I titoli di oggi:
- Gaza, la Cina pubblica documento per raggiungere una “pace duratura”
- La Cina rilascia le prime immagini della stazione spaziale Tiangong
- Governatore banca centrale cinese: “Slegare la crescita dagli investimenti”
- Hong Kong: 47 attivisti rischiano l’ergastolo
- Gli Usa accusano un funzionario indiano per il tentato omicidio di un leader sikh
- La Corea del Nord rilancia il commercio con la Russia
Nella giornata mondiale di solidarietà con il popolo di Palestina, la Cina ha pubblicato un position paper per raggiungere una soluzione “completa, giusta e duratura” della questione palestinese. “Il punto cruciale del conflitto israelo-palestinese risiede nel ritardo nella realizzazione del legittimi diritto nazionale del popolo palestinese di creare uno stato indipendente“, ha dichiarato Xi Jinping nel suo messaggio in occasione della ricorrenza. Secondo quanto espresso nel documento emesso dal ministero degli Esteri cinesi, “il cessate il fuoco non può avere una data di scadenza” e il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha il dovere di ricoprire “un ruolo costruttivo”. In visita al Palazzo di vetro per la fine della presidenza cinese di turno, anche il ministro degli Esteri Wang Yi ha riaffermato la centralità dell’Onu nelle dinamiche globali. Incontrando il segretario generale Antonio Guterres, il funzionario cinese ha salutato la Risoluzione 2712 – la prima approvata a inizio mese dal Consiglio per un cessate il fuoco – come il primo passo per risolvere il conflitto israelo-palestinese attraverso mezzi politici. Il secondo step – secondo le autorità di Pechino – consiste nell’organizzare in sede Onu una conferenza di pace internazionale “ampia, autorevole ed efficace” “il più presto possibile”. La posizione cinese ha incassato il sostegno dei paesi islamici, come evidenziato durante i bilaterali tra Wang e i delegati di Qatar, Giordania, Arabia Saudita, Palestina, Egitto, Indonesia, Malesia ed Emirati Arabi Uniti.
La Cina pubblica le prime immagini panoramiche della stazione spaziale Tiangong
La Cina ha rilasciato per la prima volta foto con un’inquadratura panoramica che mostrano l’intera struttura della sua stazione spaziale Tiangong. Le fotografie sono state scattate dalla navicella spaziale Shenzhou 16 da Gui Haichao, il primo ricercatore cinese e astronauta civile a entrare nello spazio, che ha ripreso dall’alto la stazione prima del suo ritorno sulla Terra il mese scorso. Dalle immagini si vede interamente la stazione a forma di T da 90 tonnellate, i suoi giganteschi pannelli solari e il braccio robotico principale, insieme alla vista della Terra sullo sfondo. Gli scatti della Tiangong, un progetto iniziato nel 1992 e completato lo scorso anno, sono stati resi noti lo scorso 28 novembre a Hong Kong da una delegazione in visita della China Manned Space Agency.
Governatore banca centrale cinese: “Slegare la crescita dagli investimenti”
Il governatore della banca centrale cinese è fiducioso che l’economia cinese godrà di “una crescita sana e sostenibile” nel 2024 e oltre, ma solo se adotto le dovute misure. In un discorso ai banchieri di Hong Kong, Pan Gongsheng ha lanciato una velata critica al vecchio modello di sviluppo cinese: basta con le costruzioni, è tempo che la Cina punti su altri settori, a cominciare dall’energia rinnovabile. Sebbene “il modello tradizionale di fare affidamento sulle infrastrutture e sul settore immobiliare possa generare una crescita più elevata, ritarderebbe l’aggiustamento strutturale e minerebbe la sostenibilità della crescita stessa”, ha detto Pan. Poi, la sentenza: “La trasformazione economica in corso sarà un viaggio lungo e difficile”. Le dure parole del numero uno della banca centrale cinese arrivano a distanza di ore dal rischio default di un altro colosso dell’immobiliare. Powerlong Real Estate ha dichiarato che la sua liquidità e i depositi bancari non sarebbero sufficienti a coprire il debito esistente e quello futuro. Lo sviluppatore ha inoltre affermato di non aver effettuato il pagamento di interessi di 15,9 milioni di dollari su titoli senior al 5,95 per cento con scadenza fissata ad aprile 2025.
