I titoli di oggi:
- Davos 2022, Xi Jinping invita a uscire dalla mentalità da “Guerra Fredda”
- Semiconduttori, la crisi incentiva la produzione in Cina
- Vendita di biglietti olimpici e acquisto di prodotti esteri: stretta dopo il caso Omicron a Pechino
- Stretta normativa sui casinò di Macao. Ma sale il valore delle loro azioni
- La Corea del Sud multa i giganti della logistica per i prezzi troppo alti
- L’Indonesia ufficializza il trasferimento della capitale
Uscire dalla mentalità da Guerra Fredda. È questo il messaggio principale del discorso del presidente Xi Jinping al forum di Davos, anche quest’anno riproposto a distanza a causa della pandemia. Un espediente retorico da tempo parte del carnet comunicativo della leadership di Partito, ma che rimette sul tavolo dei negoziati globali le gravi sfide di questi ultimi due anni. Nel suo discorso Xi Jinping ha riproposto l’idea di collaborazione globale come unica via per uscire dall’impasse della crisi politica ed economica dell’era post-Covid. Le recenti statistiche sulla performance economica e demografica di Pechino hanno contribuito a rafforzare il messaggio di Xi al World Economic Forum: “Le grandi economie dovrebbero vedere il mondo come un’unica comunità, pensare in modo più sistematico, aumentare la trasparenza delle politiche, la condivisione delle informazioni e coordinare gli obiettivi, l’intensità e il ritmo delle politiche fiscali e monetarie, in modo da evitare che l’economia mondiale precipiti nuovamente”. Tra gli altri temi trattati da Xi sono emersi la crisi climatica e la pandemia, come anche sottolineato dal premier indiano Narendra Modi che ha definito il suo paese la “farmacia del mondo”. La conferenza, iniziata lunedì 17 gennaio, proseguirà per altri quattro giorni con la presenza dei principali leader mondiali, nomi importanti dell’economia globale e rappresentanti delle organizzazioni internazionali.
Nel frattempo, una nuova analisi condotta dallo US-Cina Economic and Security Review Commission ha affermato che, nonostante il peso economico e geopolitico di Pechino, sono ancora poche le posizioni di leadership occupate da cittadini cinesi all’interno dei principali organi internazionali. Nel 2021 il numero di cinesi con posizioni di rilievo all’interno delle agenzie Onu era 1.384, solo l’1,2 per cento del totale: molto meno dei 5.459 dipendenti americani e persino inferiore ai numeri dei dipendenti provenienti dal Mali. “Ciò potrebbe limitare gli sforzi della Cina nel promuovere la riforma del sistema di governance globale”, ha affermato Cui Cui Shoujun, vice preside della scuola di governance internazionale della Renmin University.
Semiconduttori, la crisi incentiva la produzione in Cina
Che la carenza di microchip sui mercati globali rappresenti un serio problema per lo sviluppo tecnologico avanzato è un dato di fatto da diversi mesi. Ma i dati ufficiali diffusi dal Governo cinese dipingono una situazione positiva, almeno per le produzioni made in China. Secondo quanto dichiarato da Pechino, la produzione di circuiti integrati è aumentata de 33% nel corso dell’ultimo anno, il doppio rispetto ai numeri del 2020. Un’accelerazione che il Dipartimento nazionale di statistica (Nbs) non ha descritto nei dettagli, dato che la Cina è ancora indietro sulla produzione dei modelli più avanzati, come quelli a 2 nanometri in fase di sperimentazione a Taiwan.
L’annuncio potrebbe avere comunque un impatto significativo sui mercati internazionali, dato che anche la statunitense Semiconductor Industry Association (Sia) prevede che l’industria cinese dei semiconduttori potrebbe rappresentare il 17,4% delle vendite globali entro il 2024. Questo renderebbe la Cina il terzo produttore al mondo di semiconduttori, ma ciò non esclude che siano altrettanto importanti i dati sulle importazioni di chip nel paese: secondo l’Amministraizone generale delle dogane, Pechino ha speso 432 miliardi di dollari nel 2021, il 23,6% in più rispetto all’anno precedente. Le stesse cifre sono state investite complessivamente per le importazioni di grano e di petrolio. Sebbene le aziende cinesi siano ancora dei pesci piccoli sul mercato globale dei chip, anche l’output di prodotti terzi ottenuti dall’impiego di chip cinesi stia subendo la stessa spinta verso l’alto spronata dalle ultime politiche: secondo lo Nbs, la produzione cinese di veicoli a nuova energia è aumentata del 145,6% nel 2021, mentre la robotica è cresciuta del 44,9%.
Vendita di biglietti olimpici e acquisto di prodotti esteri: stretta dopo il caso Omicron a Pechino
La scoperta di un caso solitario di Omicron a Pechino nel fine settimana ha spinto ieri le autorità locali a esortare i cittadini a non ordinare merci all’estero. Si tratta dell’ultimo tentativo volto a frenare l’epidemia di Covid a poche settimane dalle vacanze del Capodanno lunare e dall’inizio delle Olimpiadi invernali di Pechino, dopo che il paziente della capitale a cui è stata diagnosticata la variante Omicron aveva “autodenunciato” di aver ricevuto il pacco da Toronto l’11 gennaio. A Haidian, suo distretto natale, sono state testate oltre 16 mila persone.
