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In Cina e Asia – Dalla Mongolia Bergoglio saluta il “nobile popolo cinese”

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Dalla Mongolia Bergoglio saluta il “nobile popolo cinese”
  • Cina, la campagna anticorruzione colpisce ancora
  • Crisi immobiliare, Country Garden ottiene l’estensione del debito
  • Cina, pubblicata nuova legge che limita l’immunità degli Stati esteri nei tribunali cinesi
  • Cina, Chongqing pubblica la sua legge anti-spionaggio
  • Cina, Xi promette un commercio dei servizi “più aperto e inclusivo”
  • Spazio, l’India in missione per studiare il sole e la Cina lancia una roadmap per lo sfruttamento minerario
  • Singapore, Tharman Shanmugaratnam eletto presidente con il 70% dei voti
  • Pacifico, confermata la sfiducia al primo ministro di Vanuatu
Bergoglio saluta il “nobile popolo cinese”.

“Un caloroso saluto al nobile popolo cinese“. Alla fine Papa Francesco lo ha detto. Al termine della messa nella ‘Steppe Arena’ di Ulan Bator, ieri il Pontefice – in visita in Mongolia ha fatto un esplicito riferimento alla Cina, il paese aldilà della frontiera che fin da subito era parso il vero obiettivo della missione asiatica di Bergoglio. Domenica il Santo Padre ha voluto al suo fianco il cardinale John Tong Hon, vescovo emerito di Hong Kong, e il cardinale designato nonché attuale vescovo, Stephen Chow. “Con loro – ha detto il Papa – vorrei inviare un caloroso saluto al nobile popolo cinese. A tutto il popolo auguro il meglio, andare avanti, progredire sempre, e ai cattolici cinesi auguro di essere buoni cristiani e buoni cittadini”. Il giorno prima, probabilmente sempre alludendo alla Cina, il pontefice aveva affermato che “le istituzioni secolari e i governi non hanno nulla da temere dall’opera di evangelizzazione della Chiesa”. All’evento ha preso parte anche una ventina di cinesi muniti di bandiere rosse a cinque stelle.
Dopo la fase distensiva avviata nel 2018 dall’accordo sulle nomine episcopali, negli ultimi tempi i rapporti tra Pechino e il Vaticano erano parsi subire una battuta d’arresto: il 4 aprile le autorità cinesi hanno nominato mons. Shen Bin come nuovo vescovo della diocesi di Shanghai senza consultare la Santa Sede. Eppure sulla Cina Bergoglio sembra voler continuare a puntare non solo in ottica pastorale. Dopo Kiev, Mosca e Washington, il cardinale Matteo Zuppi dovrebbe recarsi proprio a Pechino con l’intento di ottenere una sponda per riportare la pace in Ucraina.

Cina, la campagna anticorruzione colpisce ancora

Lo scorso 31 agosto è salito a 15 il numero dei funzionari di alto livello indagati dalla Commissione centrale per l’ispezione disciplinare del Partito comunista cinese (Ccdi). Su un totale di oltre 20mila segnalazioni, i funzionari coinvolti provengono da diversi settori e sono accusati di aver riscosso tangenti e aver violato i protocolli legati alla propria posizione. La mossa fa parte di un più ampio tentativo di “correggere le deviazioni” interne alla leadership e instaurare un maggiore rigore nella scelta e nella supervisione dei quadri delle diverse istituzioni cinesi. Tra i settori coinvolti, quello sportivo con l’arresto – tra gli altri – del presidente della Super League Liu Jun – e quello giudiziario, culminato con la detenzione dell’ex procuratore capo di Shanghai Zhang Bencai. Dentro anche il vicepresidente esecutivo della Croce Rossa della città di Harbin Liu Zhi e Chen Gang, ex membro del Dipartimento di pubblica sicurezza della provincia di Guizhou.

Crisi immobiliare, Country Garden ottiene l’estensione del debito

Country Garden ha ottenuto dai creditori l’estensione della scadenza di un’obbligazione privata onshore. La decisione, confermata sabato 2 settembre (effettiva deadline per la restituzione del debito), permetterà al colosso dell’immobiliare cinese di guadagnare tempo e liquidità a fronte di una situazione debitoria che tra luglio e agosto ha messo l’azienda a rischio default. Country Garden ha ottenuto il permesso di restituire quanto ricevuto a rate nei prossimi tre anni, ma per il momento il tentativo di ristrutturazione del debito non si può dire concluso.

