In Cina e Asia – Covid, Pechino cerca di limitare i viaggi per il capodanno lunare

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Covid, la Cina cerca di contenere i viaggi per il capodanno lunare
  • Hong Kong, il nuovo comandante della guarnigione ha un passato nelle forze di polizia armate dello Xinjiang
  • Proteste in Kazakistan: la Cina offre aiuto “contro le forze esterne”
  • Sri Lanka: il presidente chiede a Pechino la ristrutturazione del debito
  • La Corea del Nord lancia un altro missile nell’arco di pochi giorni
  • L’Indonesia blocca le esportazioni di carbone. O forse no
Covid, la Cina cerca di contenere i viaggi per il capodanno lunare

Nello Anhui i lavoratori migranti vengono persuasi con buoni da 1000 yuan (138 euro circa) dedicati a. A Shanghai sono inviti (insistenti) a non lasciare la città senza validi motivi. Anche il capodanno cinese del 2022 sembra segnato da una nuova ondata di contagi Covid che, benché contenuti, preoccupano Pechino davanti all’esodo del capodanno cinese.  Ecco quindi che la leadership rilancia la carta degli spostamenti responsabili durante un periodo dell’anno di viaggi record. Dal 26 gennaio al 9 febbraio una parte dei cittadini della Repubblica popolare godrà del principale riposo lavorativo durante l’anno e, come da tradizione, aumentano i trasferimenti per turismo o per fare visita ai famigliari. Anche i lavoratori migranti, soprattutto chi vive molto lontano dal proprio villaggio d’origine, sfruttano la lunga pausa (spesso l’unica) per trascorrere le festività con amici e parenti. Ma il lockdown a Xi’An e il pasticcio nel tracciamento dei contagi hanno fatto scattare il primo di una serie di campanelli d’allarme per la leadership cinese.

Domenica 9 gennaio Pechino ha annunciato i primi casi locali della variante Omicron a Tianjin, dove la notizia ha presto scatenato il panic buying tra i cittadini. Anche nello Henan le autorità locali hanno confermato due infezioni, facendo scattare così i protocolli stringenti della strategia “casi zero” che la Cina persegue dall’inizio della pandemia. Anyang è diventata l’ultima città a imporre il lockdown. Nel 2020 il 41% dei passeggeri aveva seguito le istruzioni e rinunciato ai viaggi durante il capodanno lunare, ma oggi il dilemma di dover rimandare ancora gli spostamenti preoccupa ancora di più la popolazione.

Hong Kong, il nuovo comandante della guarnigione ha un passato nelle forze di polizia armate dello Xinjiang

Continuano a stupire le nuove nomine che Pechino ha assegnato ad alcune delle località più controverse per la governance del Partito comunista cinese. Dopo il  ricambio del segretario del Pcc in Xinjiang, è ora il turno di un altro personaggio legato alla questione uigura. Si tratta del maggiore dell’Esercito popolare di Liberazione (Pla) Peng Jingtang, legato alle forze paramilitari dello Xinjiang, oggi sanzionate da diversi paesi occidentali. Lunedì 10 gennaio Pechino ha annunciato la sua nomina a capo della guarnigione di Hong Kong,

Disciplinato dalla Basic Law, oggi il controllo delle forze armate nell’ex colonia britannica è oggetto di interesse senza precedenti per Pechino. La stretta sull’autonomia del porto profumato fa parte del rimpasto all’interno del Partito, che sta selezionando attentamente le persone da inserire nelle posizioni apicali prima del 20° Congresso.

Proteste in Kazakistan: la Cina offre aiuto “contro le forze esterne”

“I recenti disordini in Kazakistan mostrano che la situazione in Asia centrale sta ancora affrontando gravi sfide e dimostra ancora una volta che alcune forze esterne non vogliono pace e tranquillità nella nostra regione”. Con queste parole il ministro degli esteri cinese Wang Yi ha offerto l’aiuto di Pechino per risolvere la crisi kazaka. Lo scambio di opinioni è avvenuto durante il colloquio telefonico con il ministro Mukhtar Tileuberdi. il capo della diplomazia cinese ha citato i “tre mali”: il terrorismo, il separatismo e l’estremismo religioso.

