarebbe questa la percentuale degli aventi diritto che si è recata alle urne per votare i rappresentanti del Partito del lavoratori di Corea, l’unico partito sulla scena politica nazionale nordcoreana, nei consigli locali. Il voto è in realtà poco più di una conferma dei candidati proposti dal partito di Kim Jong Un. Le elezioni tenutesi per i rappresentanti al parlamento avevano fatto segnare la stessa percentuale di votanti, ma per gli osservatori degli affari nordcoreani, erano state soprattutto un modo per capire la portata delle purghe del giovane Kim. 

[Foto credit: wsj.com]