La Corea del Nord ha realizzato una parata notturna per celebrare il 73esimo anniversario della fondazione del Paese. Secondo l’intelligence militare di Seul, circa 10mila militari nordcoreani sono confluiti in piazza Kim Il-sung, nel cuore di Pyongyang, in vista del doppio anniversario della fondazione dello Stato (9 settembre) e della fondazione del Partito del lavoro (10 ottobre). Le immagini diffuse dai media locali mostrano sfilare i funzionari del ministero delle Ferrovie, della compagnia aerea Air Koryo, le Guardie rosse, i membri del Partito dei lavoratori e persino l’unità anti-epidemia riconoscibile per le tute arancioni e le maschere anti-gas. Non sono comparsi tuttavia missili balistici. Solo armi convenzionali, tra cui lanciarazzi multipli e trattori per il trasporto di missili anticarro. Kim Jong Un, visibilmente dimagrito, ha presenziato all’evento. Secondo gli analisti, l’assenza di armi strategiche e l’attenzione focalizzata sulle forze di sicurezza pubblica mostrano come il regime nordcoreano sia al momento concentrato sulla risoluzione delle questioni interne, come il COVID-19 e la crisi economica. “La parata sembra essere rigorosamente concepita come un evento domestico volto a promuovere l’unità nazionale e la solidarietà del regime”, spiega Yang Moo-jin, professore all’Università degli studi nordcoreani di Seoul [fonte Reuters]
L’Afghanistan al centro del summit Brics
Lotta alla pandemia e situazione afghana. Sono questi i temi del giorno che sono affrontati durante il summit virtuale di oggi dei leader dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), fortemente voluto da New Delhi. Il gruppo dei paesi emergenti, nato del 2006 tradizionalmente per discutere di economia e commercio, ultimamente ha inserito nella sua agenda anche la politica internazionale. Per questo, con molta probabilità i leader dei Brics trattano il caldo dossier dell’Afghanistan, per cui i paesi della regione cercano di valutare il corretto approccio diplomatico con i talebani. Il vertice, il cui tema è “Cooperazione intra-BRICS per la continuità, il consolidamento e il consenso” si concentra su priorità quali la lotta al terrorismo, l’utilizzo di strumenti digitali e tecnologici per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e l’implementazione dei flussi migratori.
Diversi analisti cinesi ritengono che l’India sia intenzionata a riguadagnare una voce nel capitolo afghano dopo la partenza degli alleati statunitensi dal paese asiatico. La Cina e l’India, i cui rapporti diplomatici sono ai minimi storici, possono quindi vedere nei Brics una piattaforma per allentare le loro tensioni. La situazione afghana è quindi il tema centrale del summit, ma l’attenzione dei leader dei Brics è posta anche sulla lotta congiunta alla pandemia, distribuzione di vaccini e innovazione industriale per superare la recessione economica. In tema di lotta alla pandemia e approccio diplomatico con i talebani, Pechino, nel corso di un summit che si è tenuto ieri tra i ministri degli Esteri di Cina, Pakistan, Iran, Turkmenistan, Tagikistan e Uzbekistan sulla situazione in Afghanistan, ha reso noto che donerà tre milioni di dosi di vaccini contro il Covid-19 e 200 milioni di yuan (26,2 milioni di euro) di aiuti alimentari, forniture per l’inverno e medicinali, con il chiaro intento di offrire un aiuto ai talebani a ripristinare l’ordine sociale e gettare solide basi per future rapporti bilaterali. La Cina, secondo il ministro degli Esteri Wang Yi “è disposta ad aiutare l’Afghanistan a costruire progetti che aiutino a migliorare la vita delle persone e, nei limiti delle sue capacità, a sostenere la ricostruzione pacifica e lo sviluppo economico dell’Afghanistan”. Prendendo atto del recente annuncio dei talebani che non produrranno più droga, Wang ha affermato che i paesi vicini dovrebbero aiutare l’Afghanistan a coltivare alternative utili per eliminare congiuntamente le fonti di droga nella regione. Il ministro degli Esteri cinese ha per questo invitato i suoi omologhi a esercitare un’influenza più positiva sullo sviluppo della situazione in Afghanistan, nel rispetto della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale del paese. [fonte SCMP, Global Times]