I disordini nel vicinato sono oggetto di grande preoccupazione per Pechino, che in Asia Centrale ha forti interessi economici (la Belt and Road Initiative e l’allacciamento alle fonti energetiche kazake) e di sicurezza nazionale. La Repubblica popolare tradizionalmente non interviene in questi casi. Per gli analisti, però, lo spettro di una rivoluzione colorata (nominata dallo stesso presidente Xi Jinping) rappresenta una minaccia per la leadership del Partito che Pechino non può ignorare.

La Corea del Nord lancia un altro missile nell’arco di pochi giorni

Stando a una nota del Joint Chiefs of Staff (JCS) della Corea del Sud, Pyongyang avrebbe lanciato il secondo missile a meno di una settimana di distanza da un precedente lancio. Il fatto, avvenuto nella mattina (ora locale) dell’11 gennaio, ha richiesto la convocazione del Consiglio di sicurezza nazionale. Per il Comando Indopacifico dell’Esercito Usa “questo evento non rappresenta una minaccia immediata per il personale o il territorio degli Stati Uniti, o per i nostri alleati, ma il lancio del missile evidenzia l’impatto destabilizzante del programma di armi illecite della Rpdc”. Seoul continua a sottolineare lo stato di preoccupazione generato dalle manovre di Pyongyang, che starebbero avvenendo in un momento di cruciale per i rapporti lungo il 38°parallelo. Si tratta di un inizio 2022 teso: a marzo si terranno le elezioni presidenziali in Corea del Sud, mentre a nord Kim Jong-Un ha festeggiato i primi 10 anni al potere e sta dando un’ulteriore spinta alla svolta ideologica della propria leadership.

Sri Lanka: il presidente chiede a Pechino la ristrutturazione del debito

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha concluso il suo primo tour diplomatico dell’anno. L’ultimo incontro in agenda era previsto domenica 9 gennaio a Colombo, ex capitale dell’isola, dove il ministro ha incontrato il presidente Gotabaya Rajapaksa. Secondo quanto dichiarato dall’ufficio presidenziale, Rajapaksa avrebbe “sottolineato che sarebbe un grande sollievo per il Paese se si potesse prestare attenzione alla ristrutturazione del debito come soluzione alla crisi economica sorta di fronte alla pandemia di Covid19”. La Cina è il quarto maggiore finanziatore dello Sri Lanka, che rappresenta un attore importante all’interno della Belt and Road Initiative. Prima di questo momento, la questione de debito (3,5 miliardi da saldare nel 2022) ha fatto notizia al punto da etichettare il caso come esempio di “trappola del debito”. Pechino rilancia la provocazione sui propri organi di stampa, accusando i media occidentali di ridurre la cooperazione tra Cina e Sri Lanka a progetti senza ritorni economici o utilità.

L’Indonesia blocca le esportazioni di carbone. O forse no.

Sono passati solo pochi giorni dall’annuncio ufficiale del blocco delle esportazioni di carbone indonesiano, ma le pressioni dai partner commerciali stanno spingendo Jakarta a rivedere questa decisione. Quattordici navi sono già state autorizzate a lasciare il paese, mentre mercoledì le autorità dovranno arrivare a una decisione definitiva sulla questione. Le scorte di carbone della statale Perusahaan Listrik Negara sono in forte contrazione, e minacciano la sicurezza energetica delle isole di Giava e Bali. Altri produttori sarebbero colpevoli di aver violato le quote di risorse riservate alle esigenze statali per approfittare del picco della domanda di carbone degli ultimi mesi. Le richieste di revisione del blocco arrivano dai principali importatori di carbone indonesiano: Corea del Sud, Giappone e Filippine.

A cura di Sabrina Moles