Quarantasette attivisti di Hong Kong rischiano l’ergastolo
È arrivato alle battute finali il processo che vede imputati 47 attivisti pro-democrazia di Hong Kong, accusati di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale. A più di mille giorni dall’inizio del caso, i tre giudici dell’Alta corte di Hong Kong devono valutare se per gli imputati si configura il reato di “cospirazione sovversiva”, che comporta l’ergastolo. Tra chi è alla sbarra c’è anche l’attivista per la democrazia Joshua Wong, il professore di diritto Benny Tai e due ex deputati, Claudia Mo e Au Nok-hin. I 47 imputati sono tutti accusati di aver organizzato nel luglio 2020 delle elezioni primarie per designare i candidati dell’opposizione alle elezioni per il consiglio legislativo di Hong Kong. Secondo la procura, gli imputati puntavano a ottenere la maggioranza al consiglio legislativo di Hong Kong in modo da bloccare il voto sul bilancio se le autorità non avessero soddisfatto le loro richieste. Richieste che comprendevano un’inchiesta indipendente sulla repressione delle manifestazioni per la democrazia del 2019 e l’introduzione del suffragio universale nelle elezioni locali. Inoltre, l’accusa ritiene che gli attivisti volessero rovesciare l’esecutivo allora guidato da Carrie Lam. La fase finale del processo – che si svolge senza giuria – dovrebbe concludersi entro dieci giorni e la sentenza è prevista fra tre o quattro mesi.
Gli Usa accusano un funzionario indiano per il tentato omicidio di un leader sikh
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato un’accusa contro un funzionario del governo indiano per il complotto, poi sventato all’inizio di quest’anno, finalizzato all’assassinio a New York di un attivista sikh, considerato da Nuova Delhi un separatista. Secondo i procuratori federali, il funzionario avrebbe collaborato con un altro cittadino indiano per compiere l’assassinio. Il funzionario indiano non è stato nominato nell’atto di accusa, così come non è stato reso noto il nome della presunta vittima. Per il Financial Times, tuttavia, si tratta di Gurpatwant Singh Pannun, un cittadino statunitense-canadese che è consigliere generale di Sikhs for Justice, un gruppo con sede negli Stati Uniti che si batte per la secessione dello Stato indiano settentrionale del Punjab e per la creazione di uno Stato Sikh indipendente, chiamato “Khalistan”. New Delhi nega le accuse e rassicura Washington di aver istituito un comitato per esaminare le preoccupazioni sulla sicurezza sollevate dagli Stati Uniti.
La zona economica speciale della Corea del Nord rilancia il commercio con la Russia
La Zona Economica Speciale di Rason, in Corea del Nord, sta assumendo un ruolo cruciale nelle relazioni commerciali e politiche con la Russia. Istituita nel 1992 nel nord del Paese, la Zes nordcoreana sta fungendo da hub marittimo e ferroviario per gli scambi commerciali con la confinante Russia. Secondo funzionari statunitensi e sudcoreani, dallo scorso agosto il porto di Rason ha accolto navi russe sospettate di trasportare forniture militari dalla Corea del Nord alla Russia. In particolare, Pyongyang avrebbe inviato a Mosca circa 2mila container che dovrebbero contenere proiettili di artiglieria e missili a corto raggio. Ma Rason, che è la prima e più grande delle 29 zone di sviluppo economico della Corea del Nord, è fondamentale per l’attrazione di investimenti esteri nel Paese. Possiede uno dei primi e più grandi mercati del Paese “eremita”, è stato il luogo dove è nata prima rete mobile nordcoreana ed è l’unico posto in cui il regime di Pyongyang ha legalizzato l’acquisto e la vendita di case nel 2018. Per questo, gli analisti ritengono che Rason possa attrarre investitori e turisti russi.
A cura di Serena Console; ha collaborato Alessandra Colarizi
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.