I titoli di oggi:
- Cina e Stati Uniti pronti a discutere di Medio Oriente
- Cina, Li Qiang incontra una delegazione di dirigenti di imprese giapponesi
- La Cina denuncia le “provocazioni” degli Stati Uniti nello Stretto di Taiwan
- Capodanno lunare, previsti 9 miliardi di viaggi interni
- Critiche contro l’organizzazione del Premio Hugo per le possibili interferenze cinesi
- Cina, papa Francesco nomina nuovo vescovo
- Cina, un nuovo piano per promuovere l’innovazione hi-tech
- Corea del Sud, parlamentare del partito al governo aggredita
Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan incontrerà il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Bangkok il 26 e 27 gennaio per approfondire il dialogo tra le due superpotenze. Lo ha confermato venerdì il Ministero degli Esteri cinesi dopo le indiscrezioni circolate la sera prima sulla stampa internazionale. Secondo il Wall Street Journal, i due funzionari – al loro terzo incontro “segreto” in meno di un anno – discuteranno dei rapporti bilaterali, ma anche della sicurezza nel Mar Rosso che Washington auspica di ripristinare spingendo Pechino a fare pressione sull’Iran. Richiesta che, stando alla Reuters, è stata accolta ma probabilmente più per interesse nazionale che per compiacere gli Stati Uniti. “Fondamentalmente, la Cina dice: ‘Se i nostri interessi vengono danneggiati in qualsiasi modo, ciò avrà un impatto sui nostri affari con Teheran’. Quindi dite agli Houthi di mostrare moderazione’”, ha riferito in via confidenziale un funzionario iraniano informato sui colloqui.
Cina, Li Qiang incontra una delegazione di dirigenti di imprese giapponesi
Giovedì 25 gennaio nella Grande Sala del Popolo di Pechino si è tenuto un incontro, organizzato dall‘Associazione economica Giappone-Cina, tra una delegazione di circa 200 rappresentanti della Federazione delle imprese giapponesi (Keidanren) e il premier cinese Li Qiang. Lo scopo del meeting è rafforzare le relazioni economiche tra Tokyo e Pechino, che negli ultimi tempi hanno risentito della situazione geopolitica internazionale oltre che delle storiche frizioni tra i due paesi. “La cooperazione economica è importante come propulsore dei legami”, ha detto Li. Ma, secondo Reuters, sempre meno aziende giapponesi pianificano di fare affari nella Repubblica popolare a causa delle tensioni diplomatiche e del rallentamento della crescita economica cinese.
La Cina denuncia le “provocazioni” degli Stati Uniti nello Stretto di Taiwan
Il 25 gennaio Pechino ha criticato Washington per aver causato “problemi e provocazioni” a seguito del passaggio di una nave da guerra della Marina statunitense nello Stretto di Taiwan, il primo dopo le elezioni presidenziali taiwanesi. Il portavoce del Ministero della Difesa cinese Wu Qian ha commentato come “ragionevole” e “contenuta” la risposta di Pechino nell’allontanare il cacciatorpediniere USS John Finn. Ha aggiunto che l’esercito cinese “continuerà a organizzare regolarmente operazioni militari rilevanti” nell’area come parte del suo addestramento, mentre secondo gli analisti le esercitazioni cinesi si intensificheranno a maggio, in vista dell’insediamento del presidente William Lai, che Pechino considera un “secessionista”.
Capodanno lunare, previsti 9 miliardi di viaggi interni
Secondo il ministero dei Trasporti cinese, nei 40 giorni di festa legati al capodanno lunare si prevedono 9 miliardi di viaggi interni alla Repubblica popolare: se confermato, sarebbe il numero più alto di sempre. Come riportato dal South China Morning Post, nel corso del 2023 i settori dei trasporti e della ristorazione hanno registrato un’importante crescita annua (rispettivamente 8% e 14,5%), e le promettenti previsioni in vista della festa potrebbero garantire un inizio di 2024 incoraggiante per l’economia cinese. Diversi analisti ritengono però che si tratterà solo di una soluzione temporanea e che la crescita economica del gigante asiatico quest’anno dipenderà dalla risoluzione o meno di problemi strutturali, come quelli legati alla crisi immobiliare.
Critiche contro l’organizzazione del Premio Hugo per le possibili interferenze cinesi
L’organizzazione del premio letterario Hugo – il principale riconoscimento per gli scrittori di fantascienza e fantasy – è finita sotto accusa per l’esclusione di alcuni autori dall’edizione che si terrà il prossimo ottobre a Chengdu. Come riportato dal Guardian, diversi scrittori che hanno legami personali con la Cina, o che in passato ne hanno criticato il governo, non sono stati ammessi all’evento nonostante avessero ricevuto un numero sufficiente di candidature, facendo sorgere il sospetto che Pechino abbia interferito nel processo di nomina. Possibilità che sia l’organizzazione che il capo della giuria, Dave McCarty, hanno escluso, senza però specificare il perché delle loro decisioni.
Cina, papa Francesco nomina nuovo vescovo
Un nuovo vescovo, nominato da papa Francesco, si è insediato giovedì 25 gennaio nella diocesi di Zhengzhou, nello Henan. Lo ha reso noto il Vaticano. La nomina del sacerdote Wang Yuesheng è arrivata nel quadro dell’accordo del 2018 tra la Santa Sede e la Repubblica popolare, secondo cui è il papa ad avere l’ultima parola nella nomina dei vescovi in Cina. Negli ultimi anni la Cina aveva violato due volte il patto, ricorda Reuters.
Cina, un nuovo piano per promuovere l’innovazione hi-tech
Pechino sta promuovendo una nuova strategia per rafforzare la resilienza nelle catene di approvvigionamento e per recuperare il ritardo nei settori strategici, quali l’intelligenza artificiale, l’informatica quantistica e la biomedicina. Il piano, presentato il 23 gennaio, prevede di creare cinque impianti di produzione avanzati su scala pilota. Il processo intende collegare la ricerca di laboratorio alla produzione di massa, al fine di trasformare le innovazioni in prodotti commercializzabili. I produttori sono stati esortati ad aumentare l’uso dell’apprendimento automatico, dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali nei test pilota e a condividere i dati con i fornitori, nel tentativo di abbreviare i cicli di ricerca.
Corea del Sud, parlamentare del partito al governo aggredita
Il 25 gennaio Bae Hyun-jin, parlamentare del Partito del Potere Popolare, la forza politica al governo in Corea del Sud, è stata ferita alla testa in un’aggressione nel quartiere Gangnam, a Seoul. L’agenzia di stampa Yonhap ha riferito che l’aggressore è un quindicenne ed è stato arrestato sulla scena. Secondo la ricostruzione fornita dai media locali, attorno alle ore 17:00 di giovedì il ragazzino si sarebbe avvicinato alla donna e le avrebbe chiesto il nome prima di colpirla con una piccola pietra. Per il presidente Yoon Suk-yeol si tratta di “terrorismo”. Si tratta della seconda aggressione a danni di una personalità politica nel giro di un mese, dopo che a inizio gennaio il leader democratico Lee Jae-myung è stato accoltellato mentre parlava con i giornalisti nella città portuale di Busan.
A cura di Vittoria Mazzieri e Francesco Mattogno