In Cina e Asia – Condannata la giornalista cinese Gao Yu

In by Gabriele Battaglia

Condanna a sette anni di carcere per la giornalista Gao Yu, accusata di aver diffuso segreti di Stato. Li Keqiang si scaglia contro i funzionari che si mettono di traverso all’avanzare delle riforme. In Giappone, dopo mesi di silenzio e indifferenza Shinzo Abe incontra il governatore di Okinawa Onaga. Cina e Hong Kong si scontreranno alle prossime qualificazioni ai mondiali 2018. CINA – Condannata Gao Yu

La giornalista Gao Yu è stata condannata a sette anni di carcere per aver rivelato segreti di Stato.
La Corte Intermedia No.3 di Pechino ha emesso la sentenza stamane, secondo una fonte della famiglia. Gao, 71 anni, era stata processata a novembre e ha sempre negato le accuse.
È detenuta da un anno (dal 24 aprile 2014) con l’accusa di “avere divulgato segreti di Stato all’estero”, nello specifico il famoso “Documento n 9” che ordina ai quadri di Partito di contrastare le “sette influenze sovversive” di provenienza occidentale, tra cui la “democrazia costituzionale” e i cosiddetti “valori universali”, come i diritti umani e la libertà di parola.

CINA – Li Keqiang contro i trascinatori di piedi

Grande attivismo del numero due del potere cinese che, dopo avere concesso lo scoop di un’intervista al Financial Times nei giorni scorsi (la prima di un pezzo così grosso), ha bacchettato i funzionari “che trascinano i piedi” dai media di Stato. Secondo Li, non è possibile che ci voglia un anno per varare una riforma e poi un altro anno per farle “attraversare il tappeto rosso”, intendendo con questo tutte le resistenze e le micro-mediazioni che avvengono a livello locale e che spesso snaturano le decisioni di Pechino.
La Cina, contrariamente a quanto si pensa in genere, è una società molto decentralizzata, dove l’imperatore (il potere centrale) spesso non vede quanto avviene alle periferie. Le dichiarazioni di Li sono del tutto organiche alla campagna anticorruzione “contro le tigri e le mosche” e rivelano qualche malessere a livello centrale.

GIAPPONE – colloquio Abe Onaga sulle basi Usa


Foto credit: yimg.com

Oggi a Tokyo si è tenuto l’incontro tra il premier Shinzo Abe e il governatore della provincia di Okinawa Takeshi Onaga. Al centro della discussione lo spostamento della base americana di Futenma in una nuova località, decisione contro cui sia il governatore sia gli abitanti locali si oppongono.
L’incontro non ha tuttavia portato ad alcuna svolta di rilievo. Per il governo di Tokyo il trasferimento della base di Futenma in un’altra località, Henoko, nella città di Nago, dove già si trova una base militare Usa, è l’unica soluzione. Onaga, da parte sua, ha ricordato come Okinawa sia stata privata del proprio terreno da ruspe e bulldozer e come sia "irrispettoso" della storia dell’isola chiedere di fornire a Tokyo alternative.
L’incontro tra i due politici arriva dopo mesi di indifferenza del governo alle richieste di Onaga, all’indomani dell’incontro tra il governatore e il capo segretario di gabinetto, Yoshihide Suga.

INDIA – Kashmir, arrestato leader separatista 

La polizia del Kashmir indiano ha arrestato oggi a Srinagar uno dei più importanti leader del movimento separatista della regione, Masat Alam, appena un mese dopo la sua liberazione.
Alam avrebbe secondo l’accusa delle forze di sicurezza indiane incitato i suoi seguaci a sventolare bandiere pachistane.
Alam è membro del gruppo separatista Hurriyat. Il mese scorso è stato rilasciato, tra le proteste del Bjp, attualmente al governo in Kashmir in coalizione con un partito locale, dopo quattro anni di carcere in seguito a un attentato che fece 100 morti nel 2010.

CINA – Occupy football


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Cina e Hong Kong si incontreranno nel gruppo asiatico per le qualificazioni ai mondiali di calcio del 2018. L’ex colonia britannica è una zona amministrativa speciale della Cina e nel calcio, più o meno come Scozia e Inghilterra, esistono due nazionali. 
La mente corre al 1985, quando in vista dei mondiali messicani dell’anno successivo, la rappresentativa hongkonghina andò clamorosamente a vincere allo Stadio dei Lavoratori di Pechino per 2-1, provocando anche scontri di piazza nella capitale cinese. I prossimi match saranno giocati il 3 settembre (in Cina) e il 17 novembre (a Hong Kong), nel primo anniversario del movimento Occupy. Ed ecco che il football può diventare fonte di imbarazzo per Pechino.

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