I titoli di oggi:
- Gaza, inviato cinese condanna la posizione dell’Ue
- La Cina realizza “in house” la rete internet più veloce la mondo
- Cina, continua la campagna anticorruzione: record per il 2023
- Corea del Sud, servizi segreti accusano Pechino della disinformazione nel paese
- Cina, il vescovo di Pechino in visita a Hong Kong solleva timori sull’indipendenza religiosa
- Cina, nuovo caso di traffico di bambini nello Hubei
- L’inviato cinese in Ue condanna la posizione europea sul conflitto Israele-Hamas
- Il Giappone non è più la terza economia mondiale
Gaza, inviato cinese condanna la posizione dell’Ue
L’Europa avrà “molti rivali” se continuerà a condurre la propria politica estera secondo i propri valori morali, ha avvertito martedì 14 novembre l’ambasciatore cinese presso l’Ue, Fu Cong. Nel suo discorso il diplomatico ha colto l’occasione non solo per invitare l’Ue ad abbandonare il “doppio standard” nelle varie crisi mondiali, ma anche per criticare le recenti strette su beni, servizi e investimenti in arrivo dalla Cina. Presto è arrivata la risposta della controparte, l’ambasciatore dell’Ue in Cina Jorge Toledo, che ha rilanciato affermando che anche Pechino non adotta le stesse lenti nei confronti della guerra in Ucraina. Sulla strategia di “de-risking” adottata dall’Unione, invece, ha affermato che: “La nostra riduzione del rischio è indipendente dalla percezione che abbiamo della Cina e riguarda solo una piccola parte del nostro commercio.” E sottolineato, infine, il deficit sulla bilancia commerciale tra le due realtà come “il più grande della storia.”
Intanto la Camera di commercio cinese ha tenuto il primo sondaggio per misurare i contraccolpi del de-risking sulle aziende cinesi. Sebbene il 76% dei rispondenti abbia associato la nuova politica a un “impatto negativo”, oltre l’80% ha dichiarato di voler continuare a investire nel Vecchio Continente.
La Cina realizza “in house” la rete internet più veloce la mondo
Huawei Technologies Co. e China Mobile hanno collaborato con la Tsinghua University e Cernet.com alla costruzione di quella che sostengono essere la prima rete Internet al mondo con una larghezza di banda “stabile e affidabile” di 1,2 terabit al secondo, molte volte più veloce delle altre reti già esistenti. Dal 31 luglio a oggi il progetto ha già superato diversi test. La rete “è gestita sulla base delle tecnologie chiave di proprietà nazionale della Cina”, ha affermato l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
Cina, continua la campagna anticorruzione: record per il 2023
Le indagini anticorruzione nei confronti dei quadri del Partito comunista cinese hanno raggiunto un nuovo picco storico. A riportare la cifra record di 41 casi avviati da gennaio 2023 è la testata statunitense Bloomberg, che ha svolto un’analisi sui documenti rilasciati dalla Commissione centrale per l’ispezione disciplinare. Una cifra corrisponde al picco del 2014 (pur escludendo dal conto i due ex ministri di Esteri e Difesa sulla cui rimozione non sono ancora emersi dettagli), quando Xi Jinping aveva da poco lanciato la maxi operazione di controlli nei confronti dei funzionari corrotti promessa con l’arrivo alla guida del Partito nel 2012. Una stretta, quella di quest’anno, che secondo gli analisti segnala un nuovo tentativo di mantenere il controllo sulla “purezza ideologica” del Pcc, migliorare l’implementazione delle direttive e protegger da potenziali minacce politiche. Zhu Hong, direttore della Commissione sanitaria provinciale del Guangdong, è l’ultimo indagato annunciato al 13 novembre per “sospette gravi violazioni della disciplina e della legge”.
Corea del Sud, servizi segreti accusano Pechino di disinformazione
Dietro alle pubblicazioni di 38 siti di fake news sudcoreani ci sarebbe la mano del governo cinese. Lo afferma il National Intelligence Service, i servizi segreti della Corea del Sud, che in un comunicato ha fatto risalire la campagna di disinformazione pro-Cina presente su queste piattaforme alle agenzie di pubbliche relazioni cinesi Haimai e Haixun. Tra gli articoli presenti sulle pagine web dei siti indagati comparivano commenti denigratori relativi alla partecipazione di Seul a diversi tavoli di lavoro con gli Stati Uniti, mentre in altre pubblicazioni si esaltava la gestione della pandemia in Cina. I siti identificati sono stati chiusi dalle autorità e i servizi segreti cercano ora la collaborazione delle principali piattaforme social per scoprire ed eliminare le inserzioni diffamatorie finanziate dal governo cinese.
Il vescovo di Pechino in visita a Hong Kong solleva timori sull’indipendenza religiosa
Per la prima volta dal passaggio di Hong Kong dal Regno Unito alla Cina (avvenuto nel 1997), la metropoli asiatica è stata oggetto di un’inattesa visita ufficiale da parte dell’attuale vescovo di Pechino, Joseph Li. L’arrivo del religioso nella Regione amministrativa speciale nella giornata di martedì 14 novembre ha sollevato alcune preoccupazioni su un possibile tentativo da parte del governo di Pechino di introdursi anche in questo ambito della vita sociale della città. Il vescovo di Hong Kong Stephen Chow ha poi spiegato alla stampa che l’appuntamento rientra nel processo di riavvicinamento tra Vaticano e Repubblica popolare dopo la riconvalida di un nuovo – ma tutt’ora fragile – accordo sulla nomina dei vescovi. [Per approfondire potete consultare gli articoli pubblicati sul nostro sito cliccando qui].
Cina, nuovo caso di traffico di bambini nello Hubei
I media cinesi hanno reso noto un nuovo giro di vite nei confronti di un gruppo di professionisti legati all’ospedale Xiangyang Jianqiao, una delle maggiori strutture sanitarie della provincia dello Hubei. Cinque membri del personale sanitario e il direttore della struttura Ye Youzhi sono accusati di aver prodotto certificati di nascita falsi, aver fatto da tramite per la stipula di accordi per la maternità surrogata (illegali in Cina) e per la vera e propria vendita di bambini nati nella struttura. Non si tratta del primo caso di questo genere in Cina, dove durante la politica del figlio unico molte famiglie decidevano di consegnare al mercato nero i figli in sovrappiù, soprattutto se femmine, e non sono mancate le denunce relative alla scomparsa e al rapimento di bambini avvenuti negli ultimi decenni.
Fmi: “Il Giappone non è più la terza economia mondiale”
La Germania supera il Giappone e diviene la terza economia al mondo dopo Stati Uniti e Cina. È quanto afferma il Fondo monetario internazionale (Fmi) nelle sue ultime previsioni sull’economia globale. Come nota il quotidiano Handelsblatt, la Germania ha “contribuito poco” al sorpasso, poiché cresce più lentamente del Giappone in termini reali. Tuttavia, lo yen è “talmente sotto pressione” che l’economia nipponica resta indietro rispetto a quella tedesca “in termini di dollari”. Secondo l’Fmi, nel 2023 il Pil nominale del Giappone subirà una contrazione dello 0,2 per cento, mentre quello della Germania crescerà dell’8,5 per cento. Il prodotto interno lordo nipponico ammonterà quindi a 4,23 mila miliardi di dollari, mentre quello della Germania di 4,42 miliardi di dollari. [fonte: Nova Agenzia]
A cura di Sabrina Moles; ha collaborato Alessandra Colarizi
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.