In Cina e Asia – Bombe Guangxi, blocco sull’informazione

In by Gabriele Battaglia

Le autorità cinesi hanno imposto ai media locali di attenersi alla versione dell’agenzia Nuova Cina per informare sulla catena di esplosioni nel Guangxi. Scoppia intanto in Cina una polemica sulla facilità di trovare ingredienti per costruire esplosivi. Il rallentamento dell’economia cinese e le sue conseguenze globali. Giro di vite sui funzionari del governo con connessioni illegali con gli esattori. CINA – Bombe nel Guangxi (aggiornamento)

Le autorità cinesi hanno imposto ai media locali di attenersi alla versione dell’agenzia Nuova Cina per informare sulla catena di esplosioni che l’altroieri e ieri hanno sconvolto la città di Liuzhou, nel Guangxi. Mercoledì, ben 17 pacchi bomba erano esplosi in diversi luoghi della città, provocando sette morti e almeno cinquanta feriti. Un intero palazzo era crollato. Ieri ancora una pacco bomba in un palazzo residenziale, mentre è stato sospeso il servizio postale e la polizia comunica di avere sotto osservazione una sessantina di pacchi sospetti. A essere colpiti, edifici governativi, ospedali, supermarket, centri commerciali e una stazione degli autobus, luoghi pubblici dunque, ma le autorità hanno escluso da subito la pista terrorismo e comunicato l’arresto di tale Wei, 33 anni, un cognome tipicamente han che escluderebbe quindi l’ipotesi del conflitto etnico in Xinjiang.
Prima che fosse imposto il blocco all’informazione, un quotidiano locale era uscito con la notizia che il sospetto fosse un minatore, il che spiegherebbe la disponibilità di esplosivo.

CINA – Il problema degli esplosivi facili

E se negli Usa impazza la polemica sulle armi vendute liberamente, in Cina, dove divieti e controlli sono strettissimi, ci si comincia invece a chiedere se non sia un po’ troppo facile trovare gli ingredienti per confezionare esplosivi.
Sotto i riflettori, in particolare, il settore minerario e il tradizionale amore per i fuochi d’artificio.

CINA – Quanto costa il rallentamento dell’economia cinese

Dalla Mongolia al Cile, passando per l’Africa, il rallentamento dell’economia e le scelte di politica ambientale della Cina rischiano di mandare a gambe all’aria le economie e i piani dei Paesi che puntano tutto sull’estrazione di materie prime. Se il rame, per esempio, ha perso oltre il 20 per cento nel giro di un anno, anche il carbone non se la passa bene.
Così, Paesi sparsi per latitudini e longitudini diversissime sono costretti a tifare per la nuova Via della Seta, un’enorme divoratrice di risorse.

CINA – Giro di vite contro gli esattori

Dal gennaio scorso, un totale di 533 funzionari del fisco sono stati puntiti in tutta la Cina per “connessioni illegali” con esattori, comunica la commissione centrale di Ispezione Disciplinare.
I provvedimenti si inseriscono in una operazione nazionale per reprimere i traffici illeciti che avvengono tra gli uffici governativi e le agenzie private a cui è delegata l’esazione delle imposte. Lo scopo è quello di impedire ai funzionari del governo di arricchirsi attraverso queste agenzie e rivela sia quanto la corruzione sia diffusa in ogni settore, sia come la campagna lanciata tre anni fa stia prendendo di mira ogni ambito della vita economica e sociale. 

[Foto credit: Afp]