Malgrado secondo la comunità scientifica non ci sia alcuna prova certa che attesti la trasmissione mediante prodotti importati, il vicedirettore del servizio postale della capitale Liao Linzhu ha esortato la gente a non ordinare merci dall’estero. Le misure rispettano la politica della “tolleranza zero” attuata dal governo cinese, che ha spinto i funzionari locali ad affrontare pressioni contrastanti, tra la responsabilità dell’attuazione delle nuove misure di prevenzione e le punizioni che devono affrontare per i fallimenti più o meno reali nel controllo dei focolai. Nella capitale il governo ha introdotto l’obbligo per tutti i nuovi arrivati di presentare un test Covid negativo entro 48 ore all’arrivo in città, e un altro entro le 72 ore successive. Non solo. Assieme a Shanghai e ad altre grandi città del paese ha fortemente sconsigliato alla popolazione di non viaggiare durante le imminenti festività del Capodanno lunare, impedendo ancora una volta ai milioni di migranti rurali di raggiungere le loro città di origine. Infine, anche un caso di trasmissione del virus da animale all’uomo (dei criceti importati dall’estero) ha fatto scattare l’allarme a Hong Kong.
Ma la stretta riguarda in primo luogo l’evento cardine delle prossime settimane. Dopo la “bolla” creata nelle ultime settimana intorno alle sedi dei Giochi olimpici, con migliaia di persone a cui è stato impedito di avere contatti fisici diretti con il mondo esterno, ieri il comitato olimpico ha annunciato che i biglietti non saranno venduti al grande pubblico, ma saranno distribuiti a gruppi “mirati” di persone.
Stretta normativa sui casinò di Macao. Ma sale il valore delle loro azioni.
Saranno solo sei gli operatori di casinò autorizzati a Macao, e la durata della loro licenza sarà dimezzata a 10 anni e fino a 3 di estensione, rispetto ai precedenti 20 anni e fino a 5 di estensione. Il piano governativo, frutto di un periodo di consultazione pubblica di 45 giorni che si è concluso il 29 ottobre scorso, ha il fine di “promuovere il sano sviluppo dell’industria del gioco di Macao [..] e prevenire i possibili effetti negativi del gioco d’azzardo” e passerà alla legislatura per l’approvazione prima di essere pubblicato come legge. Negli ultimi anni il governo locale ha massicciamente inasprito il controllo sugli operatori – e sulla fuoriuscita di flussi illeciti di capitale dalla Cina continentale – sotto la spinta di Pechino di trasformare la regione da un centro di casinò a un centro finanziario.
Prima che il governo di Macao svelasse il piano, i sei operatori di casinò hanno registrato un + 9,9% nelle azioni – pari a 42,2 miliardi di dollari di Hong Kong. Al primo posto Sands China, fondata dal defunto magnate dei casinò Sheldon Adelson, le cui azioni sono cresciute del 22,3% e hanno terminato la giornata di ieri in rialzo del 14,6%, registrando il loro più grande guadagno percentuale giornaliero da ottobre 2011. Le opinioni degli addetti al settore sembrano ritenere le nuove misure meno dannose di come ci si aspettava. “Sei concessioni forniscono una concorrenza sufficiente”, ha detto al South China Morning Post Ben Lee, un consulente di iGamiX Management & Consulting.
La Corea del Sud multa i giganti dei trasporti marittimi per i prezzi troppo alti
“Ci aspettiamo che la sanzione diffonda la cultura della concorrenza leale nel settore marittimo e apra la strada al suo sviluppo sostenibile”: sono queste le parole utilizzate da Joh Sung-wook, presidente della Korea Fair Trade Commission per giustificare le sanzioni imposte a ventitré trasportatori internazionali per un valore totale di 81 milioni di dollari. È la prima volta che Seoul ricorre al Fair Trade Act in questo settore, una scelta giustificata dall’inasprirsi della crisi delle catene di approvvigionamento globali. “Ci aspettiamo impatti negativi sul settore come i licenziamenti dei dipendenti portuali e la penalizzazione dei piccoli trasportatori”, ha risposto la Korea Shipping Association in una nota.
L’Indonesia ufficializza il trasferimento della capitale
Si chiamerà Nusantara la nuova sede del governo indonesiano. Il disegno di legge è stato approvato nella serata di lunedì 17 gennaio, con l’ufficializzazione del progetto di trasferimento delle strutture governative sull’isola del Borneo, nella provincia del Kalimaton, circa 2 mila chilometri a nordest di Giacarta. A voler trasformare l’iniziativa nell’impronta distintiva della propria legislatura è il presidente Joko Widodo, che nel 2019 aveva annunciato il progetto di trasferimento della capitale citando i problemi ambientali dell’attuale capitale e centro finanziario del paese (inquinamento, innalzamento delle acque e sovraffollamento). Il progetto verrà finanziato per una parte con fondi statali, mentre (per ora) rimangono invariate le previsioni sul bilancio finale dell’impresa: 32,5 miliardi di dollari distribuiti in un arco temporale di circa dieci anni.
A cura di Sabrina Moles e Vittoria Mazzieri