In Cina e Asia – Cento ricercati cinesi rimpatriati

In by Gabriele Battaglia

Gli Stati Uniti rimpatrieranno alcuni dei cento ricercati cinesi prima di accogliere il presidente Xi Jinping. La storia di Fan Popo e del suo film sulle madri omosessuali. In corso il dibattimento le modifiche sulle leggi di sicurezza giapponesi. Fatwa contro il compositore indiano AR Rahman. Un diplomatico saudita accusato di stupro lascia Delhi. L’esercito secondo la lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi. CINA – Wanted!
Gli Stati Uniti rimpatrieranno alcuni dei cento ricercati cinesi prima di accogliere il presidente Xi Jinping in visita di stato. Yang Jinjun, accusato di corruzione, sarà il 13esimo fuggitivo a essere restituito alla Cina. L’operazione Skynet consiste in un potenziamento della battaglia contro i funzionari corrotti che scappano all’estero. Un attacco concentrico che vuole migliorare i risultati ottenuti l’anno scorso, quando circa 500 sospetti sono stati rimpatriati e poco meno di 500 milioni di dollari sono stati recuperati. La priorità è data ai fuggitivi negli Usa. Tra i due Paesi non esiste estradizione e sono fitti i contatti diplomatici per trovare una soluzione.

CINA – Vietato vietare?
Fan Popo ha 29 anni e, oltre a essere un attivista, ha girato un lungometraggio di 30 minute raccogliendo le testimonianze di mamme di omosessuali dichiarati. Il film è stato diffuso online su varie piattaforme video nel 2012 ricevendo un milione di vi visite in due anni. Poi a fine 2014 il documentario è scomparso dal web. L’ufficio competente, l’ammisnistrazione di stato per la radio, i film e la televisione ha begato di saperne nulla. Fan Popo è andato avanti e gli ha fatto causa. Sorprendente un tribunale della municipalità di Pechino ha accettato il caso. E ancor più sorprendentemente il Global Times, spin off del Quotidiano del popolo, ne ha dato notizia. Anche in Cina si parla sempre più di diritti omosessuali

GIAPPONE – Leggi di sicurezza contestate: in parlamento scoppia la rissa
Il parlamento giapponese è sempre più caldo. Mentre fuori dalle mura continuano da mesi le proteste dentro la tensione è alle stelle dopo che ieri, accusano le opposizioni, la maggioranza ha forzato l’approvazione dei provvedimenti in una commissione legislativa ristretta. Il provvedimento è stato poi mandato d’urgenza in camera alta per il dibattimento. Il voto è atteso nelle prossime ore o domani in mattinata. I partiti di opposizione cercano infatti di rallentare l’iter legislativo e hanno organizzato una serie di mozioni di sfiducia contro il presidente della camera alta, il primo ministro Abe, il ministro della difesa Nakatani e il governo.

INDIA – Fatwa contro il compositore A.R. Rahman: gli altri musulmani si schierano
La scorsa settimana la Raza Academy, organizzazione sunnita con sede a Mumbai, ha lanciato una Fatwa contro A.R. Rahman, probabilmente il più celebre compositore di colonne sonore di Bollywood attualmente in attività in India – vincitore, tra le altre, di un Academy Award per la colonna sonora di Slumdog Billionaire nel 2009. L’accusa: aver accettato di comporre musica per Muhammad: Messenger of God, ultima pellicola del regista iraniano Majid Majidi, giudicato blasfemo dalla Reza Academy, che ha chiesto a Rahman di scusarsi per la collaborazione. Rahman, nato hindu e convertitosi alla fede islamica, ha risposto pubblicamente con una lettera aperta, difendendo i valori di pace e solidarietà dell’Islam che la pellicola veicola. A stretto giro sono arrivati attestati di stima e sostegno da numerosi intellettuali indiani, hindu e muslim.

INDIA – Accusato di violenza sessuale, diplomatico saudita lascia New Delhi avvalendosi dell’immunità
Un diplomatico saudita è stato accusato dalle autorità indiane di aver violentato ripetutamente due delle sue domestiche, cittadine nepalesi impiegate nella sua residenza nel quartiere di Gurgaon, New Delhi. Le due domestiche, tratte in salvo dalla polizia di Delhi, hanno sostenuto visite mediche che confermano le accuse di violenza sessuale, mentre il diplomatico – dall’ambasciata saudita – dichiarava la sua innocenza. Due giorni fa, creando grosso imbarazzo per il governo Modi, il ministero degli esteri indiano ha annunciato che il diplomatico accusato aveva lasciato il paese, avvalendosi dell’immunità diplomatica. Le polemiche hanno costretto l’esecutivo a prendere provvedimenti, affidando il caso ad Ajit Doval, ex agente segreto e fidatissimo National Security Advisor di Modi.

MYANMAR – L’esercito della Lega nazionale per la democrazia: istituzionale, ma rispettato
Lo Lega nazionale per la democrazia ha presentato il proprio manifesto politico in vista delle elezioni generali birmane del prossimo novembre. Tra i punti del programma del partito di Aung San Suu Kyi c’è anche "un ruolo solenne" per l’esercito all’interno delle istituzioni. Un modo per riconciliarsi con i militari, dopo gli scontri dei mesi scorsi, quando i parlamentari legati all’esercito (che hanno un quarto dei seggi) bloccarono la riforma della Costituzione Allo stesso tempo il manifesto punta a istituzionalizzare Tatmadaw, com’è chiamato con nome proprio l’esercito, corpo che nonostante la dissoluzione della giunta militare continua detenere un ruolo di potere ombra nel Paese. 

[Foto credit: ibtimes.com]