L’impero di Yang Huiyan, secondo Bloomberg la miliardaria che ha subito il peggiore tracollo finanziario degli ultimi due anni a livello mondiale, dovrà fare i conti nel corso della settimana con la scadenza del periodo sospensivo concesso da alcuni creditori statunitensi su bond da 22,5 miliardi di dollari. Entro la fine del 2023, inoltre, l’impresa dovrà ripagare circa 2 miliardi di dollari di cedole presso i creditori cinesi. Qui una recente panoramica dedicata alla crisi del settore immobiliare cinese, che oggi contribuisce a circa un quarto del Pil.

Cina, pubblicata nuova legge che limita l’immunità degli Stati stranieri nei tribunali cinesi

Venerdì il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo ha emanato una nuova legge che limita l’immunità degli Stati stranieri all’interno del sistema giudiziario cinese. La Cina si adegua così a quanto già in vigore nella maggior parte dei paesi occidentali, che da tempo ammettono delle eccezioni all’immunità delle altre nazioni per alcune violazioni avvenute entro i propri confini. La legge prevede la possibilità per i tribunali cinesi di perseguire gli Stati per eventuali illeciti di natura territoriale o commerciale, cioè per le “transazioni o gli investimenti riguardanti beni o servizi (…) che non costituiscono un atto di sovranità statale”. Secondo alcuni esperti, contattati dal South China Morning Post, la nuova norma garantirà maggiore protezione legale per le aziende che operano in Cina. Nonostante non sia stato specificato, l’applicazione della legge potrebbe estendersi anche al territorio di Hong Kong. Durante la stessa riunione è stata inoltre emendata la legge sulle procedure del diritto civile, che ora permetterà alle ambasciate cinesi di raccogliere prove all’estero a seguito dell’autorizzazione da parte di un tribunale nazionale. Entrambe le norme entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024.

Cina, Chongqing pubblica la sua legge anti-spionaggio

Chongqing è la prima città cinese ad aver pubblicato una propria legge anti-spionaggio. La norma, composta da 29 articoli, estende quanto già previsto nella legge nazionale anti-spionaggio emendata da Pechino lo scorso luglio. Come riportato da Reuters, rispetto alla legge nazionale il testo emanato dall’amministrazione locale di Chongqing è più preciso nel definire quali siano le misure anti-spionaggio da adottare. Per esempio, la città rafforzerà la supervisione sugli scambi e i viaggi all’estero dei propri cittadini. Il ministero cinese per la Sicurezza dello Stato ha elogiato la “chiarezza” della nuova norma e la “velocità” con cui è stata implementata, chiedendo inoltre che tutti i cinesi “partecipino” alla protezione del paese. Quest’anno la Cina ha rafforzato le misure di repressione contro le società di consulenza e di due diligence americane (come Mintz Group), ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale.

Cina, Xi promette un commercio dei servizi “più aperto e inclusivo”

“La Cina aprirà ulteriormente il suo settore dei servizi in aree come telecomunicazioni, turismo, diritto ed esami professionali”. Lo ha detto sabato il presidente Xi Jinping, intervenuto tramite video a un vertice della Fiera internazionale cinese per il commercio dei servizi (CIFTIS), che andrà avanti fino al 6 settembre. Xi ha promesso di creare un ambiente commerciale “più aperto e inclusivo” in un settore in rapida ascesa. Come riportato dall’agenzia di stampa statale Xinhua, il commercio dei servizi cinese è cresciuto dell’8,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, raggiungendo l’equivalente di 511 miliardi di dollari scambiati nei primi sette mesi del 2023. La fiera ha accolto 2.400 aziende e 83 tra paesi e organizzazioni internazionali. Secondo il capo di EY China, Jack Chan, questo dimostra la “persistenza della Cina” all’interno del sistema economico internazionale.

