I titoli di oggi:
- Cina, nuove linee guida a tutela dei rider
- Ucraina, la Russia importa componenti da Giappone e Taiwan attraverso la Cina
- Cina, mille arresti tra i manifestanti anti-diga
- Cina, il governo centrale punta ad aumentare il proprio controllo sull’apparato di videosorveglianza
- Cina, nominato viceministro all’innovazione tecnologica l’ex direttore di un’università sanzionata dagli Usa
- Corea del Sud, ultimatum del governo ai medici in sciopero
- Taiwan, TSMC inaugura il primo impianto giapponese
Cina, nuove linee guida a tutela dei rider
Venerdì il ministero delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale ha pubblicato tre nuove linee guida, indirizzate alle grandi piattaforme del settore delle consegne a domicilio, per migliorare il grado di tutela dei circa 200 milioni di lavoratori cinesi impiegati nella gig economy. Le nuove disposizioni rappresentano un’estensione della regolamentazione del settore emanata nel 2021, che già allora obbligava le aziende (tra cui Didi e Meituan) a garantire salari minimi e ferie ai “gig worker”. Come riportato dal South China Morning Post, le linee guida aggiornate prevedono, tra le altre cose, che le app inviino una notifica al lavoratore se sta sforando l’orario di lavoro giornaliero pattuito e che le piattaforme ascoltino le lamentele dei rider. Il ministero ha deciso di intervenire a seguito di tre anni di ricerche approfondite che hanno mostrato come le condizioni dei lavoratori del settore presentino “problemi evidenti”, tra lavoro sottopagato e mancanza di una rete di sicurezza sociale. Una delle criticità riguarda anche la saturazione dell’offerta di lavoro, condizione che negli ultimi due anni ha portato a una riduzione del 3% del salario medio giornaliero degli impiegati nel settore delle consegne.
Ucraina, la Russia importa componenti da Giappone e Taiwan attraverso la Cina
La Russia continua ad ottenere componenti strategiche per la guerra di Ucraina grazie alla Cina. L’ultima denuncia arriva dall’organizzazione di opposizione bielorussa Belpol, che ha analizzato la complessa rete di pagamenti e forniture che permettono a Mosca di ottenere dei componenti taiwanesi e giapponesi per la costruzione di carri armati.
Proprio nell’ottica di ostacolare tali triangolazioni il governo statunitense ha introdotto un nuovo round di sanzioni che coinvolge diciassette aziende localizzate in Cina e a Hong Kong venerdì 23 febbraio. Tre di queste rientrano anche nella lista delle imprese sanzionate dall’Unione Europa di mercoledì 14 febbraio. Domenica 25 febbraio il primo summit G7 a presidenza italiana ha poi espresso nella sua dichiarazione finale “preoccupazione per i trasferimenti alla Russia da parte di imprese della Repubblica popolare cinese di materiali e componenti a duplice uso per armi e attrezzature per la produzione militare”.
Cina, mille arresti tra i manifestanti anti-diga
Venerdì 23 febbraio febbraio le autorità cinesi avrebbero arrestato almeno 1000 cittadini di etnia tibetana a Wangbuding, nel sud della provincia centroccidentale del Sichuan. Dal 14 febbraio si sono intensificate le proteste da parte della comunità locale e i monaci buddhisti contro la costruzione di una diga sul fiume Drichu (Jinsha in cinese). Il progetto prevede, infatti, il dislocamento forzato di due villaggi e la distruzione di sei monasteri. Secondo quanto riportato dalla statunitense Radio Free Asia il giorno successivo sono iniziati gli interrogatori e gli accusati sono stati avvertiti che la detenzione potrebbe durare a lungo.
Alla protesta si stanno unendo diverse organizzazioni non governative che chiedono la revisione di quei progetti di sviluppo energetico e infrastrutturale che “la comunità tibetana locale e per il delicato ecosistema dell’altopiano tibetano”.
Cina, il governo annuncia standardizzazione dell’apparato di videosorveglianza
La scorsa settimana il Consiglio di Stato ha pubblicato un documento nel quale chiede di “standardizzare le apparecchiature di monitoraggio elettronico” e ordina ai governi locali di “interrompere l’utilizzo di dispositivi [di sorveglianza] illegali e non necessari”. Come riportato da Quartz, attraverso questa nuova disposizione Pechino cercherà di aumentare il controllo del governo centrale sull’enorme apparato di videosorveglianza del paese. Non è raro, infatti, che i governi locali utilizzino le videocamere per punire infrazioni minori (come violazioni del codice della strada) allo scopo di fare cassa. La normativa non mira a ridurre il potere coercitivo della sorveglianza elettronica, ma a rafforzare la supervisione sul sistema da parte delle autorità centrali, scrive Quartz.
Cina, nominato viceministro all’innovazione tecnologica l’ex direttore di un’università sanzionata dagli Usa
Venerdì il Consiglio di Stato ha nominato Shan Zhongde come nuovo viceministro della Tecnologia dell’Informazione e dell’Industria. Come riportato da Reuters, Shan è l’ex direttore dell’Università di Aeronautica e Astronautica di Nanchino, una delle sette università cinesi sanzionate dagli Stati Uniti nel 2020 per i suoi legami con l’Esercito Popolare di Liberazione. Le sanzioni americane stanno portando la Cina a ricercare una maggiore autosufficienza tecnologica, e la nomina di Shan rientra in quest’ottica: con la sua grande esperienza nel campo dell’ingegneria meccanica e delle tecnologie aerospaziali, si prevede che dalla sua nuova posizione potrà dare un contributo all’innovazione tecnologica cinese.
Corea del Sud, ultimatum del governo ai medici in sciopero
I medici che stanno scioperando in questi giorni in Corea del Sud dovranno rientrare al lavoro entro il primo marzo, altrimenti verranno sospesi per tre mesi e si troveranno a dover rispondere di ciò davanti alla legge. L’ultimatum è arrivato lunedì 26 febbraio, quando le autorità coreane hanno avvertito che lo stallo nei servizi sanitari potrebbe portare all’arresto e alla rimozione della licenza per chi non seguirà le indicazioni di Seul. Si calcola che due terzi dei medici abilitati si sia assentato dal lavoro per partecipare alla protesta e chiedere l’aumento dei posti presso le facoltà di medicina. I professionisti che protestano sono soprattutto giovani dottori che chiedono maggiore attenzione al settore, per il quale il ministero della Salute ha promesso un aumento dei fondi e l’ingresso di ulteriori duemila studenti nelle università e nei corsi di specializzazione.
Taiwan, TSMC inaugura il primo impianto giapponese
Sabato 24 febbraio il gigante dei chip taiwanese TSMC ha inaugurato il suo primo stabilimento in Giappone. La fabbrica, che ha sede nella città sudoccidentale di Kikuyo è stata accolta con entusiasmo da Tokyo, che prevede presto di ospitare un secondo impianto TSMC sul proprio territorio. L’iniziativa fa parte di una più ampia serie di progetti localizzati in Europa e negli Stati Uniti nel tentativo di diversificare le catene di approvigionamento dipendenti dalla Cina.
A cura di Francesco Mattogno e Sabrina Moles