Pechino stringe la repressione sulla corruzione
Stretta sui corrotti e corruttori. Pechino, attraverso la Commissione Centrale per l’ispezione Disciplinare, il principale organo anticorruzione, è al lavoro per rafforzare le misure restrittive e punitive nei confronti di coloro che accettano tangenti e di chi le offre. Secondo un documento condiviso con altre agenzie statali, ai responsabili del reato, i cui nomi saranno inseriti in un’apposita blacklist, sarà comminata una pena severa, come le restrizioni all’ingresso nel mercato. In particolar modo, le autorità concentreranno la loro attenzione su coloro che hanno offerto grosse tangenti a molte persone anche in ambito commerciale; ma soprattutto, non si faranno sconti ai membri del partito e dipendenti statali. Il documento è stato emesso congiuntamente dalla Commissione Centrale per l’Ispezione Disciplinare, dalla Commissione di supervisione nazionale, dal Dipartimento per l’organizzazione del Partito comunista, dal Dipartimento del lavoro del Fronte unito, dalla Commissione centrale per gli affari politici e legali, dalla Corte suprema del popolo e dalla Procura suprema del popolo. [fonte SCMP]
Cina verso l’aumento degli stipendi degli insegnanti
Il ministero dell’Istruzione cinese ha annunciato ieri che aumenterà lo stipendio mensile dei 18 milioni di insegnanti delle scuole pubbliche, con lo scopo di equiparare i loro redditi con quelli di altri dipendenti pubblici delle grandi città. La misura risulta necessaria dopo la stretta sui centri di tutoraggio che ha previsto, tra le altre cose, anche l’estensione dell’orario scolastico per soddisfare le esigenze dei genitori che lavorano. Come riporta Sixth Tone, per molti insegnanti della città di Wuhan l’attuale giornata lavorativa va dalle 7:40 alle 18:00, rispetto ai turni precedenti di otto ore. Tuttavia, il ministero non ha specificato di quanto aumenteranno gli stipendi né quando è previsto l’inizio dell’implementazione della misura. L’anno scorso, il governo centrale ha stanziato 345 miliardi di dollari per finanziare l’istruzione obbligatoria, di cui il 63,9 per cento dei quali è stato destinato agli stipendi degli insegnanti e altro personale scolastico. [fonte Sixth Tone]
Kim Jong-un a processo?
Un tribunale giapponese ha citato in giudizio il leader nordcoreano Kim Jong-un per risarcire cinque querelanti nordcoreani, residenti in Giappone, che hanno aderito negli anni ‘80 al programma di reinsediamento nella Corea del Nord. Le cinque persone, come molti defector, avevano deciso di ritornare in patria ammaliati dalle promesse del governo nordcoreano di ricchezza e benessere. Ma una volta arrivati in Corea del Nord, hanno trovato solo povertà e violazione dei diritti umani. Per questo i cinque querelanti chiedono circa 900 mila dollari ciascuno come risarcimento per le violazioni dei diritti umani che affermano di aver subito nell’ambito del programma di reinsediamento. Certamente il leader nordcoreano non comparirà in tribunale per l’udienza fissata il prossimo 14 ottobre, ma certamente questo caso può essere un precedente per coloro che vogliono ottenere giustizia del governo nordcoreano per il programma a cui hanno aderito 40 anni fa. Emblematico, inoltre, è la decisione del giudice di voler convocare in aula un leader straniero a cui non è stata riconosciuta l’immunità. [fonte SCMP]
Ha collaborato Alessandra Colarizi
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.