I titoli di oggi:
- Cina, investimenti all’estero ai massimi da otto anni
- Cina-Francia, pronto meccanismo di dialogo militare
- Auto elettriche, Pechino lancia i sussidi per la rottamazione dei veicoli inquinanti
- La Apple sta rafforzando i suoi legami con la Cina
- La produttrice di aerei cinesi Comac sfida il duopolio di Boeing e Airbus
- Anti-corruzione: quattro delegati rimossi dall’Assemblea Nazionale del Popolo
Cina, investimenti all’estero ai massimi da otto anni
Negli ultimi otto anni le aziende cinesi non hanno mai investito tanto quanto nei primi tre mesi del 2024. Lo affermano i dati pubblicati dal governo e riportati da Bloomberg, che fa un’analisi dell’inaspettato boom di IDE (investimenti diretti esteri) legato alle imprese della Repubblica popolare. Un aumento del 13% su base annua, pari a quasi 45 miliardi di dollari, che ha sorpreso gli analisti, dato che non si registrava una crescita di questo genere dal 2016, anno in cui la Belt and Road Initiative ha raggiunto il suo picco. Tra i settori che stanno trainando la ripresa, quello delle auto elettriche e dei pannelli fotovoltaici. L’Asia rimane il primo beneficiario degli IDE cinesi, che sono addirittura quadruplicati nel 2023 nei paesi ASEAN (soprattutto per quanto riguarda il settore manifatturiero).
Cina-Francia, pronto meccanismo di dialogo militare
Cina e Francia hanno siglato un accordo per la nascita di un meccanismo di coordinamento militare nella regione. La firma è arrivata nella giornata di giovedì 25 aprile in occasione della visita in Cina del contrammiraglio francese Geoffroy d’Andigne, accolto dal generale Wang Xiubin, comandante del Comando del Teatro Meridionale dell’Esercito popolare di liberazione. Secondo quanto riportato dal ministero della Difesa cinese l’accordo “contribuirà ad approfondire ulteriormente la fiducia reciproca e la cooperazione e a salvaguardare congiuntamente la sicurezza e la stabilità regionale”.
Nel frattempo, Pechino ha lanciato un invito a Parigi affinché induca l’Unione Europea verso “una politica positiva” e pragmatica” nei confronti della Cina. Il contesto rimane quello delle crescenti restrizioni europee nei confronti dei prodotti e degli investimenti cinesi. La richiesta è arrivata dal ministro degli Esteri Wang Yi durante la telefonata di sabato 27 aprile con il consigliere diplomatico del presidente Emmanuel Macron, Emmanuel Bonne.
Auto elettriche, Pechino lancia i sussidi per la rottamazione dei veicoli inquinanti
Dal 26 aprile al 31 dicembre 2024 gli abitanti della Repubblica popolare potranno rottamare la propria auto e ottenere degli incentivi per l’acquisto di un veicolo a basse emissioni. Lo ha rivelato l’annuncio congiunto di sette ministeri cinesi, tra cui il ministero del Commercio e il ministero delle Finanze. Il sussidio ammonta a circa 900 euro e viene concesso a chi decide di passare a un veicolo che rispetti gli standard di emissioni inquinanti stabiliti dal governo cinese dal 2005.
Intanto, nella giornata di domenica 28 aprile l’amministratore delegato di Tesla Elon Musk è atterrato in Cina, dove ha incontrato il capo del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale, Ren Hongbin e il premier Li Qiang. L’azienda di Musk sta sperimentando un modello a guida autonoma che vorrebbe lanciare nella Repubblica popolare dove sta registrando un calo delle vendite in linea con i dati del mercato globale delle sue auto elettriche. Secondo diverse fonti, la visita sarebbe servita a raggiungere un accordo di cooperazione con Baidu nonché a ottenere un allentamento sulle restrizioni per motivi di sicurezza imposte ai veicoli Tesla, a cui da alcuni anni è precluso l’accesso alle strutture governative.
La Apple sta rafforzando i suoi legami con la Cina
Nonostante le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, Apple sta rafforzando i suoi legami con la Repubblica popolare. Secondo un’analisi del Nikkei, che ha visionato la lista dei fornitori del colosso americano, nel 2023 il numero dei produttori cinesi dai quali si è rifornita Apple è cresciuto rispetto agli anni precedenti, fino a raggiungere l’84% del totale. Mentre aumenta anche il numero di fornitori dell’azienda con sede nel Sud-Est asiatico (soprattutto in Thailandia e Vietnam), stanno diminuendo i produttori localizzati a Taiwan, negli Stati Uniti, in Giappone e Corea del Sud. Per gli analisti, la scelta è dovuta prevalentemente a ragioni commerciali, visto il rapporto qualità-prezzo superiore dei componenti acquistati in Cina. Resta però una decisione in controtendenza a quella di altre aziende tecnologiche americane, come Dell o HP, che stanno cercando di svincolare del tutto la propria catena di approvvigionamento dalla Repubblica popolare.
La produttrice di aerei cinese Comac sfida il duopolio di Boeing e Airbus
Air China ha annunciato di voler acquistare 100 aerei di linea C919 prodotti dalla cinese Comac, per un accordo che si aggirerebbe attorno ai 10,8 miliardi di dollari. Come riportato da Bloomberg, nei prossimi anni Comac potrebbe prendersi una quota del mercato degli aerei di linea, da tempo sotto il controllo esclusivo della francese Airbus e dell’americana Boeing. Il C919, che non ha ancora ricevuto la certificazione per il trasporto di passeggeri fuori dalla Repubblica popolare, assomiglia per molti aspetti al Boeing 737 e all’A320 di Airbus, due modelli che oggi le compagnie aeree devono aspettare anni prima di poter ricevere, a causa delle lunghissime liste d’attesa. Questo ha contribuito ad aumentare gli ordini di C919 in Cina, anche se tendenzialmente le compagnie aeree sono restie a diversificare troppo la propria flotta: aerei prodotti da aziende diverse comportano maggiori difficoltà riguardo la loro manutenzione e per l’addestramento dell’equipaggio.
Anti-corruzione: quattro delegati rimossi dall’ANP, tra loro il “padre del vaccino contro il Covid”
Venerdì 26 aprile il Comitato permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo (NPC), il parlamento della Repubblica popolare cinese, ha annunciato di aver rimosso dal loro incarico quattro delegati. Si tratta di Han Shuwang, Yang Xiaoming, Xu Nuojin e Gu Zhengju. Xu e Gu erano già da tempo indagati per corruzione e, secondo Caixin, la decisione implica che anche Han e Yang siano finiti sotto inchiesta. Per oltre 35 anni Han ha fatto carriera nell’industria aerospaziale cinese, colpita recentemente proprio dalla campagna anti-corruzione, ed era diventato presidente della China Aerospace Investment Holding nel 2021. Yang invece era l’ingegnere capo della Sinopharm. Durante la pandemia aveva guidato il team di sviluppo per la produzione del vaccino contro il coronavirus, ruolo che all’epoca gli era valso il titolo di “padre del nuovo vaccino anti-Covid”.
A cura di Francesco Mattogno e Sabrina Moles