- Fox Hunt: Dagli Usa accuse penali contro 7 cinesi
- Il vicepremier polacco annulla la visita a Seul
- Gli USA associano le batterie cinesi al lavoro minorile
- Impennata del tasso di difettosità dei chip cinesi
- Ucraina: la Corea del Nord partecipa alla ricostruzione dei territori occupati
Fox Hunt: Dagli Usa accuse penali contro 7 cinesi
Gli Stati Uniti hanno ufficializzato accuse penali contro sette cittadini cinesi, sospettati di aver condotto una campagna di intimidazioni e sorveglianza contro un connazionale residente negli Stati Uniti e la sua famiglia. L’imputato principale, Quanzhong An, e sua figlia sono stati arrestati giovedì mattina nell’ambito dell’ultimo caso avviato dal Dipartimento di Giustizia americano contro la campagna di rimpatrio forzato cinese “Fox Hunt“. Gli altri accusati restano latitanti. Secondo l’accusa, i due avrebbero agito su richiesta della Commissione cinese per l’ispezione disciplinare.
Il vicepremier polacco annulla la visita a Seul
Mariusz Blaszczak, vicepremier e ministro della Difesa nazionale della Polonia, ha annullato la visita prevista a Seul per martedì scorso, dopo che lo spazio aereo cinese è stato interdetto al jet della delegazione polacca dalle autorità di Pechino.
L’incontro con il ministro della Difesa sudcoreano Lee Jong-sup si è poi risolto in una videoconferenza nella giornata di mercoledì. Questo ha comportato l’assenza di Blaszczak alla cerimonia di consegna degli obici K-9 e del carro armato K2 che le sudcoreane Hanwha Defence e Hyundai Rotem esporteranno, rispettivamente, in Polonia. Oltre alla partnership Seul-Varsavia sulla fornitura di armi, alcuni osservatori ritengono che a pesare sulla decisione cinese siano stati gli aiuti militari forniti da Varsavia a Kiev e l’avvicinamento di Seul alla Nato.
Impennata del tasso di difettosità dei chip cinesi
Il Kommersant, testata giornalistica russa di proprietà dell’oligarca Alisher Usmanov, ha annunciato, citando una fonte anonima, che il tasso di difettosità dei chip cinesi importati in Russia è salito del 40%, rispetto al 2% del periodo precedente “allo scoppio delle ostilità in Ucraina”. Secondo il giornale, l’aumento dei difetti è dovuto alle sanzioni occidentali, che hanno indotto i distributori stranieri a ricorrere a fornitori non autorizzati e che commercializzano componenti di qualità inferiore. Questo probabilmente produrrà un raddoppiamento dei prezzi finali dei prodotti di elettronica.
C’è da tenere presente che il volume delle spedizioni di componenti elettronici da marzo a giugno è aumentato del 209% rispetto all’anno precedente, secondo un rapporto di agosto del Merics. “La Cina è intervenuta per colmare il vuoto lasciato da un calo del 90% delle esportazioni globali verso la Russia”, hanno sottolineato gli analisti François Chimits e Antonia Hmaidi. Il Ministero russo dell’Industria e del Commercio ha dichiarato a Kommersant di non essere al corrente di alcun aumento delle spedizioni difettose.
Gli USA associa le batterie cinesi al lavoro minorile
Le batterie agli ioni di litio provenienti dalla Cina sono state inserite nell’elenco dei beni prodotti con lavoro minorile o forzato dall’amministrazione Biden. Il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che quasi il 90% del cobalto importato dalla Cina proviene da miniere informali che impiegano bambini nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Le aziende statunitensi che utilizzano i prodotti che compaiono nella lista del Dipartimento del Lavoro non vanno incontro ad alcuna sanzione, ma il compendio “può essere considerato un radar di rischio utilizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica” sui temi dello sfruttamento, come ha spiegato la portavoce del Dipartimento Christine Feroli. Secondo alcuni esperti, si tratta di una mossa degli Stati Uniti per controbilanciare l’influenza di Pechino, che è in testa all’industria globale dei veicoli elettrici e alla fornitura di metalli necessari alla produzione di batterie, disincentivando l’approvvigionamento di componenti critici dalla Cina.
Ucraina: la Corea del Nord partecipa alla ricostruzione dei territori occupati
Le autorità della Corea del Nord hanno completato la selezione dei lavoratori che dovrebbero prendere parte alla ricostruzione dei territori dell’Ucraina occupati dalla Russia, e formalmente annessi da quest’ultima alla fine del mese scorso, a seguito di referendum disconosciuti dalla maggior parte della comunità internazionale. E’ quanto riporta il portale d’informazione “Daily NK” (ripreso da Agenzia Nova), che cita una fonte a Pyongyang. Della selezione si sarebbe occupato il dipartimento di Affari economici del Partito del lavoro nordcoreano, che avrebbero reclutato dallo scorso luglio “tra gli 800 e i mille lavoratori” da inviare nelle regioni dell’Ucraina occupate dalla Russia, e in particolare nel Donbass.
Di Michelle Cabula; ha collaborato Alessandra Colarizi