In Cina e Asia – Disputa Mar cinese meridionale, Xi: «no a interventi esterni»

In by Gabriele Battaglia

I titoli della nostra rassegna di oggi:
– Xi Jinping: «Risolvere le dispute sul Mar cinese meridionale senza estranei»
– «Abbiamo potere sulla Cina» dice Trump che rivela la sua politica estera
– Il live-stream della Durex fa scattare la censura sull’oscenità online
– Ondata di caldo in India: niente fornelli accesi tra le 9 del mattino e le 6 del pomeriggio in Bihar
– Il partito di Kim Jong-un al congresso dopo 36 anni 
– Dopo il terremoto Kumamoto punta sulla sua mascotte
Xi Jinping: «Risolvere le dispute sul Mar cinese meridionale senza estranei»

Le dispute territoriali nel Mar cinese meridionale vanno risolte tra i paesi direttamente coinvolti, senza l’intromissione di «estranei», ha detto il presidente Xi Jinping. Parole che suonano come un attacco indiretto agli Stati Uniti che hanno avviato una serie di pattugliamenti aerei e navali a difesa della libertà di navigazione in quelle che Washington ritiene acque internazionali. A Pechino però la vedono diversamente: la risoluzione deve essere pacifica e fondata su «consultazioni e negoziazioni amichevoli tra i paesi coinvolti». Tra i paesi interessati dalla disputa, ci sono le Filippine, il Vietnam e la Malaysia.
Xi Jinping ha parlato della questione in occasione di un forum internazionale per la sicurezza in Asia e nel Medio Oriente in corso in questi giorni a Pechino. Xi ha fatto anche riferimento alle tensioni in Corea del Nord dichiarando il proprio impegno a fianco dell’Onu affinché la situazione non degeneri in conflitto. Nei prossimi giorni è attesa inoltre la sentenza del tribunale internazionale dell’Aja sulla causa che vede le Filippine contro la Cina. Pechino ha deciso di non prendere parte al processo facendo capire che il tribunale non aveva giurisdizione sul caso.

«Abbiamo potere sulla Cina» dice Trump che rivela la sua politica estera

Il probabile candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che userà il potere economico degli Stati Uniti per spingere la Cina a tenere sotto controllo la Corea del Nord. Trump non ha perso l’occasione per attaccare nuovamente Pechino e l’attuale presidente Barack Obama. «Il nostro presidente ha permesso alla Cina di continuare il suo assalto economico sul lavoro e sulla ricchezza degli americani», ha spiegato Trump, che ha poi aggiunto: «Ha permesso alla Cina di rubare segreti governativi con attacchi informatici e di portare avanti spionaggio industriale contro gli Usa e le sue aziende». Ma, ha dichiarato il magnate, Washington farà leva sulla sua preminenza economica. Nel suo piano globale di politica estera, Trump ha infine dichiarato che «non esiterà» a usare la forza militare in mancanza di alternative e che promuoverà un programma di rafforzamento del comparto militare per tenere testa ai programmi di Cina e Russia.

Il live-stream della Durex fa scattare la censura sull’oscenità online

Milioni di netizen nelle ultime ore hanno atteso febbrilmente il live-stream della prova prodotto di una nuova serie di profilattici della Durex messi in vendita in Cina. Alla fine le loro aspettative sono state deluse. Mentre le autorità censorie cinesi hanno annunciato nuove misure restrittive nei confronti dei «contenuti a sfondo sessuale» diffusi online. Nelle tre ore di trasmissione, le 50 coppie scelte per la prova prodotto sono state intervistate, mostrate mentre facevano esercizio fisico e mangiavano frutta.
Ma alla fine, al momento clou, la diretta si è conclusa in una nuvola di fumo, per la delusione di molti spettatori (in totale oltre 5 milioni). Che hanno creato un hashtag di protesta contro l’azienda inglese, #resistdurex, e in commenti a favore della concorrente sul mercato cinese, Okamoto. L’ultima trovata pubblicitaria di Durex ha però provocato una reazione delle autorità cinesi che hanno dichiarato impegno a tutto campo contro i contenuti pornografici o «suggestivi» nelle trasmissioni via web. Siti come douyu.com e yy.com, popolari servizi di streaming video online, sono già nell’occhio del ciclone per contenuti osceni e violenti.

Il partito di Kim Jong-un al congresso dopo quasi 40 anni 

Il Partito dei lavoratori, il partito al governo in Corea del Nord, si riunirà il prossimo 6 maggio nel suo primo congresso degli ultimi quattro decenni. Sarà un importante occasione per gli osservatori del Regno eremita per notare cambiamenti al vertice o nel politiche a nord del 38esimo parallelo. Occhi puntati soprattutto sui possibili nuovi test nucleari da parte di Pyongyang, non nuova ad inaugurare importanti eventi politici in questo modo. 
L’ultimo test, il quarto, lo scorso gennaio ha causato la reazione delle Nazioni Unite e l’imposizione di nuove sanzioni e ulteriori restrizioni al commercio e ai contatti con la Corea del Nord, sempre più isolata anche dal suo unico alleato, la Cina. L’ultimo congresso del Partito al governo a Pyongyang risale all’ottobre 1980, prima della nascita dell’attuale leader Kim Jong-un. Durò quattro giorni e segnò la nomina formale di Kim Jong-il, padre del giovane Kim Jong-un, a successore del padre della patria Kim Il-sung.

Ondata di caldo in India: niente fornelli accesi tra le 9 del mattino e le 6 del pomeriggio in Bihar

Il governo del Bihar, stato dell’India nord-orientale, ha emesso un’ordinanza che proibisce l’accensione dei fornelli da cucina tra le 9 del mattino e le 6 del pomeriggio e di effettuare rituali di preghiera che prevedano l’accensione di fuochi prima delle 9 del mattino per ridurre il rischio di incendi in una delle zone più colpite dalla recente ondata di caldo. Gli incendi nello stato hanno finora provocato la morte di 66 persone. I livelli di acqua sono scesi a soglie di allerta, rendendo impossibile il controllo efficace di nuovi roghi.
L’ondata di caldo record che sta interessando diverse zone del paese subcontinentale non accenna a diminuire. 46,3 gradi sono stati misurati nello stato di Odisha, India orientale. La massima a Delhi prevista per ieri era di oltre 40 gradi. Il caldo record del 2015 ha causato la morte di oltre 2000 persone.

Dopo il terremoto Kumamoto punta sulla sua mascotte

Kumamon, un grassoccio orso nero con le guance rosse, mascotte ufficiale della provincia di Kumamoto, sarà la chiave del rilancio dell’area duramente colpita da due forti terremoti due settimane fa. Da lui, la cui immagine è stata finora principalmente associata ai depliant turistici, passerà infatti la campagna di raccolta fondi per la ricostruzione. Secondo un nuovo provvedimento del governo provinciale, chiunque promuoverà attività di raccolta fondi potrà usare liberamente l’immagine di Kumamon. E la scommessa ha buone possibilità di essere vinta: le mascot sono un business assai redditizio in Giappone in grado di muovere miliardi di yen.
Nel 2015, dopo che la provincia di Kumamoto ha deciso di usare il personaggio per fini pubblicitari all’estero, i prodotti con il simpatico orso hanno fruttato quasi 900 milioni di dollari, rendendo Kumamon tra le mascot giapponesi più celebri in patria e all’estero. Anche la provincia di Oita ha deciso di sfruttare la sua mascot, Mejiron, per la raccolta fondi a favore delle comunità terremotate.