Spazio, l’India in missione per studiare il sole e la Cina lancia una roadmap per lo sfruttamento minerario

La stagione dell’esplorazione spaziale made in Asia continua. Dopo il successo dell’arrivo del lander indiano Vikram al polo sud della Luna, ecco che Nuova Delhi rilancia con una nuova missione dedicata all’esplorazione dei fenomeni solari. Sabato 2 settembre l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro) ha annunciato il lancio di Aditya-L1, che avrà il compito di raccogliere dati utili allo studio delle radiazioni solari e dei loro effetti sui satelliti. L’India ha avviato negli ultimi anni un ambizioso programma spaziale che prevede di quintuplicare gli investimenti nel settore grazie alle privatizzazioni, e ottenere così un posto di rilievo nella corsa allo spazio.

La Cina non è da meno. Giovedì 1 settembre un team di scienziati ha annunciato il lancio di un nuovo piano spaziale dedicato alla ricerca e allo sfruttamento delle risorse minerarie presenti nel Sistema solare. Wang Wei, capo della China aerospace science and technology corporation, ha dichiarato al South China Morning Post che il progetto Tiangong Kaiwu “stimolerà l’economia spaziale globale e aiuterà la Cina a fare un balzo in avanti nel suo percorso di sviluppo.” Questo in un settore che, sostiene l’esperto, svolgerà “un ruolo chiave nella competizione economica tra le nazioni.” Elemento chiave della ricerca, le riserve d’acqua utili alla lavorazione e all’estrazione delle risorse minerarie di cui sono ricchi – secondo i calcoli del team – almeno 122 asteroidi vicini alla Terra.

Singapore, Tharman Shanmugaratnam eletto presidente con il 70% dei voti

Venerdì 2,5 milioni di singaporiani hanno votato per l’elezione diretta del nuovo presidente, la prima dal 2011. Ha vinto l’ex vicepremier Tharman Shanmugaratnam con il 70,4% dei voti, superando di gran lunga gli altri due candidati, Ng Kok Song (15,7%) e Tan Kin Lian (13,9%). L’affluenza è stata del 93% (dato al ribasso rispetto al 98% del 2011), e le schede nulle poco più di 50 mila (1,8%). Tharman è un ex membro del People’s Action Party (PAP) – il partito che governa ininterrottamente Singapore fin dalla sua indipendenza dalla Malaysia nel 1965 -, che ha lasciato poco prima di dichiarare la sua intenzione di candidarsi alla presidenza. “Questo è un voto di fiducia in Singapore”, ha dichiarato Tharman dopo l’annuncio dei risultati.

Nonostante sia la carica più alta dello Stato e sia dotato di alcune funzioni, come il potere di veto riguardo le spese del governo, il presidente di Singapore riveste un ruolo quasi prettamente cerimoniale. Il mandato dura sei anni, ma nel 2017 non si è votato a causa di un emendamento alla costituzione del paese che imponeva l’elezione di un candidato di etnia malese: l’unica eleggibile era Halimah Yacob, oggi presidente uscente. Più che la vittoria di Tharman, che quasi tutti pronosticavano, a sorprendere è stato il margine con cui è arrivata. Il nuovo presidente era ampiamente riconosciuto come un candidato dell’establishment, mentre i due sfidanti si sono presentati come indipendenti dal PAP. Il partito al potere negli ultimi mesi è stato al centro di una serie di scandali, tra cui l’indagine per corruzione nei confronti del ministro dei Trasporti Subramaniam Iswaran.

Pacifico, confermata la sfiducia al primo ministro di Vanuatu

Lunedì 4 settembre la Corte costituzionale di Vanuatu ha respinto l’appello contro la sfiducia al primo ministro Ishmael Kalsakau. Si tratta dell’ultimo capitolo di una crisi politica iniziata in agosto e culminata con la richiesta dell’opposizione di un voto di fiducia in Parlamento. Il gruppo guidato dall’ex premier Bob Loughman, aveva accusato le ultime mosse del premier, tra cui la firma di un accordo per la sicurezza con l’Australia. Lo stato insulare è da tempo al centro degli sforzi diplomatici di Cina e Stati Uniti. Lo stesso Kalsakau è stato spesso etichettato dagli osservatori come politico “pro-Occidente”, mentre Loughman durante la premiership aveva portato il governo su posizioni più vicine a Pechino (che negli ultimi giorni ha inviato materiale ed esperti delle forze di polizia).

A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno; ha collaborato Alessandra Colarizi