In Cina e Asia — Corea del Nord, ancora tensioni Trump-Cina

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La nostra rassegna di oggi


Trump-Nord Corea: «faremo di tutto per proteggere gli alleati»

In una telefonata con il primo ministro giapponese Shinzo Abe, il presidente Usa Donald Trump ha confermato l’intenzione di prendere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza degli alleati di Washington in Asia. Così studiosi e commentatori cinesi si chiedono oggi se Trump sia pronto a lanciare un intervento militare contro il «Regno eremita». Una mossa, spiegano alcuni, che potrebbe rivelarsi controproducente, ed anzi essere, in caso di mancato placet del Congresso, la fine della carriera politica di The Donald. Le dichiarazioni arrivano a pochi giorni dal nuovo lancio missilistico nordcoreano e a poche ore da un nuovo attacco via Twitter di Trump alla Cina, accusata di non aver fatto «nulla» per prevenire la minaccia militare nordcoreana. Frasi queste smentite nelle ultime ore dal segretario di Stato Rex Tillerson che ha dichiarato che Washington non dà colpa alla Cina per la situazione nordcoreana. Sul fronte commerciale, intanto Trump sarebbe pronto ad annunciare anche delle pesanti sanzioni contro Pechino accusata di ricorrere a pratiche di mercato ingiuste. Cina, allontanato un ispettore anti-corruzione

Cina, allontanato un ispettore anti-corruzione

Uno degli ispettori anti corruzione dell’agenzia di sorveglianza per la disciplina interna al partito comunista cinese è stato espulso dopo essere stato trovato colpevole di aver ricevuto mazzette. Zhang Huawei ha «perduto i suoi ideali e le convenzioni» e danneggiato la reputazione dell’agenzia recita uno scarno comunicato sul sito dell’organizzazione. La notizia arriva in un momento cruciale per l’organismo di sorveglianza: a inizio 2017 i suoi vertici avevano annunciato un giro di vite tra le proprie fila per scovare «il buio che si nasconde dietro la luce» — ovvero quei membri e ispettore che avrebbero abusato negli ultimi anni della propria posizione. Zhang si trovava sotto inchiesta da aprile di quest’anno. Di recente un altro membro della Commissione centrale per le indagini disciplinari, Xiang Junbo, è stato posto sotto inchiesta.

Cina, sempre più interventi estetici tra le millennials

Sempre più studentesse cinesi usano le proprie vacanze estive per piccoli o grandi interventi di chirurgia estetica. La popolarità raggiunta dalla pratica causa lunghe liste d’attesa: al momento, la data più vicina per una visita specialistica è nel 2018. Così per un «ritocchino» estetico — i cui costi sono compresi tra i 20mila e i 100mila yuan, circa 2–10mila euro — qualcuno affronta anche viaggi di migliaia di chilometri. Addirittura, alcune cliniche di chirurgia estetica hanno promozioni speciali che partono a giugno, un mese prima della chiusura delle scuole. Una clinica a Pechino ha dichiarato recentemente di aver eseguito interventi su 1078 pazienti — nati in maggioranza negli anni ’90 — nel solo mese di luglio con un incremento del 36 per cento rispetto a maggio.

Giappone, rimpasto di governo per affrontare il calo di consensi

Il primo ministro Shinzo Abe annuncerà oggi un rimpasto di governo — il quinto dal 2012 — per affrontare un recente crollo nei consensi. La popolarità del governo è scesa infatti sotto il 30 per cento a causa di scandali che hanno coinvolto il capo dell’esecutivo. La ministra della difesa Tomomi Inada sarà sostituita da Itsunori Onodera, già ministro della Difesa tra il 2012 e il 2014, mentre il nuovo ministro dell’economia sarà probabilmente Toshimitsu Motegi. Nel rimpasto potrebbe essere coinvolto anche il ministro degli Esteri Fumio Kishida che molti avvicinano alla leadership futura del Partito liberaldemocratico e del Giappone al posto dello stesso Abe. Il primo ministro potrebbe infatti affidargli un incarico di direzione all’interno del Partito.